«Signori in carrozza!»: il vecchio Teatro Verdi rivive per una sera
Prima dello spettacolo la compagnia sarà al «Fermi» e al «Marzolla» per un incontro con gli studenti.
Prosegue, martedì 15 dicembre alle ore 20.30, la stagione del Nuovo Teatro Verdi di Brindisi.
Nella sua unica tappa pugliese, «Signori in carrozza!» (sottotitolo «Da Londra a Bombay con la Valigia delle Indie») è il secondo appuntamento del nono cartellone del politeama brindisino, e per l’occasione il teatro racconta una pagina, ingiallita dal tempo, della memoria comune di Brindisi.
Era il 1947, e la città, pian piano, cercava di rimettere insieme i cocci andati in frantumi sotto le bombe della guerra mondiale. Il conflitto non aveva risparmiato neanche il vecchio Teatro Verdi. Lo spettacolo, scritto da Andrej Longo e diretto da Paolo Sassanelli, racconta, tra comicità e riflessioni più amare, le peripezie di un vecchio attore-custode che prova in tutti i modi, inganno compreso, a risparmiare il “suo” teatro dal becco delle ruspe. Il peggior modo di chiudere il sipario.
«Signori in carrozza!», a metà tra il musical e il racconto, non è un frammento ritagliato a caso da una pagina d’archivio, ma la messinscena di una decisione annunciata, quella di strappare alla città una parte viva della sua storia: per questo, nella tarda mattinata di martedì, la compagnia incontrerà gli studenti, quelli del liceo scientifico «Fermi» (ore 12) e poi del liceo classico «Marzolla» (ore 13), un modo originale di raccontare la storia e di ritrovare il significato di senso civico.
Non è mai facile raccontare la chiusura di un teatro. Il teatro è il “magico narratore” di una comunità, è un piccolo mondo che rispecchia il grande mondo, con le sue contraddizioni: a volte pone domande, a volte suggerisce soluzioni. E quando scompare, forse, dovremmo (r)interrogarci sulle priorità di una società. Ed è proprio questo il messaggio che risuona nelle parole di Paolo Sassanelli, regista e attore di «Signori in carrozza!», quando racconta da dove si è partiti.
L’idea dello spettacolo nasce dall’immagine di un treno a vapore che, con i suoi sbuffi rarefatti, da tempo gli girava nella testa. In seguito ad alcune ricerche, scoprì, insieme ad Ernesto Lama e Giovanni Esposito (anche loro interpreti in «Signori in carrozza!»), la storia della «Valigia delle Indie» («India Mail»), il postale merci e passeggeri che dal 1870 al 1914 collegava Londra a Bombay e che proprio a Brindisi faceva scalo lasciando la strada ferrata e proseguendo via mare a bordo del piroscafo della compagnia «Peninsular».
La demolizione del vecchio Teatro Verdi è diventato così lo spunto per uno spettacolo teatrale. Non poteva essere diversamente. «La Puglia è la mia terra, il mio orgoglio - afferma Paolo Sassanelli -, ed è stato davvero triste aver scoperto che Brindisi, che è parte della mia storia, sia rimasta senza un teatro per cinquant’anni. Il teatro è un luogo sacro. È un monito per le generazioni che verranno. La storia, l’identità e la cultura di una comunità non dovrebbero essere sacrificate in nome degli interessi di pochi. Chiudere o, peggio ancora, estirpare un teatro è come rubare i sogni di una comunità. E per dare contorni più netti alla memoria, alla fine dello spettacolo proiettiamo le immagini del vecchio Teatro Verdi».
La storia racconta anche la rivalità tra le due compagnie che si contendono l’ingaggio presunto sulla «Valigie delle Indie». Il mondo dello spettacolo, compreso il teatro, conclude Sassanelli, «è fatto ormai di sfide, di testa a testa. Il pubblico è abituato alle “competizioni artistiche” e la rivalità tra queste due compagnie sarà risolta, in modo creativo e scanzonato, in una decisione da talent show, alla ricerca sempre dell’allegria e della qualità».
Si comincia alle ore 20.30
Durata dello spettacolo: un’ora e 45 minuti più intervallo
Per tutte le informazioni www.fondazionenuovoteatroverdi.it
Tel. (0831) 229230 - 562554
Brindisi, domenica 13 dicembre 2015
Ufficio stampa Fondazione Nuovo Teatro Verdi Via Giovanni Tarantini, 35 72100 Brindisi T. 0831 229 230 - F. 0831 229 671 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.fondazionenuovoteatroverdi.it |