Comitato spontaneo Antimafia Livatino - Saetta - Costa sede di Puglia. Comunicato.

Puglia, Basilicata, Bulgaria ad unire questi territori quanti saranno insigniti del Premio Internazionale all’impegno sociale “Rosario Livatino-Antonino Saetta-Gaetano Costa” magistrati uccisi dalla mafia.

La consegna giovedì 21 settembre alle ore 9 nella sala campus don Bosco di Tremestieri Etneo (Ct). Il prestigioso riconoscimento, giunto alla sua XXIII edizione, istituito dal Comitato Antimafia di Riposto (Ct) presidente prof. Attilio Cavallaro, presidente onorario per la Puglia-Basilicata il giornalista Cosimo Forina, viene attribuito alla presenza di magistrati, forze dell’ordine, giornalisti, cittadini impegnati nell’affermazione dei Valori della legalità, della giustizia, nella lotta alla mafia ed alla criminalità organizzata e per la libera informazione.

Il 21 settembre 1990 in un agguato mafioso sul viadotto lungo la Agrigento-Caltanissetta mentre si recava in Tribunale, senza scorta, venne assassinato il giudice Rosario Livatino, per la sua correttezza, indipendenza, fedeltà al suo giuramento.

Per la Puglia nella data che ricorda il sacrificio del giudice Livatino il riconoscimento sarà assegnato alla dott.ssa Rita Amedeo di Bari, riferimento di determinazione, riscatto e amore. Pochi giorni prima la sua proclamazione in dottoressa in farmacia con tesi di laurea sperimentale in farmacologia e farmacoterapia conseguendo 110 e lode, il padre Michele, dipendente cinquantenne dell’azienda di raccolta rifiuti di Bari, l'Amiu, venne il 25 aprile ucciso davanti alla sede dell’azienda in un agguato. Nella sua tesi Rita aveva riservato una dedica speciale per il suo papà, una sorpresa verso l’uomo che più gli era stato sempre vicino: “Ringrazio il mio papà, per l’interesse dimostrato verso ciò che studiavo, per avermi da sempre fatta sentire la ‘farmacista’ di casa, mostrandosi sempre dalla mia parte”. Amorevole attenzione che Rita Amedeo ha voluto comunque leggere pur nel pianto ed in un dolore incommensurabile.

Premio Livatino-Saetta-Costa a Salvatore Renna di Gravina di Puglia per il suo romanzo grafico “Eterna primavera” (Fois Edizione). Un lavoro incentrato sul caso dei due ventenni Luca Orioli e Marirosa Andreotta, passato alle cronache come i “Fidanzatini di Policoro”. I due furono ritrovati privi di vita il 23 marzo 1988 nel bagno dell’abitazione di lei. Vicenda le cui indagini non hanno inspiegabilmente portato a risultati inequivocabili. La mamma di Luca, Olimpia Fuina Orioli non si è mai arresa nel chiedere una verità certa ed ora nella sua instancabile sete di giustizia chiede di poter incontrare il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Nel libro contributi di Olimpia Fuina Orioli, Salvino Paternò, colonnello dei carabinieri in congedo che tentò di indagare sul caso per duplice omicidio e Franca Coppola presidente associazione culturale “Le ali di Frida”.

Per la Basilicata il riconoscimento andrà a Gervasio Ungolo dell’Associazione Michele Macino-Osservatorio Migranti Basicilata di Palazzo San Gervasio (Pz). Da circa vent’anni opera per il miglioramento della vita dei migranti sul territorio, per una loro effettiva integrazione nelle comunità locali. Anche attraverso il monitoraggio, raccolta e analisi dei dati riguardanti le migrazioni, con sportelli informativi, assistenza al lavoro, assistenza legale, azioni di integrazione. L’Osservatorio Migranti Basilicata è punto informativo della Rete Nirva che permettere al migrante

un ritorno alla terra di origine totalmente volontario e motivato dal finanziamento di un progetto. Tra le ultime iniziative il Migrant Film Festival “Terre vicine e lontane” vintore del Bando MigrArti 2017 promosso dal Ministero dei Beni e della Attività Culturali e del Turismo – Direzione Generale Cinema che ha visto coinvolta per la Basilicata con la città di Palazzo San Gervasio e Lecce per la Puglia.

Ed è proprio questo importante appuntamento che ha unito le regioni del sud Italia alla Bulgaria. Direzione artistica della rassegna affidata alla regista e produttrice cinematografica bulgara Milena Kaneva. Premio all’impegno sociale Livatino–Saetta-Costa 2017. Autrice tra l’altro di un documentario esemplare contro la dittatura nella Birmania, incentrato sulla battaglia legale che alcuni Karen hanno condotto contro una multinazionale americana del petrolio accusata di atrocità durante la costruzione di un gasdotto in Birmania, non mancando di sottolineare la persecuzione del regime verso Aung San Suu Kyi.

Il Migrant Film Festival con Milena Kaneva è stata una fucina della conoscenza sulla tematica dell’immigrazione che ha richiamato numerosi registi e critici. Incentrando, attraverso le opere programmate, ad ogni attenzione rivolta alla dignità della persona e al diritto di coesistere come cittadini nel mondo.

Cosimo Forina

Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego in conformità della nostra Cookie Policy.