E io vado a bestemmiare a Praga! (di Homo Videns)
Quante volte ci accade che si svegliamo storti, e ci verrebbe voglia di mandare tutti al diavolo! Eppure non lo facciamo.
Non c’è scritto da nessuna parte che non possiamo dire “vaffan…” a chi ci sta antipatico. Eppure non lo facciamo. E allora, che facciamo? Lo evitiamo, no? Andiamo da un’altra parte.
Così ha detto che farà La Russa, attuale presidente del Senato. Non gli piace la Costituzione italiana antifascista… e allora, se ne va a Praga. Nulla da dire, è pienamente libero. Per la libertà fu fatta la Resistenza, per permettere a ciascuno di pensarla come gli pare. Cosa che nel regime fascista non era assolutamente permesso.
La nostra Costituzione, invece, lo permette. E basterebbe questo a qualificare la Repubblica italiana come antifascista. E il fatto che lo sia è rappresentato dall’esistenza di tre festività nazionali civili: il 25 aprile, il Primo Maggio, e il 2 giugno. Il 25 Aprile è ufficialmente la festa della “Liberazione dal nazifascismo”. Se non ci credete, andate a vedere il sito della Presidenza del Consiglio. Forse La Russa non lo sa.
Può pure essere che qualche nazifascista non sia contento di questa ricorrenza; e il 25 aprile decida di cantare “Faccetta nera”, e di fare scorregge all’indirizzo della Costituzione.
Ma lo può fare il Presidente del Senato? Dato che il sen. La Russa rappresenta la Repubblica italiana, non può lanciare bestemmie alla Costituzione antifascista. E non lo farà sicuramente. Ma non festeggerà la Liberazione; l’ha detto lui! E allora, dato che non lo può fare, pena l’accusa di Alto Tradimento, volterà le spalle alla Costituzione: se ne andrà lontano, in questo caso a Praga. Ma è come se bestemmiasse in silenzio, dentro di sé.
Se ne faccia una ragione, bestemmi pure! Tanto… la Repubblica italiana è antifascista.
(Homo Videns)
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