La battaglia dei topi, in attesa del "Flauto magico" che risolva il problema (di Giuseppe Florio).

Topi vivi, topi morti, topi avvistati o solo immaginati: è una orribile fiera dell'est, ma il gatto... non arriva. Non trascorre ormai giorno senza un avvistamento di roditori negli immediati dintorni del plesso scolastico di via Udine intitolato a Paolo Borsellino. Il livello di allarme sociale è particolarmente alto, specialmente trattandosi di ambienti frequentati da bambini.

Ieri mattina sono state trovate (e fotografate) nuove carcasse di ratti a ridosso dell'ingresso della scuola da 10 giorni al centro delle attenzioni. «Chi le rimuove?», domanda con fervore un padre angosciato, che racconta: «Ho chiamato la polizia locale e mi hanno risposto: “Che volete da noi?”. Ho provato ad interpellare l'Asl di Mesagne e mi ha risposto il centralinista ma non l'interno. Ho infine telefonato ai Carabinieri, mi hanno risposto di non preoccuparmi che sarebbero almeno intervenuti loro».

 

Il nervosismo la fa da padrone. Quello dei genitori, preoccupati per le condizioni igienico-sanitarie degli ambienti scuolastici, ed a disagio per dover trovare diverse sistemazioni ai loro piccini. Quello degli amministratori comunali, che stanno profondendo il massimo impegno per bonificare le strutture ed i giardini, ma evidentemente non abbastanza, perché i terreni circostanti restano la principale area di sgambamento per il ginnico esercito di roditori. Quello degli uffici comunali... Racconta una madre, testimone oculare di un episodio: «Stamattina l'ingegnere del Comune, notoriamente bonario e serafico, si è alterato con noi mamme perché abbiamo fotografato un topo morto, a suo dire ritardando l'intervento del servizio ecologico; le forze dell'ordine presenti lo hanno tranquillizzato».

Molte lamentele collaterali sono nate anche dal fatto che la giunta comunale non ha approntato un piano B. Facebook ospita il dibattito: «La scuola è stata chiusa appena l'amministrazione si è resa conto della situazione. Poi si può discutere sul fatto che si poteva trovare una soluzione alternativa per questi dieci giorni (ci sono 3 aule vuote alla De Amicis). Forse con un coordinamento più efficace della parte tecnica tutto sarebbe stato più veloce... E comunque ieri sera tutte le porte finestre sono state chiuse ed è stata posizionata colla», spiega una genitrice più ragionevole. 

E di rimando, un papà: «La derattizzazione veniva fatta (o pagata) mensilmente, gli uffici comunali, per conto dell'amministrazione, verificavano il rispetto del protocollo. È evidente ed innegabile che... qualcuno ha sbagliato! Altra domanda: se qualcuno ha sbagliato, deve pagare la collettività o chi è stato negligente?».

Il fenomeno della cosiddetta invasione dei topi potrebbe essere più diffuso di quanto si immagini. Ancora ieri mattina un enorme ratto - «delle dimensioni di un gatto soriano», segnalano – ha attraversato a tutta velocità gli spazi della Porta grande, a molte centinaia di metri dunque da via Udine. E nei giorni scorsi la titolare di un noto esercizio commerciale di via Brindisi ha ucciso a colpi di scopa due altri topi di ragguardevoli dimensioni, guadagnandosi il plauso di una gazzella dei Carabinieri. Se continua così, la prossima tappa sarà l'assalto – non solo allegorico - a Palazzo dei Celestini.

Giuseppe Florio

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