Salto d'Autore per Raffaele Depalo: da una ferita che brucia nasce un brano sui padri separati (Anna Rita Pinto)

Raffaele Depalo, 43 anni, pianista e cantante mesagnese, vincitore di diversi concorsi canori, anche nazionali e già ben noto sulla scena del panorama musicale pugliese, a 25 anni dal suo esordio si affaccia al difficile mondo autoriale.

Lo fa con un brano autobiografico sul delicato tema delle coppie separate e sul rapporto genitori-figli.

Il singolo “Principessa”, scritto e musicato in sole due ore nel silenzio di una notte d’estate e dedicato a sua figlia Giorgia, racconta il profondo senso di inadeguatezza che un genitore prova verso i propri figli quando il progetto familiare naufraga. E’ il momento in cui tutti dovranno fare i conti con una ferita, curare i propri sensi di colpa, perché ognuno, genitore e figlio, crederà di averne una. Fragilità e vulnerabilità che spesso, ognuno di loro, si porterà in dote nelle relazioni future ma che possono essere trasformate in fecondità umana. Trasformazione in cui il Depalo è riuscito benissimo, amatissimo dai suoi fan e da sua figlia Giorgia con la quale è riuscito a costruire un rapporto intenso che ha aiutato tutte le parti a vivere nel rispetto di una nuova forma familiare.

Il progetto nasce da un’operazione di crowdfunding, un finanziamento collettivo e collaborativo da parte di imprenditori locali che hanno deciso di sostenere l’Autore e l’idea di questo brano per il quale il Depalo si è avvalso inoltre della collaborazione dell’eclettico Alessandro Lunedì alla chitarra e del virtuosismo del giovanissimo Giovanni Facecchia alla batteria, entrambi di Mesagne. La realizzazione del videoclip è invece stata affidata alla professionalità di Adriano Rizzo dello studio HdVideoMobile di Montesano Salentino.

Dal 1 febbraio 2019, il brano “Principessa” sarà trasmesso su tutte le radio locali e potrà essere acquistato sulle piattaforme digitali Amazon, ebay e iTtunes. Il videoclip, invece, potrà essere visibile sulla pagina You Tube di Raffaele Depalo.

Anna Rita Pinto

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