«Barocco Festival», l’anima sacra della musica antica in scena a Mesagne

Il «Barocco Festival Leonardo Leo» fa tappa a Mesagne sabato 9 settembre, alle 21, nella Chiesa Matrice. Titolo del concerto «Passione»,

un programma dedicato alle composizioni per la Settimana Santa nella Napoli del XVIII secolo. Il «Coro polifonico Mysterium Vocis», diretto da Rosario Totaro, e Cosimo Prontera (organo) mettono in musica la Passio Christi secondo il linguaggio della Scuola Napoletana.

Sono tre gli autori di scuola napoletana al centro della serata. Il primo è il salentino Pasquale Cafaro, di cui è ricorso nel 2015 il terzo centenario della nascita, allievo di Leonardo Leo, nonché di Nicola e Lorenzo Fago nel Conservatorio della «Pietà de’ Turchini», e tra i protagonisti del Settecento napoletano. Anche per le incombenze legate alle cariche di corte presso le cappelle e le chiese napoletane dove prestò incessantemente la sua opera, Cafaro fu particolarmente attivo in campo religioso, componendo musiche che dirigeva in occasione delle diverse solennità. Fu autore di molteplici pagine di musica liturgica, tra cui si contano messe con strumenti, mottetti, salmi, antifone, litanie e responsori.

Nella sua musica sacra si coglie un originale gusto melodico: il «Miserere», nel quale ogni parte del testo è scritta con particolare cura espressiva; i «Responsori», nei quali la stessa capacità inventiva accompagna tutti i momenti del brano. Cafaro è tra gli autori che Mozart adolescente ascoltò durante il suo soggiorno a Napoli e al quale descrisse in una lettera la sua esibizione presso la corte borbonica. A differenza di molti suoi colleghi dell’epoca, non scrisse alcuna opera buffa, ma solo opere serie, cantate profane e numerosi brani sacri, risalenti agli anni in cui lavorava alla Cappella Reale.

Il secondo compositore cui è dedicata la serata mesagnese del «Barocco Festival» è Nicola Sala, uno dei più dotti allievi di Leonardo Leo. Sannita d’origine, a Sala furono riconosciuti i meriti artistici e didattici soltanto in età avanzata: entrato nel 1732 alla «Pietà de’ Turchini», ottenne il titolo di secondo maestro di quel conservatorio soltanto nel 1787, per poi divenirne il primo nel 1793. Tuttavia, visse pienamente la cultura musicale napoletana del suo tempo dando un originale contributo all’opera seria e offrendo un’ampia produzione di musica sacra, tra messe, magnificat, responsori e miserere.

Il concerto si chiude con un omaggio ad Antonio Nola, compositore napoletano più vicino alla tradizione musicale barocca. Allievo della «Pietà de’ Turchini», rimane la sua estesa collezione di brani sacri cui appartiene il «Resurrexi», brano conclusivo del concerto, antifona della messa di Pasqua.

Le numerosissime feste religiose napoletane rivelano uno dei tratti caratteristici dello spirito di questa città: quella di uniformare classe aristocratica e popolo, mescolare fede religiosa e fanatismo pagano, aprire i luoghi tradizionalmente chiusi e riservati al raccoglimento come le chiese, con la spettacolarità della liturgia. A Napoli le feste religiose erano tali solo in relazione al loro motivo di origine, agli argomenti sacri: in realtà i rituali che ne scaturivano prendevano spesso traiettorie diverse, in una sorta di magica commistione tra sacro e profano. Accadeva ad esempio che le opere sacre venissero allestite nelle case private. La tappa di Mesagne della rassegna ricrea questo versante cruciale della Napoli settecentesca e del suo mondo musicale.

Sabato 9 settembre ore 21.00 - Mesagne, Chiesa Matrice
PASSIONE
Musiche per la Settimana Santa nella Napoli del XVIII secolo

 

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