I risparmiatori della Banca Popolare di Bari tra commissariamento e azioni giudiziarie
In questi ultimi giorni le notizie che si stanno susseguendo sulle vicende della Banca Popolare di Bari stanno gettando ulteriormente nel panico
i risparmiatori titolari di azioni ed obbligazioni convertibili che già hanno visto andare in fumo i propri risparmi ed ora temono per le possibilità di recupero delle stesse anche in sede giudiziale.
Al riguardo il coordinamento istituito tra la Confconsumatori e l’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” precisano che anche a seguito della predisposizione dell’Amministrazione Straordinaria disposta per la Banca Popolare di Bari quest’ultima continuerà regolarmente ad operare avendo, però, la Banca d’Italia sostituito totalmente gli organi di governo dell’Istituto di credito.
“L’amministrazione straordinaria – afferma l’avv. Emilio Graziuso, Responsabile del coordinamento Confconsumatori – Dalla Parte del Consumatore – è, infatti, una procedura attraverso la quale la Banca d’Italia dispone lo scioglimento e la sostituzione degli organi di amministrazione e controllo della Banca quando ricorrono violazioni o irregolarità oppure quando sono previste gravi perdite del patrimonio”.
Inoltre, è stato adottato questa notte dal Governo un provvedimento con il quale si è cercato di “mettere in sicurezza” la Banca Popolare di Bari con un finanziamento di 900 milioni di euro a Microcredito centrale, controllato da Invitalia, Agenzia, a sua volta posseduta integralmente dal ministero dell’Economia
Intanto continua la scia positiva delle vittorie dei risparmiatori dinnanzi all’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF) e l’offensiva giudiziale dei risparmiatori nei confronti della Banca Popolare di Bari.
Le censure mosse al comportamento dell’Istituto di credito sono numerose ed hanno trovato riconoscimento anche dinnanzi all’Arbitro per le Controversie Finanziarie.
I risparmiatori, infatti, lamentano, ad esempio, la mancanza di informazione sulla natura, tipologia e rischi dell’investimento consigliato dalla Banca, la non adeguatezza dello stesso al profilo di rischio rivestito dal cliente, la mancata consegna al momento della sottoscrizione della documentazione contrattuale.
“Sino alla fine abbiamo sperato che la Banca si adeguasse a quanto disposto nelle pronunzie dell’Arbitro che hanno riconosciuto il diritto del risparmiatore al risarcimento del danno o che si addivenisse ad un accordo conciliativo in sede di procedura di mediazione – afferma l’avv. Emilio Graziuso, – purtroppo, però, ciò non è avvenuto e, quindi, ai risparmiatori non è rimasta altra strada che quella di promuovere un causa per il recupero dei propri risparmi andati in fumo”.
Il coordinamento Confconsumatori – Dalla Parte del Consumatore, attualmente, è impegnato su più fronti per la tutela dei risparmiatori Banca Popolare di Bari.
Oltre, infatti, ai processi incardinati nelle aule di Tribunale, sono pendenti numerosi procedimenti dinnanzi all’Arbitro per le Controversie Finanziarie ed agli organismi di mediazione e vi sono risparmiatori in attesa di riscontro ai reclami presentanti alla Banca.
“Purtroppo i tempi della giustizia non sono brevi – conclude l’avv. Graziuso – Il risparmiatore, infatti, che intende agire giudizialmente per il recupero delle somme investite in titoli della Banca Popolare di Bari deve inoltrare, innanzitutto un reclamo, in caso di mancata risposta o di risposta non soddisfacente, promuovere una procedura di mediazione finalizzata alla conciliazione o in alternativa una procedura dinnanzi all’Arbitro per le Controversie Finanziarie, e, qualora anche tali strade non dovessero essere andate a buon fine, avviare una causa nei confronti dell’Istituto di credito.
Come coordinamento riteniamo che sia necessaria una riforma radicale degli strumenti giudiziale e extragiudiziali di tutela del risparmiatori che riduca sensibilmente i tempi di durata della procedura intesa nel suo complesso”
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