Politica e Giustizia nel VI Canto del Paradiso di Dante, Lectio Dantis, a cura del Prof. Ermes De Mauro.
Associazione G. Di Vittorio. Venerdì 12 maggio alle ore 18.30 nella sede di via Castello
“Il canto VI del Paradiso, simmetricamente il più politico, è quanto di più eccelso mente umana possa concepire, perchè Dante, nei 142 versi che lo compongono, è riuscito a contenere una pluralità di concetti complessi ed elevati, che sorprendono continuamente il lettore attento. L’intero canto è costituito dalla parlata di Giustiniano, che incontra Dante nel cielo di Mercurio, e sull’imperatore bizantino aleggia l’aquila romana, simbolo della grandezza di Roma e della maestà dell’impero.
Dalla vastità del dominio romano alla pace durevole voluta da Augusto, dal sacrificio di Cristo alla distruzione di Gerusalemme, dall’intervento di Carlo Magno all’apostrofe contro Guelfi e Ghibellini, dalla nemesi storica alla teoria della beatitudine paradisiaca, fino alla vicenda di Romeo di Villanova, dietro il cui volto spunta quello di Dante exsul immeritus, è tutto un susseguirsi di meravigliose fasi poetiche. I toccanti versi finali mostrano un Romeo nuovamente pellegrino, ma curvo sotto il peso della vecchiaia e dell’ingiustizia: l’autore sapeva certamente come sia difficile sopportare a testa alta l’umiliante sorte dell’esilio”. Ermes De Mauro