Tradizioni scomparse a Mesagne: la Tria ti San Giuseppi

La tria consisteva nell'apparecchiare un pranzo per i poveri il giorno di San Giuseppe (a base ti ciciri e tria).

Ma la vera festa si svolgeva in Via Roma all'incrocio con Via Jacopo da Mesagne dove proprio all'inizio c'era una piccola cappella di pochi metri quadrati (inglobata poi in quella attuale più grande con l'ingresso da Via Roma - anni 70) con la volta a botte risalente al XVI secolo. Questa chiesetta custodiva la statua di San Giuseppe e se ne curava un certo Peppu Simoni (Giuseppe Lamarmora?), persona molto conosciuta in Mesagne, che si guadagnava da vivere costruendo gabbie per uccelli (caggioli), trappole per topi (tagghioli o cchiappazzocculi), vendendo cardellini o verdoni, petardi e piccoli fuochi d'artificio,

La "festa" si svolgeva il pomeriggio con la cuccagna e si chiudeva con i fuochi d'artificio: rotapacci, petardi ed infine la batteria.

Poi la sera in vari punti di Mesagne c'era l'altra tradizione di accendere i "fanoi".

Ma quella ti li "fanoi" è un'altra storia. Ne riparleremo.

Quartarieddu

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