Domenico Urgesi: Lettera aperta al Sindaco di Mesagne.
Ill.mo Sig. Sindaco,
desidero ringraziarLa pubblicamente per avermi ricevuto e per avermi garantito il pronto ripristino di un diritto, quello dell’accesso ai documenti della Pubblica Amministrazione. Sono tuttavia costernato per averLa disturbata, e al contempo mortificato per una faccenda tecnica che si sarebbe potuta risolvere in pochi minuti.
Come Lei sa:
-il Patrimonio Culturale di Mesagne è fra i più importanti della Provincia e del territorio dell’intera Puglia;
-in codesto Patrimonio è compresa la Biblioteca Comunale;
-nella Biblioteca Comunale ci sono moltissime donazioni di libri e documenti, fatte da privati cittadini nei 26 anni che ho avuto l’onore di dirigere tale Istituto;
-in tali donazioni è compreso il carteggio epistolare del Prof. Mario Marti, illustrissimo studioso di letteratura italiana, già Rettore dell’Università di Lecce, tuttora vivente e prossimo ai 100 anni;
-il prof. Marti, nel 1996, preferì la Biblioteca di Mesagne ad altre Istituzioni ben più prestigiose;
e non pose alcuna limitazione alla consultazione di tale carteggio, se non quella della propria morte;
-la donazione è proseguita fino al dicembre 2010, pochi giorni prima del mio collocamento in pensione.
Io penso che Lei sappia anche che il prof. Marti fu insignito della cittadinanza onoraria di Mesagne, proprio in virtù di tale donazione.
Forse lei non sa che uno dei principali protagonisti di tale donazione fu il sottoscritto, benché chiaramente l’unico decisore fosse stato il prof. Marti. Ebbene, memore di tutto questo, avevo recentemente pensato di elaborare un Repertorio delle circa 6.000 lettere, per far conoscere l’importanza di tale carteggio ai concittadini di Mesagne ed alla comunità degli studiosi. E non solo per non far cadere tale prezioso dono nell’oblio, ma per richiamare l’attenzione su un Patrimonio che può ben considerarsi il fiore all’occhiello del Comune di Mesagne. Fra i corrispondenti del Prof. Marti ci sono personalità come Anceschi, Bodini, Bacchelli, Branca, Bronzini, Comi, De Simone, Fonseca, Macrì, Ada Negri, Sanguineti, Spongano, Valli, Vallone.
Repertorio, sig. Sindaco, significa indicare la data ed il corrispondente delle varie lettere. Di tali repertori ne esistono centinaia, in tutta Italia. Di personaggi del mondo della cultura, della politica, della scienza, dello spettacolo, viventi e no. E sono liberamente consultabili, anche online. Mi domandai: «…perché non elaborare un repertorio per il carteggio Marti?».
Espressi tale mio proposito all’attuale responsabile della Biblioteca Comunale, sia oralmente, che per iscritto, illustrando le accortezze necessarie per rispettare le volontà del Prof. Marti.
Il prof. Marti non ha vietato il Repertorio delle sue lettere, ne ha vietato –come so bene– la consultazione in sua vita, che è cosa ben diversa dal semplice rilievo della data e del corrispondente.
In data 7 novembre 2013, presentai formale richiesta scritta di elaborare un tale Repertorio.
Ebbene, questo mio proposito è stato respinto con lettera pervenutami il 4 dicembre 2013.
Non intendo, qui, commentare una tale decisione; ne ho preso atto.
Ho chiesto quindi di consultare le carte amministrative inerenti tale donazione.
Ed ho espresso tale proposito con richiesta scritta, in data 9 dicembre u.s.; mi fu detto che per motivi contingenti non era possibile procedere a tale consultazione in quello stesso giorno, mi fu chiesto il n. di telefono e fui assicurato che presto sarei stato chiamato.
Alle ore 9:00 del giorno 13 dicembre u.s. sono venuto a sollecitare Lei personalmente, nel Suo Ufficio, perché non ero stato ancora chiamato. Lei mi rassicurò sul pronto rispetto del mio diritto a studiare quelle carte.
Il giorno 16 dicembre, alle ore 9:00 sono nuovamente venuto al suo Ufficio, temendo una sua dimenticanza, certamente giustificata. Lei mi ha nuovamente rassicurato.
Siamo, così, giunti al giorno 17, senza alcuna novità. Ho, perciò, telefonato alla Biblioteca, per avere notizie; mi è stato dato appuntamento per le ore 17:00 dello stesso giorno. Qui, l’impiegata mi ha fatto consultare le fotocopie (dico fotocopie, non le carte originali; sono forse un appestato?) della Del. G.C. n. 776 del 25 ottobre 1996 e di 5 lettere intercorse fra il prof. Marti e l’Amm.ne Comunale fra il 1° ottobre 1996 ed il 12 gennaio 1997. Ho quindi chiesto di poter avere le fotocopie (delle fotocopie); mi è stato risposto che avrei dovuto presentare apposita richiesta scritta; che sarebbe stata, poi, esaminata dalla responsabile. Lascio a Lei, sig. Sindaco, la definizione di tale procedura. Le dico solo che, nei 26 anni che io ho diretto la Biblioteca di Mesagne, nessun utente ha mai subito un tale trattamento.
Sembra incredibile una tale situazione, a me che ho svolto ricerche e studi in una miriade di Biblioteche ed Archivi, senza alcun ostacolo o dilazione.
Ricapitolo la mia richiesta: ho chiesto di consultare le carte riguardano la donazione Marti. Si tratta di una notevole quantità di carte, non di 5 cartuccelle.
Sono carte prodotte dal 1996 al 2010, anno del mio collocamento in pensione. E Le confermo qui, come già le ho espresso a voce, che metto a disposizione la mia esperienza in materia per rintracciare codeste carte.
Mi rivolgo, pertanto, ancora una volta a Lei, Primo Cittadino di Mesagne, affinché i miei diritti siano ripristinati. Come Lei sa, il termine Cittadino fu introdotto nell’uso politico e sociale dalla Rivoluzione Francese; a significare il passaggio dalla “sudditanza” alla “cittadinanza”; fu poi esportato in tutta Europa e nel Mondo, a significare che non c’erano più i “sudditi”, ma i “cittadini”.
Il Primo Cittadino è colui che tutela per primo, i diritti di tutti i Cittadini.
Oggi, 18 dicembre 2013, mortificato come un “suddito”, Le chiedo di restituirmi la dignità di “cittadino”.
prof. Domenico Urgesi