Collaborazione tra S.M.S. “Materdona-Moro” e l’I.I.S.S. “Epifanio Ferdinando” di Mesagne sul tema: “Bullismo e Cyberbullismo”.

I due Istituti di Scuola Media Inferiore e Scuola Media Superiore di Mesagne hanno unito le proprie forze

per affrontare il tema attuale del “Bullismo e Cyberbullismo”. L’incontro, alla presenza dei Dirigenti Scolastici di entrambe le Scuole e cioè della Prof.ssa Mina Fabrizio e del Prof. Aldo Guglielmi, e di tutti gli alunni della terza media inferiore della S.M.S. “Materdona-Moro”, si terrà il 15.12.2018, dalle ore 10.30 alle ore 12.30, nell’Auditorium dell’I.I.S.S. “E. Ferdinando” di Mesagne. I relatori dell’incontro saranno il Dr. Lombardi Walter (Sovrintendente della Polizia Postale di Brindisi), il Dr. Rubino Alessandro (Psicologo-Psicosomatista) ed il Prof. Vangi Aldo (Docente dell’I.I.S.S. E. Ferdinando”.

Con il termine bullismo si definisce un comportamento aggressivo ripetitivo nei confronti di chi non è in grado di difendersi. Solitamente, i ruoli del bullismo sono ben definiti: da una parte c’è il bullo, colui che attua dei comportamenti violenti fisicamente e/o psicologicamente e dall’altra parte la vittima, colui che invece subisce tali atteggiamenti. La sofferenza psicologica e l’esclusione sociale sono sperimentate di sovente da ragazzi che, senza sceglierlo, si ritrovano a vestire il ruolo della vittima subendo ripetute umiliazioni da coloro che invece ricoprono il ruolo di bullo.
Il cyberbullismo è una forma di mobbing in internet. Infatti, per designarlo si usano anche i termini cyber mobbing internet mobbing. Viene messo in atto mediante l’uso dei media digitali e consiste nell’invio ripetuto di messaggi offensivi tramite sms, in chat o su facebook, al fine di molestare una persona per un lungo periodo.

Gli autori, i cosiddetti «bulli» o il cosiddetto «branco», sono spesso persone che la vittima ha conosciuto a scuola, nel quartiere o in un’associazione. Offendono, minacciano o ricattano le loro vittime direttamente o facendo pressione psicologica su di loro, le diffamano, le mettono alla gogna e diffondono dicerie sul loro conto. Chi ne è vittima può subire conseguenze molto gravi, come la perdita della fiducia in se stesso, stati di ansia e depressione.
Il confine tra un comportamento che resta scherzoso e uno che è percepito come offensivo non è così netto. Il cyberbullismo inizia laddove un individuo si sente importunato, molestato e offeso. Raramente i giovani si rendono conto delle conseguenze delle loro azioni nel momento in cui mettono in rete immagini offensive o le inviano agli amici; spesso lo fanno solo per scherzo. Tuttavia, può trattarsi anche di atti mirati a rovinare una persona.
I giovani si possono proteggere dal cyberbullismo per principio trattando i dati privati propri e altrui in modo critico e con la massima sensibilità.
Chiunque fornisca indicazioni personali o pubblichi immagini su blog, reti sociali o forum si rende un potenziale bersaglio. Ci si può proteggere mantenendo sempre un comportamento rispettoso, evitando di postare dati e informazioni sensibili sul proprio profilo (p. es. foto imbarazzanti o troppo discinte), curare solo amicizie personali e proteggere la sfera privata mediante criteri d’impostazione sicuri.

I genitori e le scuole possono sostenere i bambini e i giovani dando loro i consigli qui illustrati e discutendo con loro su quali conseguenze può avere il loro comportamento in rete e cosa significa il cybermobbing per le vittime. Va inoltre segnalato loro che i bulli sono perseguibili penalmente. Ricercando il proprio nome su Internet (detto «egosurfing») si ottengono informazioni sul contesto in cui appare il proprio nome esulle immagini pubblicate di sè stessi.

                                                                  I.I.S.S. “E. Ferdinando”- Mesagne

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