La fotografia è sempre mossa. There’s no future no future. No future for you (di Anonymus).
Solo alchimie elettorali. A tutto oggi, liste ancora non ufficializzate e forse ancora non completate, tiene banco solo una banale polemica di posizione.
C’è il candidato sindaco che vuole costituire la solita task force per combattere la xjlella fastidiosa, c’è l’altro che avrebbe voluto entrare nella argenteria e qualcuno glielo avrebbe impedito, l’altro ancora denuncia il solito malaffare, l’altro scopre il turismo quale volano di sviluppo, l’altro rivendica la dignità di sempre da nessuno contestata: grande assente il futuro di questa città.
Attraverso stantie agitazioni piazzaiole (virtuali perché in giro non si vede un cane) si manifesta grande entusiasmo per avvenute fusioni tra gruppi politici prima contendenti tra loro; se ne disfano altre, si tessono tele seguendo incomprensibili e ghiribizzosi itinerari il tutto con il fine ultimo di costruire schieramenti elettorali per affrontare il prossimo e ormai vicino appuntamento delle elezioni amministrative di fine maggio prossimo.
Il fatto non sarebbe neanche negativo di per sé stesso se non fosse che di tutto si parla eccetto di come si vorrebbe costruire, o anche solo immaginare, la città del prossimo futuro.
La città è un organismo vivente non è solo un insieme informe di strutture urbanistiche.
Provate a tornare in una strada da dove non transitate da qualche tempo: troverete tutto cambiato e difficilmente vi saprete orizzontare.
E siccome le elezioni servono per scegliere tra coloro che si sono proposti per amministrare la città, il primo passo è conoscerla la città per la cui guida si concorre.
I cittadini vorrebbero risposte semplici a domande semplici: solo così le loro scelte potranno essere consapevoli.
Dopo le confuse e astruse idee espresse da inadeguati amministratori uscenti, qualcuno può dire quale destino intende dare a Piazza Commestibili? Per intanto consentitene la libera frequentazione ai ragazzi i quali ne fanno un salutare uso adolescenziale.
Semplicemente cosa ne pensano i candidati sindaci?
Tutti i dati statistici pubblicati sulle riviste specializzate rilevano una gravissima e costante crisi del settore edilizio; tuttavia a fronte di ciò si registra un altrettanto grave fenomeno di crescita di occupazione del suolo. Come è possibile che ciò avvenga? Ed a Mesagne come siamo messi a proposito di consumo del suolo.
A firma del massimo esponente tecnico del Comune di Mesagne e della massima autorità politica risultano pubblicati i seguenti dati: alla data del 2010 a fronte di una superficie comunale di 12.235 Ha ne risultano urbanizzati 457 mentre i vigenti strumenti urbanistici prevedono una estensione di suolo potenzialmente urbanizzabile di altri 80 ettari.
Semplicemente vorremmo sapere cosa ne pensano i candidati sindaci.
Alla data del 2012 Mesagne risulta composta da 12.115 unità immobiliari abitative; tra queste ben 2.554 non occupate; mentre risultano presenti sul territorio comunale 185 immobili di proprietà comunale, pare di questi nel centro storico.
Semplicemente vorremmo sapere se sulla base di questi dati può concepirsi una anche minima idea di progetto sociale di uso degli immobili.
Ed a proposito di centro storico, semplicemente dicano i candidati sindaci, prima delle votazioni, come si intende salvaguardarne la sopravvivenza: va chiuso al traffico oppure no.
Alla data del 30 ottobre 2012 sul territorio risulterebbe una estensione di suolo a verde (verde pubblico urbanizzato e verde pubblico urbano non attrezzato) di 5,50 ettari mentre gli strumenti urbanistici vigenti prevedono una estensione di 50,00 ettari.
Semplicemente cosa ne pensano i candidati sindaci?
Sul territorio, ancora, risultano 238 ettari di suolo occupato per l’installazione di impianti per la produzione di energie di fonti rinnovabili (fotovoltaico); se ne prevedono altri 95.
Attualizzati questi dati, semplicemente vorremmo sapere cosa ne pensano i candidati sindaci.
La qualità del dibattito politico sinora in corso ci fa temere che “There’s no future no future No future for you”.
Anonymus