Alla "Di Vittorio": 27 gennaio, giornata della memoria per non dimenticare.

La memoria e la cultura come antidoto ai nuovi fantasmi del nazi-fascismo

Doppio appuntamento all'Associazione Di Vittorio di Mesagne Sabato 27 gennaio - ore 17,30 - tra commemorazione della Giornata della Memoria e un approfondimento culturale sui classici della tragedia greca per finire con una performance teatrale tratta da "La Tomba di Antigone" di Maria Zambrano.

Si partirà con il saluto del presidente dell'Associazione, on. Cosimo Faggiano, e dalla presentazione della GIORNATA DELLA MEMORIA a cura della prof.ssa Maria Giovanna Caforio (docente del Liceo Scientifico E. Ferdinando di Mesagne). Alcuni studenti del Liceo Scientifico leggeranno testi di detenuti nei campi di sterminio.

Come è noto la data del 27 gennaio del 1945 segnò la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz e una legge del 20 luglio 2000 l'ha dichiarata GIORNATA DELLA MEMORIA con manifestazioni e iniziative in tutt'Italia.

Di fronte al riemergere in Italia ed in Europa dei fantasmi del fascismo e del nazismo è molto importante che queste ricorrenze vengano vissute intensamente in tutto il Paese. In questa ottica occorre onorare la decisione del Presidente della Repubblica Mattarella di nominare senatrice a vita Liliana Segre una dei 15 bambini sopravvissuti al campo di sterminio di Auschwitz.

Nella seconda parte della serata è previsto un intervento della prof.ssa Pierangela Del Prete (docente del Liceo Classico "V. Marzolla") di Brindisi che introdurrà il tema "I CLASSICI: la tragedia greca" e una performace teatrale, a cura degli attori Giampiera Di Monte e Cesare Pasimeni, che rievoca una delle tragedie greche più famose: LA TOMBA DI ANTIGONE tratta dal testo di Maria Zambrano. Antigone è un personaggio della tragedia greca, figlia del rapporto incestuoso tra Edipo, re di Tebe e sua madre Giocasta. Antigone era sorella di Ismene, Eteocle e di Polinice. La storia di Antigone inizia laddove termina la tragedia di Sofocle Edipo re.

A differenza della tragedia omonima, qui Antigone non si suicida ma vive. Vive in un luogo di morte per far sentire la sua voce e raccontarci la sua storia, il suo dramma, per cercare nel suo passato una verità che rimarrà sempre un mistero. Il tempo indefinito che trascorrerà nella tomba le servirà per “vivere” la sua morte, consumare la sua vita non vissuta e insieme ad essa la tragica vicenda della sua famiglia e della sua città.

Una serata ardita perché si dipana su argomenti, a prima vista, non collegati. Ma, a ben vedere, un collegamento esiste: ed è quello tra l'ebreo impotente, vittima sacrificale della ferocia nazi-fascista, e Antigone, suddita inerme dinanzi alla tirannia di Creonte.

Maggiori informazioni su www.divittoriomesagne.it e sulla pagina Faceboock Associazione Divittorio Mesagne-

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