Dimastrodonato: le ragioni di una candidatura (di Giuseppe Florio).
Il suo temperamento irruento, la cui cifra fondamentale è la passione – l'amore – per la città, non può nascondere l'animo buono e generoso di Carmine Dimastrodonato, consigliere comunale del fu movimento civico “Mesagne Incalza” che oggi ha provveduto a traghettare in buona parte dentro il nuovo “Mesagne Moderata”. Sessanta anni, con la passione per la cura degli orti («Mi definisco un pollice verde», rivela), si è proposto al ruolo di sindaco perché «chiamato a scendere in campo per un cambiamento di cui Mesagne ha urgente bisogno e che purtroppo non si è concretizzato in questi anni».
«Sono un moderato autentico con un sogno da realizzare, quello di cambiare volto alla nostra comunità». Intanto è visto un po' come la pecora nera del centrodestra locale, uno difficile da irregimentare, insofferente ai riti ed alle pastette della politica politicante.
«Sto combattendo per tenere unite tutte le forze politiche del centro destra, perché solo insieme possiamo vincere le prossime elezioni amministrative. Ho lanciato pubblicamente tramite la stampa, per il rispetto della democrazia e della trasparenza, le primarie interne al centrodestra, scatenando un grande polverone, ma ritengo che sia l’unico sistema adatto per scegliere nel modo più idoneo il candidato sindaco della città, e ciò non è mai stato sperimentato nel centrodestra. Il mio obiettivo è quello di avere un candidato primo cittadino che rappresenti tutte le forze del centrodestra in campo in modo da formare una coalizione compatta e coesa su confronto e programmi per questa città».
Le difficoltà sembrano però all'ordine del giorno, almeno a dar retta ad i rumors secondo cui nel centrodestra mancherebbe tutta questa voglia di stare assieme: per il rischio, non basso, di perdere le elezioni e mancare il governo per altri cinque anni, qualcuno si farebbe irretire dal canto delle sirene proveniente dal centrosinistra. Dimastrodonato, com'è nel suo stile, non le manda certo a dire: «Rimango allibito dalle notizie che rimbalzano in città in questi giorni, e mi riferisco alle ipotesi politiche relative ai vari personaggi che escono da una coalizione e vanno all’altra opposta. Parlano, cercano di trovare accordi sottobanco, concordano candidature trasversali, senza nessun pudore e senza nessun ideale politico, solo per interessi personali».
Anche sul capogruppo consiliare di SEL Pompeo Molfetta, allo stato dei fatti l'unico altro possibile competitor, ha da dire qualcosa: «Quanto possono essere credibili quei personaggi che hanno parte attiva in questa amministrazione, votano tutto quanto proposto, alcune volte inghiottendo rospi, ma poi condannando il fallimento di questa amministrazione si candidano a sindaco di questa città?».
Ricorda con rimpianto l'esperienza al fianco di Enzo Incalza: «Quando fui chiamato a far parte della sua lista, pur molto impegnato nella mia professione, accettai volentieri perché uno degli argomenti cardine del programma era la necessità di operare per il cambiamento. Oggi con “Mesagne Moderata”, continuerò a battermi per una politica che possa veramente praticarlo».
Ma perché l'elettore dovrebbe puntare su Carmine Dimastrodonato? «La risposta me la forniscono alcuni cittadini che mi incoraggiano ad andare avanti: “Perché è una persona retta, di sani principi morali, e che ispira tanta tanta fiducia».
Giuseppe Florio