… E le truppe di Renzi? (di Homo Videns)
Una settimana fa il quotidiano «La repubblica» intervistò il Presidente Grasso. Egli, in quell’intervista, disse sostanzialmente che gli amministratori non possono fare i legislatori; cose ovvie, contenute nei principi legislativi attuali, secondo i quali un Sindaco non può essere parlamentare, né lo può essere un Presidente di Regione. Poi aggiunse che, se la Camera diventa un organo di Governo (esecutore del programma di Governo), allora è necessario un organo di controllo (il Senato). Cose molto serie; Grasso accetta il fatto che la Camera diventi un’appendice del Governo, un po’ come era la Camera dei fasci e delle corporazioni di epoca fascista, un’appendice di Mussolini. E proprio per questo, Grasso dice che è necessario un potere di controllo.
Idee molto moderate, ci sembra; sulla stessa falsariga dell’accordo Renzi-Berlusconi.
E tuttavia, Grasso è stato messo sotto accusa; richiamato all’ordine; richiamato al servizio del Partito.
In maniera a dir poco stalinista, se abbiamo ben capito la Serracchiani.
Domenica scorsa, intervistato dall’Annunziata, Grasso sembrava quasi che si dovesse vergognare di pensarla diversamente dal Renzi/Bonaparte: si scherniva, non parlava da Presidente del Senato, presentava le sue idee come una modesta veduta di un singolo parlamentare; era intimorito, misurava le parole con il bilancino, temeva di essere messo alla berlina per le proprie opinioni, quelle di un alto magistrato degno del massimo rispetto.
A guardare quel Grasso lì, ci si intimorisce: se perfino lui è così impacciato, intimorito, che cosa accadrà al semplice cittadino, quando la trasformazione (o devastazione) della Costituzione sarà realizzata?
E, comunque, alla fin fine, il Senato viene abolito? Finalmente, con il progetto Boschi, abbiamo capito che non viene affatto eliminato; sarà costituito da Presidenti di Regione, Consiglieri Regionali, Sindaci, ecc. Cioè, il Senato non sarà più fatto da persone elette dai cittadini, ma saranno nominati dai soliti Partiti.
Ma non si voleva ridurre il peso dei Partiti? Non si voleva dare più peso ai cittadini? Non si voleva ridurre il peso della casta?
Come dicevamo, la maggior parte dei mezzi di comunicazione continuano ad inneggiare al ciclone Renzi/Bonaparte. Si citano i sondaggi: il 75% sono contro il Senato! Perché, ci domandiamo: quel 75% è a favore della Camera? Ma dobbiamo risparmiare! - si ribatte. E allora, aboliamo Camera, Senato, Regioni e il Presidente della Repubblica?
E le Province? Le province, almeno, sono state abolite?
No. Le loro funzioni restano; saranno gestite da funzionari nominati dai Sindaci del territorio. E i Sindaci… non sono dei politici? A chi rispondono? Come sceglieranno i nuovi amministratori delle Province? Non li sceglieranno nelle stanze della “politica”?
Pare che si tratti di un ritorno al passato. Nell’Ottocento, le Province (allora si chiamavano Deputazioni Provinciali) erano gestite da personaggi nominati dai Prefetti, e dai Sindaci; per meriti speciali e sulla base del censo. Erano nominati; e così vuol fare Renzi. È un passo avanti verso i cittadini? Oppure è una mossa che allontana ancora di più le Istituzioni dai Cittadini?
La stessa cosa per il Senato. La riforma Renzi/Boschi vuol togliere ai cittadini la possibilità di votare il proprio senatore; e darà questo potere alle Regioni ed ai Sindaci. Come si fa a chiamare questa cosa “rottamazione”? Se li nomineranno fra di loro… e 21 o 26, non si capisce bene, se li nominerà il Presidente della Repubblica. Più casta di così?
Se diamo un’occhiata ai giornali, restiamo allibiti per come la maggior parte di essi sia appiattita nel coro di approvazione per Renzi/Bonaparte. Tutti osannano al nuovo, alla riduzione del peso dei politici, alla rottamazione. Ma quale rottamazione? Qui, al contrario, si sta dando un maggior peso ai politici.
Dice che, così, le decisioni saranno prese in maniera più veloce ed efficiente… Ma si trascura che, nelle società complesse, nelle aziende come nei consigli di amministrazione sia pubblici che privati, le decisioni sono il frutto di un confronto fra opinioni diverse; e vengono prese dopo aver soppesato i benefici ed i costi.
Tanto più questo metodo deve essere adottato nelle organizzazioni democratiche; purché esse siano costituite da persone ragionevoli. Ed è qui il nocciolo: eleggere persone ragionevoli! Educare il popolo ad eleggere persone ragionevoli!
Invece, si continuano a cercare scorciatoie. Bisognerà pure che si cominci a riflettere sul fatto che, nell’ultimo secolo, siano nati tanti “uomini della Provvidenza”, baciati dallo spirito (divino o magico) di essere votati ad una missione. Ma vi sembra normale che nell’era della informazione ci possa essere chi si investe (o viene investito) di un potere superiore? Come dire: «fermi tutti! Qui ci penso io!».
Non deve, invece, essere il contrario? «Ragioniamo insieme, così troviamo la soluzione migliore! E impariamo a ragionare, anzitutto; anche quelli che non siamo unti dal Signore…».
Se Renzi vuol fare una vera rivoluzione contro la Casta, allora è al popolo che si deve rivolgere, sono le cosidette “formazioni sociali” che deve mobilitare.
Altrimenti, quando si volterà indietro si accorgerà di essere rimasto da solo, solo con i suoi cavalieri del quartier Generale.
A meno che Renzi/Bonaparte non voglia proprio questo
Homo videns