Giovedì la “prima” del «barocco festival»: a San Vito c’è «la contesa dell’amore e della virtù»
Si alza il sipario sulla XXI edizione del «Barocco Festival Leonardo Leo», la rassegna di musica antica dedicata al grande maestro di San Vito dei Normanni
e alla scuola napoletana del Seicento e Settecento, alla Napoli capitale mondiale della musica. E si comincia proprio con un’opera di Leonardo Leo, la festa teatrale «La Contesa dell’Amore e della Virtù», giovedì 23 agosto alle ore 21, nel Chiostro dei Domenicani, nella città natale del musicista, San Vito dei Normanni.
A soli due mesi dalla morte, dunque nell’agosto 1744, “Don Lionardo” presta la sua musica a questo componimento drammatico. Con una carriera in quel momento all’apice, Leo offre la sua arte solo alle committenze più prestigiose, alle grandi produzioni teatrali, come quelle del San Carlo, e ai due conservatori della Pietà dei Turchini e di Sant’Onofrio a Capuana. In quest’ottica va collocata la festa teatrale per il matrimonio dell’unico figlio maschio di Luigi XV, Luigi Ferdinando di Francia, celebrato il 23 febbraio 1745 nella Cappella del Castello di Versailles, con sua cugina di tre anni più vecchia, l’Infante Maria Teresa, seconda figlia di Filippo V Re di Spagna.
L’opera, in forma di manoscritto autografo presente nella biblioteca Nazionale di Francia, è stato trascritto dal M.O Cosimo Prontera che dirige in prima esecuzione l’orchestra baroque «La Confraternita de’ Musici», con il soprano aquilano Claudia Di Carlo nel ruolo di Virtù, il contralto polacco Agata Bienkowska in quello di Amore, infine il basso fasanese Angelo De Leonardis, che cura anche la regia, in quello di Marte. Condurrà la serata il giornalista Raffaele Romano.
I riferimenti drammaturgici dell’opera sono Imenèo, protettore dei matrimoni che tradizione vuole alla testa di ogni corteo nuziale; il dio della guerra Marte, la tutrice della saggezza Pallade e le due figure principali, Amore e Virtù. La scena si svolge in cielo nella reggia di Imeneo, come riporta il manoscritto. La composizione si presenta nella successione di 34 momenti tra arie, duetti, recitativi e coro finale. Il librettista è sconosciuto, e la trama mette in luce la perenne rivalità tra Virtù e Amore. In tutta l’opera si riscontra una buona narrazione teatrale, con i personaggi musicalmente caratterizzati e assecondati da una orchestrazione decisamente appropriata.
Nella reggia di Imenèo, l’Amore e la Virtù, sostenuti rispettivamente dal dio Marte e dalla dea Pallade, si contendono il primato di favorire le nozze dei due giovani prìncipi. Conterà più la passione o la ragione, l’impeto o il controllo, la bellezza o il valore? Questo è il nodo gordiano. Alla fine dei battibecchi di Amore e Virtù, la loro contesa si trasformerà in concordia, favorita dagli dei e dallo stesso Imenèo: entrambi saranno necessari alla vita felice dei giovani Reali, in quanto la Virtù «allontana le amarezze e i tormenti che genera l’Amore, questo distrugge l’incomoda di lei troppo severa austerità». Così Amore e Virtù, guidandosi a vicenda l’un l’altra, saranno il più valido sostegno ai giovani sposi e garanzia perenne della loro felicità. «Oh unione!
Oh nodo! Oh memorabil giorno!».
Giovedì 23 agosto 2017 ore 21 - Chiostro dei Domenicani, San Vito dei Normanni
CONTESA DELL’AMORE E DELLA VIRTÙ
di Leonardo Leo
Festa teatrale
Musica di Leonardo Leo (1694 - 1744)
Libretto di Anonimo
Musica per li Sponsali del Real Delfino e della Reale Infanta di Spagna
Revisione del libretto, adattamento e regia Angelo De Leonardis
Trascrizione e revisione musicale Cosimo Prontera
Personaggi ed interpreti:
Virtù: Claudia Di Carlo soprano
Amore: Agata Bienkowska contralto
Marte: Angelo De Leonardis basso
Cosimo Prontera direttore al cembalo
Raffaele Tiseo violino principale
Cristiano Brunella violino I
Antonella Piscitelli violino I
Federico Valerio violino II
Silvia Grasso violino II
Flavia Truppa violino II
Laura Mazzaraco viola
Gianlorenzo Sarno violoncello
Maurizio Ria violone
Giuseppe Petrella tiorba