L’arte presepiale presente a Mesagne non solo durante le feste natalizie
Ci sono tante risorse nella nostra città, poco conosciute, magari non incentivate che potrebbero essere il volano della nostra economia;
ci sono attività che da sempre sono state annoverate hobby, passatempo ed altro di simile che dovrebbero essere rivisitate, valorizzate e messe nelle condizioni almeno di operare. Una di queste è l’arte presepiale. Si, proprio così, un qualcosa che da sempre è considerata di poco conto ma che impegna un buon numero di appassionati.
Sono in molti a Mesagne impegnati in quel che possiamo definire una produzione “artigiana” che realizza una gran mole di presepi, miniature, oggetti, quel qualcosa che ormai va oltre il Natale e che recupera spazi che, un tempo, era solo appannaggio del modellismo statico.
Ed a riprova di quanto detto, al momento, si registra l’iniziativa di questi ultimi mesi intrapresa, sommessamente, subito dopo il periodo natalizio.
Infatti, presso il frantoio ipogeo di Via Eugenio Santacesaria saranno esposti vari presepi realizzati da artisti locali, se così possiamo dire, ed in una delle stanze, quella a sinistra entrando dall’ingresso principale è stato ricostruito un pezzo del nostro centro storico che rappresenta il simbolo di Mesagne ossia il castello normanno-svevo con il suo torrione unitamente a Piazza Orsini del Balzo.
A lavorare su tale progetto sono Damiano Magrì, Antonio Danisi, Mario Romano, Emanuele Scianaro, Giuseppe Radeglia, Antonio De Nitto, Giuliano Radeglia, Giuseppe Radaelli, Maurizio Piro i quali hanno curato nei minimi particolari con materiale semplice e da veri e propri modellisti la ricostruzione di tali luoghi mesagnesi, simbolo, se vogliamo dell’intera città.
Il presepe, inoltre è stato arricchito con un’ambientazione fatta di angoli animati, statuine di terracotta e gruppi mobili che rappresentano mestieri e arricchito con una suggestiva illuminazione.
Non è dato sapere se una tale iniziativa porterà alla costituzione di una Associazione che possa organizzare il lavoro che fino ad oggi è stato spontaneo ma sparso; di certo qualcuno parla di raggiungere l’obiettivo di un Museo permanente recuperando le preziosità che sono custodite presso alcune famiglie come statue in cartapesta, in gesso, in terracotta, presepi in miniatura, in campane di vetro o realizzati con materiale tra i più disparati, come legno, polistirolo, sughero ecc.
Oltre la ricostruzione del Castello e dei luoghi limitrofi presenti, all’inaugurazione di tale iniziativa che si presume avverrà a ridosso della prossima Pasqua, saranno in mostra anche lavori di quasi tutti coloro che hanno lavorato in questi ultimi mesi oltre a quelli di Vito De Guido, Settimio Maggio e Giuseppe Dimonte.
Solo pochi giorni, quindi e fra poco il tutto potrà essere visitato dai concittadini e dai molti turisti che, nonostante i lavori in corso nel Centro storico, saranno presenti nei prossimi mesi ed in particolare durante l’estate mesagnese.
Erika Giordano