Il ritorno di Spillo: Il segno dei tempi ... a proposito della scuola Apolitica!
Un onorevole, spinto dalla volontà di realizzare pienamente l’interesse verso un territorio, ha interrogato il Ministro dell’Istruzione
allo scopo di sapere se in una scuola superiore del suo territorio vi fosse il rispetto delle Istituzioni democratiche dello Stato e della legalità.
Questo onorevole, che la leggenda vuole meridionale, non ha interrogato il Ministro sulle offese, gratuite e non rispettose, che lo stesso Ministro ha di recente rivolto ai docenti meridionali; la preoccupazione dell’onorevole è verso un semplice dibattito scolastico perché non è affatto normale che la Scuola diventi strumento in mano alla politica e di fatto perda il valore dell’insegnamento culturale apolitico e neutrale.
Del resto, che cosa c’è di meglio di un’interrogazione parlamentare per evitare che la Scuola diventi strumento in mano alla politica? E che dire poi della perdita del valore dell’insegnamento culturale apolitico e neutrale sapientemente riscontrata dal leggendario onorevole? Per dirla con Tognazzi, una vera supercazzola prematurata con doppio scappellamento a destra!
Già, perché la Scuola deve essere apartitica (anche se in Italia è una cosa più facile a dirsi che a farsi), ma non può permettersi di essere apolitica, in caso contrario non sarebbe Scuola, considerato che il rispetto delle Istituzioni democratiche dello Stato e della legalità passa, nella società, Scuola compresa, attraverso la politica, il sano ed equilibrato esercizio democratico della conoscenza culturale, storica, politica, sociale ed economica degli avvenimenti, delle idee e degli uomini. Una scuola normale forma e realizza cittadini e per farlo si informa, ricerca, conosce, dialoga, ascolta, domanda, impara.
Che cosa dire, allora, di un onorevole, anche se leggendario, che ha una connotazione negativa della politica e non ama la sua stessa scuola? Che è il segno dei tempi.