Marcantonio Gallo con “Un’altra pelle” alla Chiesa del Carmine di Mesagne
In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza delle donne,
ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite volta a sensibilizzare l’opinione pubblica, domenica 10 marzo, nel teatro Shalom presso la Chiesa del Carmine, va in scena a Mesagne lo spettacolo “Un’altra Pelle” uno spettacolo che racconta la vera storia di Suad, giovane donna della Cisgiordania condannata a morte dalla propria famiglia. Unica colpa: essere rimasta incinta dell’uomo che ha promesso di sposarla prima del matrimonio.
“Si tratta di una produzione del TeatrodellePietre che molta fortuna ha portato al nostro gruppo teatrale” spiega il direttore artistico dell compagnia teatrale condotta insieme a Fabrizio Cito.
“Essendoci imbattuti casualmente nella drammatica storia di una donna dei paesi musulmani” spiega una nota “ci siamo accorti di quanto le storie di donne, anche in Italia, si somiglino quando a deciderne le sorti sono uomini violenti che in nome dell’onore, della gelosia e dell’amore uccidono sentendosi nel giusto”.
Le cronache ci raccontano di femminicidi quasi quotidianamente, svelandoci le tristi storie di donne vittime della legge degli uomini, schiave di padri-padroni o mariti-aguzzini. Ancora oggi il delitto d’onore è diffuso e in alcuni stati del mondo arabo vi sono leggi che lo depenalizzano.
“Un’altra Pelle” ha segnato il debutto ufficiale della compagnia teatrale TDP Temporary Theatre nell’ambito della XII Settimana della Cultura in Puglia nel 2010 ed offre lo spunto per una riflessione sulla condizione della donna in generale, in cui risuonano le voci di tutte le donne del mondo.
In scena un regista e la sua attrice protagonista stanno provando la messinscena dello spettacolo. Il racconto si snoda per quadri che tra realtà e finzione, e attraverso il metateatro, focalizzano il dipanarsi di una vicenda che lascia sbigottiti.
Il metateatro, o teatro nel teatro, già molto caro a Shakespeare, è un espediente teatrale che è diventato lo stile che contraddistingue i lavori del TeatroDellePietre, compagni brindisina per la quale la finzione scenica deve necessariamente rimandare al mondo del teatro stesso, affrontando questioni relative alla qualità dell’arte drammatica. “Ogni nostro spettacolo viene offerto sempre come una occasione di introspezione. Ci piace l idea di affabulare ma anche di sollevare dubbi sul pensare comune, di suscitare riflessioni nelle persone che vengono a vedere i nostri spettacoli. Abbattendo la famosa quarta parete, di cui non sappiamo che farcene, rendiamo il pubblico “spett-attore” dice Marcantonio Gallo.
Le musiche originali di Matteo Curatto amplificano il senso di solitudine e smarrimento della protagonista che, con il solo ausilio delle parole, e incalzata dal regista, conduce gli spettatori dentro i suoi ricordi di donna condannata a morire dalla famiglia a cui appartiene. “Nessuno può immaginare il dolore che si prova con il corpo in fiamme. Un dolore atroce, profondo, che non si dimentica più. Pur non avendo mai provato queste sensazione, sono queste le parole della protagonista a cui come attrice devo cercare di dare profondità e verità” aggiunge Sara Palizzotto.
Una giovane donna sta facendo il bucato nel cortile di casa quando sente sbattere una porta alle sue spalle. All’improvviso il suo corpo è intriso di un liquido freddo che in meno di un secondo diventa fuoco.
“Comincia così la storia da cui abbiamo preso spunto per raccontare la violenza degli uomini e la loro sete di vendetta quando la donna offende l’onore secondo un mondo mondialmente maschilista” spiega Fabrizio Cito.
Ancora oggi il disonore viene punito con la morte e in alcune zone del mondo è tuttora una pratica normale e non viene riconosciuta come omicidio. Molti casi non vengono neppure denunciati. Un femminicidio scampato raccontato con parole dure e una messinscena cruda che fa riflettere. L’appuntamento è alle ore 19 di domenica 10 marzo al Teatro Shalom preso la Chiesa del Carmine a Mesagne.