Vacanze in Albania? Io ci sono andata. E voi?
Abbiamo un mare splendido, un Salento infinito da scoprire, chilometri di costa non solo da ammirare ma anche e soprattutto da vivere.
Luoghi incantanti che l’intera estate magari non basta, anzi, sicuramente non è sufficiente per vederli tutti. E poi ci sono un sacco di vacanzieri, traffico, gente in ogni dove. E non importa quante feste e sagre siano sparse nel territorio. Ci sarà sempre troppa gente.
Ed è così che in estate a molti passa per la testa di andare al mare altrove. Sì, sì! Proprio al mare. Sembra un insulto. E invece è realtà. Perché funziona un po’ per tutti così: se resti a casa in ferie ci sarà sempre qualche impiccio da sbrigare, qualcosa da non poter rimandare. E allora, meglio spostarsi. Alla scoperta del mondo. Nel periodo di ferie che non hai scelto ma che ti è toccato, il più caro dell’anno, nella peggiore delle ipotesi. Comincia così il turismo irresponsabile di molti, nell’assoluta inconsapevolezza… bisogno di non spendere un patrimonio, voglia di relax, desiderio di qualcosa di nuovo.
Un sacco di agenzie turistiche e di siti online, da qualche tempo, pubblicizzano l’Albania. Sembra la meta dell’anno. Prezzi accessibili anche per strutture lussuose, appartamenti a prezzi imbattibili, tutti rigorosamente vista mare, su tramonti da favola. E allora?! Pronti, partiamo!
E ci sono davvero questi paradisi da cartolina. Accidenti se ci sono. Che meraviglia. Spiagge cinque stelle a due soldi, il resto ce lo mette la natura. Escursioni in barca che fanno tappa su spiagge incontaminate, acqua cristallina, spiagge di ciottoli che torni bambino e li inizi a raccogliere come facevi con le conchiglie un tempo.
Gli albanesi, poi, sono gente accogliente. Personalmente ho avuto esperienze straordinarie. Chiedi dove andare a mangiare all’albergatore e se non se la cava tra inglese ed italiano (cosa rara) ti accompagna e ti raccomanda al proprietario del ristorante; ti siedi nel giardino dell’hotel per usare il wi-fi e ti offrono un melone fresco, rientri la sera per dormire e ti servono un amaro. Come se fossi un ospite, non un cliente, come se fossi di famiglia, non il qualunque turista della stagione.
Sì. Tutto bellissimo.
Se non fosse per la scarsa igiene generale, per le centraline elettriche di alta tensione raffreddate con un ventilatore e fili della luce appesi e raggruppati grossolanamente ovunque, corrente elettrica che salta per ore in interi quartieri, tombini scoperti, materiale di risulta e spazzatura di ogni genere in strada.
Se non fosse per le strade extraurbane prive di banchina e guardrail.
Se non fosse per le strade urbane prive di illuminazione pubblica.
Se non fosse per la gente che nei cassonetti si infila dentro, a cercare lattine vuote da rivendere e guadagnarsi la giornata.
Se non fosse per gli anziani e i ragazzini stremati dal sole che trascorrono l’intera giornata a cercare di affittare una stanza.
Se non fosse per l’ombra del turismo sessuale.
Se non fosse per i bimbi stesi per terra addormentati in posizione fetale sul marciapiede a chiedere l’elemosina fino a notte fonda.
È lì che qualsiasi persona coscienziosa inizia a porsi qualche domanda, tanto forte è il pugno nello stomaco quando si vede tanta povertà. È in quel momento che si inizia a guardare oltre. E senza necessità di avere un occhio clinico allora si iniziano a guardare tutti questi palazzoni di lusso nuovi di zecca, a strapiombo sul mare, costruiti sulla roccia, senza piano regolatore, chissà se almeno con uno studio di stabilità, che sono accanto a casupole fatiscenti in cui abita la gente del posto, i lavoratori al servizio dei ricchi. E l’impressione è che questo boom turistico non sia poi così pulito. Sembra anzi accentuare il divario tra chi da questo turismo sfrenato sta facendo fortuna e chi continua a rimanere povero e sfruttato. Si ha l’impressione che ci sia qualcosa di torbido dietro tutto questo.
E allora ognuno decida. Per la prossima estate c’è un lungo inverno per pensarci. Ognuno ci pensi. Se ne vale la pena. Se se la sente di rinunciare alle comuni norme igieniche e di sicurezza a cui è abituato nella quotidianità, ma, soprattutto ai propri valori morali.
In nome delle le ferie.
Benvenuti in Albania. Terra meravigliosa. Sotto lo scacco del boom turistico.
Erika Giordano