Non è piettu pi' loru! (di Homo videns)
Mi perdoni, l’avv. Molfetta, se prendo in prestito la bella e significativa espressione dialettale da lui adoperata per rendere plasticamente il suo pensiero. Condivido tanto le sue conclusioni, che non vedo titolo migliore per un dialogo con lui, e con chi altri vorrà. “Dilettanti allo sbaraglio”, si potrebbe chiosare (per chi vive al Nord, o per chi è lontano dal dialetto).
Mi perdoni, ancora, l’avv. Molfetta se conservo l’anonimato dell’homo videns. La decisione di utilizzare questo pseudonimo nasce dall’obiettivo di non personalizzare le mie riflessioni; volendole, appunto, attribuire al cittadino medio succube (o fruitore) dei mass-media dominanti. Fortunata definizione, dovuta al noto politologo Giovanni Sartori; lo voglio ricordare perché, da un po’ di tempo, chiunque si sente legittimato ad intervenire su qualsiasi argomento, senza riconoscere che “siamo dei nani sulle spalle di giganti”.
Veniamo al dunque. Molfetta mette il dito nella piaga: prende spunto dalla questione delle Province (a proposito, si vota veramente il 24 settembre? così, in sordina? ) per mettere alla berlina l’incompetenza, la dappocaggine dei legislatori che hanno combinato quel pasticcio.
Mi domando: questa impreparazione a cosa è dovuta? Avrà un nome, avrà una paternità?
Nasce oggi? Oppure è una faccenda di vecchia data?
Da dove vengono questi nuovi Politici? Quale professionalità possono vantare? Hanno mai lavorato?
Basta guardare, sui siti Istituzionali, il curriculum dei nostri Politici. Salvo rare eccezioni, sembrano delle fotocopie: dopo aver ultimato gli studi, sono entrati in un CDA, in un qualche Consiglio, una Giunta, una Regione, e poi al Parlamento, oppure al Governo. I più fortunati sono passati direttamente dall’oscurità al Parlamento, o al Governo. Comun denominatore, salvo –ripeto– rare eccezioni: nessuno può vantare un curriculum di lavoro degno di questo nome. A cominciare dal capo in testa, Matteo Renzi: appena laureato è segretario del PPI di Firenze. Nel 2004 Presidente di quella Provincia; nel 2009 Sindaco.
Era diverso, 20 anni fa? Non mi pare: i dirigenti politici venivano sempre dal mondo della politica o del sottobosco politico. Per rintuzzare la crisi, i partiti tradizionali si rivolsero allora alla Società Civile, ossia a quelli che prima non avevano mai fatto politica attiva. Furono reclutati come mosche bianche; ora sono irrilevanti. Gli unici sono rimasti, indubbiamente, i parlamentari grillini. E stanno lì, come una pistola scarica, senza arte né parte.
Su questo primo punto, quindi, ecco da dove nascono i pasticci denunciati da Molfetta.
E poi, dove sono andati a finire le grandi attese delle riforme di struttura? Ve lo ricordate il PSI di Nenni? Le discussioni fra i grandi protagonisti del primo Centrosinistra, quello del 1964-68? Giolitti, De Martino, Lombardi… La Malfa… E anche Amendola, Berlinguer, Napolitano, Ingrao… Discutevano di passi avanti rispetto al libero-mercato, discutevano di pianificazione, di “riforme di struttura”. Discutevano di neo-liberismo, socialismo, terza via… “Puah! Ideologie!” – dirà qualcuno. Il pragmatismo nenniano puntava a ridimensionare il sistema di potere di “mamma DC”; a portare un po’ di merito nella distribuzione del lavoro, sia pubblico che privato. Questo nobile, quanto minimo, obiettivo non impedì, tuttavia, la scissione nel PSI e la nascita del PSIUP. E ciò contribuì a tenere in vita la speranza di una “terza via”.
Indubbiamente, a distanza di vari anni, possiamo dire che ha vinto la linea riformista-migliorista, quella di Napolitano. Uno come Ingrao, che non era migliorista, gli 80 euro li avrebbe apprezzati, ma solo come aperitivo. Oggi, invece, i suoi eredi, vengono folgorati da questo nobile, quanto minimo, obiettivo. Ma anche i miglioristi, in quel tempo, non si sarebbero accontentati certo degli 80 euro! E allora, ci si domanda: come fa Napolitano a sopportare la caricatura del migliorismo, interpretata dagli attuali dirigenti politici? Si è convertito anche lui al neo-liberismo?
La scena oggi è occupata da gente che predica il pragmatismo, la fine delle ideologie, la fine dei professori che hanno sempre da criticare, da spaccare il capello, come gufi (poveri giuristi!).
Gente che pratica il pressappochismo (Tanto l’estate prima o poi arriva… Italiani, andate tranquilli in vacanza). Insomma: State tranquilli e sereni. A sentire queste parole l’homovidens pensa subito al famoso “Enrico stai sereno”. E non parliamo poi delle gaffes plateali dei Ministri. Proprio oggi la Boschi ha, candidamente, ammesso di stare in maggioranza con Forza Italia. La fine delle ideologie, dunque; in nome dell’ideologia del pragmatismo neo-liberista. Ideologia, peraltro, dominante nei consessi internazionali, dall’Europa al Fondo Monetario Internazionale.
Ora, arriva la riforma del Senato. Se quella delle Province produrrà i risultati che Molfetta diceva, figuriamoci cosa succederà quando i Sindaci dovranno scegliere 25 di loro per farli diventare senatori. E i Consiglieri Regionali ne cercheranno altri 70. Alla faccia della democrazia rappresentativa! Ma non è necessario ri-avvicinare i cittadini alla politica? E come si pensa di farlo? Eliminando il voto dei cittadini? E trasferendolo ai nominati dai Partiti? Ma… da Partiti delegittimati!!!
Avremo, così, oltre alle Province di nominati, una Camera di nominati. E un Senato di nominati. Qui si moltiplicherà il disastro delle Province, caro Carmelo! Se, come è possibile, le nuove Province saranno di un solo colore, anche la Camera e il Senato saranno di un solo colore. E il Partito di maggioranza si voterà il suo Presidente della repubblica, la sua Corte Costituzionale, ecc. ecc. Il che è spaventoso; perché questo significa “regime”; e non potrà non avere ripercussioni sulla limitazione della libertà personale, economica, culturale. Lo si sta vedendo già adesso. È bastato che Del Rio, braccio destro di Renzi, abbozzasse una minima diversità di parere, che è subito stato rimpiazzato. Ma poi… qualcuno ha avuto la pazienza di seguire, in TV, una riunione della Direzione del PD? Un rosario di interventi a favore del più minimo strillo, stavo per dire afflato, del Condottiero. Una selva di yes-man. Una cosa che si vedeva soltanto nelle riunioni del CC del PCUS; e nell’attuale Partito Comunista Cinese.
E meno male che il PD, nelle Europee, ha preso solo il 41 %! Ma qualcuno lo fermi, prima che faccia altre frittate! Come quella di creare lo staff dei Ministeri con le più disparate persone, sbalzate ad un tratto dal Comune di Firenze, o di Reggio Emilia, o da vattelapesca, a Capo di gabinetto. Uno spoil-system spaventoso, fatto per decreto. Funzionari comunali catapultati a Palazzo Chigi e negli altri Palazzi; equiparati, d’un colpo, a Consiglieri di Stato. Questi nuovi Grand-Commis promossi d’ufficio avranno sicuramente una grande professionalità, ma non sono arrivati lì per i loro meriti. Una volta si sarebbe parlato di “assalto alla diligenza”. Cose che faceva la peggiore socialdemocrazia… e veniva messa alla berlina!
Ora tutti tacciono. Oggi tutti si sono imbarcati sulla carrozza della nuova mamma DC, la mamma (o babbo) PD. I grandi media, a partire dalle TV, sono tutti ipnotizzati dal pragmatismo che avanza. Quello che fanno vedere, e come lo interpretano, è la più gretta ideologia del neo-liberismo mai vista. E homovidens beve a questa fonte, non ne ha altre… Diversamente dagli anni 60 e dagli anni 70, oggi non ci sono altre fonti, se non minoritarie. E proprio oggi? Oggi che esiste una grande voglia di partecipazione? Ma una partecipazione mediata, non immediata (attenzione)… Non è strano che questo vuoto non venga riempito? Se viene riempito, lo è da velleitari, inconcludenti, quali sono i grillini. E per fortuna, viene anche da pensare! Per fortuna, dato che non c’è all’orizzonte neanche l’ombra di un nuovo PSIUP…
Oggi stiamo andando veramente verso la Seconda Repubblica, così, senza accorgercene. Si sta andando verso una nuova strutturazione dello Stato Centrale e Periferico, senza che gli attuali politici siano stati preventivamente abilitati a farlo. È, per caso, questa, una legislatura Costituente? C’è stata una discussione sulle nuove forme di potere che si determineranno? Si sono ascoltati, almeno, i grandi giuristi, che di Diritto Pubblico e Italiano si intendono? E si è coinvolta la popolazione, su questo tema -le forme del potere- che determinerà il futuro dei nostri figli e nipoti?
E allora: “Dilettanti allo sbaraglio”? Oppure, ancora peggio: “Apprendisti stregoni”?
La Prima Repubblica nacque con il nobile compromesso fra le forze laiche, cattoliche e socialiste. Un compromesso pubblico, dichiarato nelle piazze e nel Parlamento. Ad alta voce. Questa Seconda Repubblica nasce con un accordo (segreto) fra PD e Forza Italia; già questo elemento, la segretezza, dovrebbe far rizzare le carni… Che non venga bollato, salvo sporadiche eccezioni, da chi ha la forza per farlo, è deprimente. Il risultato balza agli occhi di tutti, perfino del più distratto homovidens: l’idea che esistono solo questi due Partiti. Il messaggio è che l’incontro fra questi due partiti è basato sull’ideologia che dicevamo prima. Neo-liberismo, pragmatismo e l’inconfessata potenza del riccone di turno: sono questi i cardini della Seconda Repubblica.
Infine, gli incontri fra Renzi e Berlusconi, a chi servono? Il messaggio che passa nella testa di homovidens è che servono più a Berlusconi che a Renzi. E B. ne esce come uno statista, che sta dando vita alla Seconda Repubblica. Tutto quel mondo, che per venti anni è stato rappresentato dal signor B., non ne esce rinvigorito?
Che tutto questo avvenga sotto la regìa di Napolitano, è sconcertante. Viene la voglia di staccare la spina, spegnere la TV, ascoltare le canzonette, dedicarsi ai propri affari. E a me, lo confesso, viene voglia di dire addio a questo blog.
Ma è questo il destino dell’Italia?
Chi diceva che “non moriremo democristiani”, è servito. E con gli interessi.
HOMO VIDENS