Quale il destino di "Civico 26"? L'associazione sta alla finestra (di Giuseppe Florio).
Mentre centrodestra e centrosinistra provano – tra molte e diverse difficoltà - a darsi un assetto, un profilo ideale, dei confini, l'associazione “Civico 26” sta alla finestra. Il movimento fondato oltre 2 anni addietro dall'ammiraglio galantuomo Emilio Guarini aveva via via coagulato attorno a sé un significativo gruppo di giovani e meno giovani professionisti motivati dall'approfondimento di temi sensibili allo sviluppo di un nuovo progetto di comunità.
Sodalizio apparentemente non politico, sembrava invece prefigurare una discesa in campo diretta di Guarini, nelle ultime settimane interpellato ufficialmente o ufficiosamente da entrambi gli schieramenti, anzi dai diversi partiti in cerca di identità. Con ciascuno il militare avrebbe nicchiato, argomentando di programmi, auspicando un ricambio della classe dirigente ma, nei fatti, non assumendo una posizione politicamente spendibile.
Sembra dunque difficile stabilire quale sarà il destino di Civico 26 da qui alle elezioni amministrative di primavera. Intanto Guarini continua a proporre le idee elaborate dal suo gruppo, pubblicate attraverso il pressoché anonimo sito dell'associazione www.civico26.org.
E' di qualche giorno addietro un articolo dal puntuto titolo “Facite ammuina”, (che sta per: «fate confusione»). La provocazione è rivolta indiscriminatamente alla destra ed alla sinistra, indicati un po' sprezzantemente come i soggetti politici della «Porta piccola», preda di «chiacchiere ed equilibrismi». L'appello rivolto a costoro è quello di privilegiare i programmi per la «soluzione straordinaria» che realizzi una «amministrazione comunale virtuosa».
Così Guarini e i suoi abbozzano una sorta di programma di governo in pillole, in bilico tra la sollecitazione e l'offerta, spaziando dalle politiche per anziani a quelle per l'agricoltura, dalle soluzioni per il lavoro al trattamento dei rifiuti solidi urbani, dall'ammodernamento della macchina amministrativa ai percorsi di legalità. Le idee sono moderne, innovative, lucide e mettono in risalto lo sforzo di far compiere alla comunità cittadina un salto nel futuro, per efficienza e lungimiranza.
Ma...chi le leggerà mai se continuano ad essere relegate nell'angusto spazio virtuale di quel sito? E chi potrebbe approvvigionarsene se Guarini e Civico 26 persistono nell'arroccamento un po' snobistico della donzella che, per non svendere la propria virtù, invecchiò vergine?
La lezione impartita dalla storia nazionale anche recente è illuminante: la vocazione a stare da soli può tramutarsi in solitudine e poi, perdendo i riferimenti con la realtà, nel solipsismo, che è a tutti gli effetti la sindrome del birillo rosso del biliardo del Bar Sport nel centro di Foligno.
Giuseppe Florio