Padri in travaglio (di Anna Rita Pinto)
Tutti possono essere padri e madri ma a quanto pare la paternità e la maternità sono altra cosa
e non è detto che questo attenga sempre a chi i figli ha avuto la fortuna di averli. Poi ci sono gli altri, quelli che non hanno avuto il tempo – ognuno ha il suo – di metabolizzare un cambiamento così radicale nella propria vita e che si troveranno a fare i conti con quell’identità inedita di genitore.
Uomini e donne non ancora pronti per essere in quel posto e in quel tempo, anche quando quella responsabilità così grande è stata cercata, voluta e condivisa con il partner. Tra questi alcuni fuggiranno, altri rimarranno fermi, come si rimane in un abito troppo stretto che rischia di lacerarsi al primo passo, altri ancora, presto o tardi, si metteranno in gioco per tentare di valorizzare quella risorsa che la figura paterna rappresenta per la crescita dei figli.
Questo è ciò che emerso da un’intervista a Daniele Errico, fotografo e autore del libro “Escargot - il cammino con mio figlio da Brindisi a Santiago de Compostela” che verrà presentato, alla presenza dello stesso autore, giovedì 24 gennaio alle ore 19:30, nel salone del Circolo Ari Cabiria in piazza Orsini del Balzo 9 a Mesagne (ingresso gratuito). Non un romanzo di un’impresa sportiva né un’attestazione di fede, ma la storia di un padre che cerca di ritrovare un figlio in un cammino comune e in un dialogo smarrito nel tempo delle incertezze. Durante l’incontro verrà proiettato anche un video realizzato durante quest’esperienza.
Un’occasione per dialogare sull’evoluzione del “maschio” e della figura paterna che, di pari passo con le trasformazioni sociali e culturali – ma anche interiori e umane - ha subito un sostanziale cambiamento. Un ruolo che oggi diventa sempre più attivo nella gestione pratica dei figli e nelle questioni educative, ma anche nella ricerca di una vicinanza affettiva ed emotiva precedentemente delegata alle madri. Un cambiamento importante ma certamente non facile che pone i “nuovi padri” dinanzi alla sfida di reinventare i contorni di questa figura, a fronte di riferimenti familiari passati in cui i “buoni padri di famiglia”, assenti da casa tutto il giorno per provvedere al mantenimento della prole, difendevano l’autorevolezza del proprio ruolo nella distanza emotiva.
Un libro sulla fatica di compiere un cammino di crescita, quello di Daniele Errico, tanto per un “padre in travaglio” quanto per un figlio in attesa di una guida. Una fatica tradotta in 3600 chilometri percorsi in due, in bicicletta, in 48 giorni, per arrivare a Santiago de Compostela e al cuore pulsante di un rapporto padre-figlio.
Anna Rita Pinto