“Cènniri, cinisa e craunella”, recensione di Carmelo Colelli.
Sabato 17 Gennaio si è celebrata la Giornata Nazionale del Dialetto e delle Lingue locali, voluta per sensibilizzare la nazione tutta sull’importanza di questi preziosi elementi del patrimonio culturale.
I dialetti sono i linguaggi con i quali si può rileggere il passato di un paese, di una città o di una regione, è un patrimonio che va tutelato, valorizzato, salvato, trasferito alle nuove generazioni.
Il dialetti costituiscono un “cordone ombelicale” tra le nuove e le vecchie generazioni, ogni parola, tramanda, comunica contenuti culturali, quali usi, costumi, tradizioni, leggende, ecc., che valgono a spiegare certi comportamenti, magari completamente diversi del nostro tempo presente.
Molti termini dei dialetti della nostra Puglia hanno subito, nel tempo l’influenza di “voci greche, latine, francesi, spagnole” queste contaminazioni a volte ne hanno arricchito la portata culturale.
Le lingue locali, i dialetti, permettono di descrivere le emozioni che hanno provato i nostri padri, i nostri nonni e anche… gli oggetti che hanno fatto parte della vita passata e che ci ritroviamo a guardare, oggi, forse un po’ arrugginiti o scheggiati, pronti a risvegliare tanti ricordi.
Il valore di questo patrimonio culturale lo avevano ben compreso nell’anno scolastico 2008-2009, il Dirigente Scolastico della Scuola Secondaria di I grado G.F. Maia Materdona, di Mesagne, la Dott.ssa Maria Santina Faggiano Semeraro, le prof.sse Katia Arena, Giuseppa Pennetta e Patrizia Marzano, gli alunni delle classi I^ e II^, che realizzarono il progetto: “Cènniri, cinisa e craunella” – Mesagne tra Devozione e Tradizione.
Il lavoro tutto fu poi trasferito in una pubblicazione avente lo stesso titolo, edito dalla casa editrice Sulla rotta del sole – Giordano Editore – Mesagne.
Scriveva il Dirigente Scolastico, nella presentazione:
“La singolarità di questa pubblicazione è da ricercarsi innanzi tutto nel titolo "Cènniri, cinisa e craunella" termini arcaici del dialetto locale che ben sintetizzano la valenza formativa che si è intesa perseguire nella ricerca didattica e metodologica.
Molteplici elementi di riflessione ci inducono a considerare che tanti aspetti del nostro passato sono ormai diventati "cenere" che, per fortuna, sopravvivono nella memoria della popolazione più anziana e costituiscono testimonianza unica e irripetibile.
In tempi di globalizzazione, raccogliere le testimonianze del proprio passato per far emergere l'identità come valore e come cultura è un compito a cui la scuola non può e non deve sottrarsi per mantenere sempre viva (cinisa) ed alimentare (craunella) la fiamma del ricordo del proprio patrimonio di tradizioni da consegnare alle nuove generazioni.” (cit.)
Il libro “Cènniri, cinisa e craunella” è una raccolta di molteplici informazioni storiche, geografiche, iconografiche, linguistiche, tanto da renderlo simile ad un ipertesto della memoria, in ogni sua pagina le informazione portano il lettore a rivedere o immaginare situazioni del passato, lo induce ad emozionarsi, tanto da risentire suoni e profumi di un tempo passato.
La pubblicazione è ricca di immagini, disegni realizzati dai ragazzi, foto antiche, poesie vecchie e nuove scritte sempre dai ragazzi, in dialetto e in italiano, una ricca descrizione dei vari lavori e degli strumenti di lavoro, frasi e proverbi nel nostro dialetto.
Cercando notizie su Mesagne e la sua storia, anni fa, nel 2011, venni a conoscenza di questo libro, andai a ritirarlo direttamente dal Dirigente Scolastico Dott.ssa Fagiano Semeraro, ritornai quel giorno, dopo quasi 50 anni nella scuola che avevo frequentato da ragazzo, spesi una porzione di pomeriggio per leggerlo tutto.
Capii dopo quella prima lettura che quel libro era particolare, era l’angolo sotto l’albero frondoso, dove rifugiarsi per avere sollievo alla calura e rileggere il passato, rivedendo scene lontane ed emozionarsi.
Dalla sua pubblicazione sono passati quasi sei anni, ho voluto parlarvi di questo strumento di lettura delle tradizioni e del linguaggio, una produzione tutta Mesagnese, a pochi giorni dalla giornata del Dialetto e delle Lingue locali, per dire grazie a quei ragazzi che fecero le ricerche, le interviste ai loro nonni e a molte persone anziane, raccogliendo frammenti preziosi, della nostra storia, della nostra memoria, frammenti che vanno sempre più ricercati, tutelati e trasmessi, onde evitare la loro dispersione e successiva perdita.
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Carmelo Colelli
20 Gennaio 2015