Il Pd si ritrova spaccato sulle candidature regionali (di Giuseppe Florio).
È un Partito Democratico che intende sparigliare, nella migliore delle ipotesi. Nella peggiore, che alimenta la confusione interna. La questione è quella della candidatura alle elezioni regionali di maggio.
Un mese addietro una delegazione del PD mesagnese composta dall'onorevole Cosimo Faggiano e dal medico Ninni Mingolla si recò a Bari dal candidato presidente e segretario democratico regionale Michele Emiliano, con l'obiettivo di spuntare un posto in lista, preferibilmente per lo stesso Mingolla. La trattativa non fu vana. Emiliano offrì un assenso di massima, ma solo per una quota rosa.
Da allora, il nome ricorrente, tanto negli ambienti del partito renziano, quanto nella città, poi rilanciato a più riprese dagli organi di stampa locali, è stato quello di Rosanna Saracino, avvocato penalista e assessore in carica. Un po' più di un'ipotesi, ma meno di una certezza. Almeno a dar retta ai boatos secondo cui l'intenzione di alcuni maggiorenti era di pescare fuori dal partito, nei settori della cosiddetta società civile. Già questa subordinata aveva però stimolato il malcontento della restante parte del PD, e di una larga fetta dei potenziali elettori democratici, convinti dalla figura della Saracino, giovane, di bella presenza, preparata, integra, appassionata.
Lunedì pomeriggio il "coup de theatre": per bocca del segretario politico Francesco Rogoli, agli organismi dirigenti viene comunicato che si sta esperendo un'altra strada. Che il nome su cui si intende investire corrisponde a quello di una donna non organica al partito, impegnata nella professione e nella militanza civile. È Clara Bianco, dirigente scolastica sessantenne a capo del brindisino Istituto Tecnico Nautico "Carnaro". Costei avrebbe già assicurato la propria disponibilità ad accettare la candidatura nella lista del PD alle regionali.
Da qui, malumori interni ed esterni. Impassibile Rosanna Saracino, lungamente (ipocritamente?) blandita finché non si è trovata un'alternativa: ma sarebbe comprensibile una sua reazione a tono. Molti suoi "aficionados" sarebbero però in fibrillazione, tanto da temersi ripercussioni sulle candidature per le amministrative. E non poco nervosa sarebbe la capolista sandonacese Antonella Vincenti, irritata da una qualsiasi candidatura sortita sempre dalla fascia sud del brindisino, suo potenziale bacino elettorale. Un bailamme che potrebbe addirittura rivelarsi fine a se stesso se Emiliano, per dirimere la questione, dovesse intervenire in prima persona, magari scegliendo una nuova candidatura da altre realtà comunali.
Giuseppe Florio