Alessia Galiano risponde alla lettera aperta di Domenico Urgesi.

Abbiamo ricevuto e volentieri pubblichiamo una lettera della dott.ssa Alessia Galiano, responsabile del servizio biblioteca.

Egregi Direttori,

invio la presente nota per cercare di ristabilire la verità sulla questione sollevata dal  dott. Urgesi riguardo all’accesso al “fondo Marti” e, insieme, per difendere la mia professionalità e la correttezza del mio comportamento.

Certa che a questa mia sarà dato lo stesso spazio riservato alla “Lettera aperta”, Vi ringrazio per l’attenzione.

dott.ssa Alessia Galiano

Responsabile del Servizio Biblioteca

 

 Premettendo che è assai spiacevole legare il nome di un illustre centenario ad una questione, non di carattere scientifico, incomprensibilmente sollevata e mal posta all’attenzione della Città, desidero puntualizzare e chiarire i termini della vicenda.

  1. Al dott. Urgesi non è stato negato alcun diritto: piuttosto non gli è stato consentito l’accesso ai documenti del “fondo Marti” per tutelare la volontà del Prof. Marti che aveva stabilito che il carteggio da lui donato fosse consultabile solo dopo la sua morte.

Non solo, sempre a norma di legge, si è rispettata la privacy dei suoi corrispondenti epistolari: questo, invece, non ha fatto il dott. Urgesi, dal momento che nella lettera aperta ha reso pubblici alcuni di quei nomi.

Sembra strano al riguardo che il dott. Urgesi, da poco collocato in pensione, già non ricordi più che il diritto di accesso alla visione di documenti è ovunque soggetto non alla discrezionalità di funzionari, ma a leggi, procedure, regolamenti;

  1. A parte il fatto che di quel carteggio esiste già un elenco, per elaborarne un “repertorio”, di cui peraltro non si capisce l’urgenza, è ovvio che si devono consultare le “carte” e quindi si devono aprire i plichi e, nel rilevare date e corrispondenti, si contravverrebbe alla volontà del donatore.

  2. Quanto ai ritardi lamentati da Urgesi si fa presente che la delicatezza del caso imponeva al Responsabile di rendersi conto della questione e di procedere con ponderatezza e avendone il tempo, dal momento che l’attuale Responsabile non gestisce, come prima il dott. Urgesi, soltanto il servizio Biblioteca, ma anche il Museo, l’Archivio e i Beni culturali.

Ad ogni modo, la lettera aperta del dott. Urgesi potrebbe essere l’occasione per aprire a Mesagne un dibattito sul fare Cultura e sul fare Biblioteca, al di là del contingente “caso Marti”, balzato agli onori della cronaca laddove tanti comunicati diramati dall’Ente, per rendere note ai cittadini le numerose iniziative promosse dal Febbraio 2012 ad oggi, raramente sono stati pubblicizzati dalla stampa locale. In questi ultimi due anni tanto lavoro è stato fatto per portare innovazione in un Istituto vissuto spesso in passato come biblioteca per pochi. Per conseguire tale obiettivo, presente nel programma dell’Amministrazione Comunale e avviato a suo tempo con il Consigliere Mariella Vinci, ho sempre considerato la Biblioteca come un Servizio ai Cittadini e, se sono riuscita ad introdurre pian piano qualcosa di positivo, è stato possibile non solo grazie alle mie competenze in materia e forse alla mia caparbietà, ma anche allo sforzo di quanti con me giornalmente collaborano.

Questo nuovo spirito ci ha indotti, ad esempio, a trasferire per venti giorni il Servizio Biblioteca presso la Galleria dell’ Auchan, perché i libri devono essere alla portata di tutti, per diffondere la Cultura, e non servire soltanto al trastullo di accademici o di sedicenti studiosi a caccia di inediti. La nostra Biblioteca, fornita, oltre che dei “classici” sempre attuali, di numerose novità librarie alle quali presto altre se ne aggiungeranno, è sempre pronta ad accogliere tutti i Cittadini e, pur senza grandi risorse, progetta frequenti eventi per coinvolgerli in un continuo processo di conoscenza.

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