Basciu allu Pindinu e La Pestergola (a cura ti Quartarieddu)
Su Facebook, "Raccontare Mesagne" Sergio Del Vecchio ha posto la questione di Basciu allu Pindinu e la Pestergola
. Riporto la pagina tratta dal lavoro “A pecura a pecura” ad opera ti Quartarieddu che riporta 365aneddoti, modi di dire ecc… di Mesagne (in pubblicazione verso la fine di quest’anno) relativo allu Pindinu.
Basciu allu Pindinu
La prima volta che ascoltai questo modo di dire prettamente mesagnese fu all’inizio degli anni cinquanta. Ascoltai testualmente che Basciu allu Pindinu vindiunu puru muluni … alla staggioni! E successivamente fu l’amico Nuccio Carella che disse a Nuccio Pasimeni testualmente: Maria Tilaidi ticìa ca era nata Bbasciu allu Pindinu!
Incuriosito da tale espressione che, nel corso di alcuni decenni si era ripetuta, ho cercato di capire dove effettivamente fosse questa località mesagnese.
Intanto nel verificare il nome Maria Telaidi, scoprii, ma questo non è stato molto difficile, che la sig.ra era Maria Adelaide Cavaliere abitante in Piazza Orsini del Balzo, figlia dell'indimenticabile medico Ton Pascali (per gli amici e familiari Pascalinu). E proprio in quella Piazza arriva Vico dei Cantelmo.
Qualche anno fa è stata abbattuta la casa dove abitava Romano Pignataro con la sua famiglia quando era sacrestano della Chiesa Madre e prima ancora quella casa era stata residenza di ‘Ntognu Pia (Antonio Grande), altro indimenticabile sacrestano sempre della Chiesa Madre. Questo ha reso possibile il collegamento del Vico dei Cantelmo con Via dei Quercia.
Il 24 giugno del 1890 la Giunta Comunale di Mesagne deliberò di cambiare i nomi delle vie, piazze , ecc. per renderli più consoni ai tempi mutati e Vico del Pendino fu chiamato Vico dei Cantelmo. Per logica l’espressione Basciu allu Pindinu dovrebbe indicare quella che un tempo era chiamato Largo S.Anna Nuova appunto Piazza Orsini del Balzo.
Nell’articolo di Mimmo Stella «il Casato dei De Angelis» viene riportato che gli stessi De Angelis commissionarono al Capodieci la costruzione della Piazza del Principe acquistando e demolendo una miriade di vecchie abitazioni dell’antico vicinato detto “il Pendino” che insisteva sull’area dell’attuale Piazza Orsini del Balzo.
Quanto poi al Pendino oltre a significare “pendio” non si hanno notizie precise. L’unico riferimento per il toponimo il Pendino lo troviamo a Napoli dove c’è il quartiere Pendino che è nelle vicinanze del IV Decumano e comprende anche il Duomo e la Chiesa sconsacrata San Severo al Pendino.
Che i mesagnesi di un tempo si siano ispirati al Pendino di Napoli?
Piazza Orsini del Balzo è una tra le più antiche di Mesagne ed un tempo era luogo di gioco dei bambini, un luogo sicuro per giocare a palla perché passavano pochi traini; l’unico inconveniente era la dislocazione della Caserma dei Carabinieri nei locali che si trovano tra il Castello e la Chiesa di S.Anna ed i Carabinieri erano un autentico spauracchio dei bambini di un tempo.
Chissà se questa reminiscenza “Bbasciu a lu Pindinu” non solleciti qualcuno nell’organizzare una prossima festa o sagra a dire che il tutto si svolgerà Bbasciu allu Pindinu o magari alla Pro-loco che ha la sua sede in quella piazza non prenda l’iniziativa di far scrivere all’Amministrazione Comunale sotto il marmo piazza S. Anna Nuova testualmente: (già Bbasciu a lu Pindinu)!
A seguire:
La terza strada a sinistra di Via Manfredi Svevo a Mesagne si chiama via della Posterla che superando Piazzetta dei Riglietta arriva a Via Jonima-Via Luigi di Savoia (non arriva alla Villa comunale da via Posterla alla Villa comunale c’è Via Duca Asparra (strada di casa don Angelo Argentiero) e Via Ruggero Normanno (strada della Banca BPP e sindacato-patronato Uil)
Via della Posterla chiamata così nel 1890 (comunque questo dato deve essere controllato) trovasi di fronte ad una delle porte (la seconda Postergola della pianta pubblicata), quella alla fine di Via Cesare Caracciolo (la scinditora ti Pulitoru) strada tra Via Fiordaliggi e Via Manfredi Svevo.
In foto: la casa a ddo' è nata Tilaiti (cussì mi tissi cumpà' 'Ntunucciu), nell'attuale Piazza Orsini del balzo e Vico Cantelmo
Graditi suggerimenti per ampliare le notizie surriportate