Ho sognato Pharidia (di Homo videns)
L’altra notte ho fatto un sogno strano: avevo conosciuto una ragazza marocchina. Roba da mille e una notte, nei sogni non si va tanto per il sottile, lo sapete no? E non so come non so perché, questa ragazza, di nome Fharidia, mi aveva invitato a fare un gioco, uno strano gioco, il bunga-bunga.
Non chiedetemi cosa sia, non ve lo saprei spiegare, poiché al mio risveglio era tutto svanito. Un gioco, comunque, innocente, da homovidens qualunque. E se vi sembra che questa vicenda assomigli a qualcosa di già visto nelle cronache italiane, nulla di strano: i sogni, lo sapete, traggono ispirazione dal nostro vissuto.
E quello dell’ homovidens è un il vissuto di tutti noi, ormai.
Ora, ad un tratto, nel sogno, questa Fharidia si trova in Questura, accusata di un furto, un furtarello da niente … Qualcuno mi avvisa dell’accaduto ed io, non so come non so perché, mi trovo a telefonare al capo della Questura e gli dico che questa Fharidia era la nipote di Mubarak; «un’altra?»- mi fa quello; «che ci posso fare se ha tante nipoti?»- accenno, timidamente, io.
«Embé?»- mi fa quello. Io prendo coraggio, da cittadino qualunque, anzi da homovidens qualunque: «Come embé? Bisogna evitare scandali diplomatici, no!».
E quello comincia a domandarmi: chi sono io, da dove telefono, quanti anni ho, se sono sposato, quanti figli ho, dove ho conosciuto Fharidia, e così via discorrendo. Insomma mi tiene al telefono per ore ed ore, il sudore comincia a grondarmi per la fronte, lungo la schiena, il letto mi diventa un lago di sudore… non vi dico altro. A un certo punto, sempre nel sogno, suonano alla porta, uno squillo forte e prolungato, insomma uno squillo perentorio. Vado al citofono: «chi è?»; «Polizia!».
Vado ad aprire la porta, e mi trovo circondato da sei –dico sei– poliziotti. «Lei è in arresto, si vesta e ci segua!». Potenza dello Stato italiano!- mi dico fra me e me.
E mentre resto esterrefatto, il volto mi diventa bianco, rosso e verde, mi scuoto…, sento un forte mal di testa, anzi fortissimo, apro gli occhi e vedo… la luce mattutina filtrare tra gli interstizi della finestra…
Emetto un sospiro di sollievo: «meno male, era soltanto un sogno!»
Homo Videns