Elogio della zambritudine e della cafonaggine messe assieme (di Homo Videns)
Ho sognato che ero tutta vestita di bianco, dalla testa ai piedi, avevo perfino un copricapo bianco,
una specie di pizzella cava, mboh! Poi è arrivato un vecchio, anche lui vestito di bianco, mi ha fatto un segno di croce davanti come per un rito di magia. “ecché, mme fai er malocchio?” gli ho detto. E lui ha sorriso, poi si è seduto. Ma… con una faccia… sembrava proprio ‘ncazzato. “Ma cchi è” – gli ho chiesto a mio cognato, quello che va in giro con la Treccani. Lui mi ha risposto che è di un’altra etnia, “nun te curà” – ha detto.
E poi il sogno s’è animato, io sempre vestita di bianco, “’nna sciccheria! Sora Checchina mia, mme dovevi vedé”. È arrivato nn’altro, co ttanti militari attorno, nna maglietta girocollo, dicono che nun sa’ leva da un anno e 3 mesi… Voleva armi, carri armati, aerei da combattimento... Ho chiesto al ministro de la Guera, quello lì, come se chiama, ah! Orsetto. E lui: “Abbiamo già dato, gli abbiamo rifilato dei carri armati Leopard che ci avevano lasciato gli americani, quelli che ci hanno liberati dal fascismo”.
“Eh, no! Orsé, questo nun lo dovevi dì” – “c’hanno libberato, è vero, ma dalla dittatura de quello tedesco, come se chiamava, ah! Hitler; ma quale fascismo, il fascismo nun è mai esistito, lo vuoi capì, ssì o nno?”.
E visto che le armi gliele avevamo ggià ddate, me so preso er maglietta sottobraccio, gliò ddato ‘na coroncina e un libretto di preghiere, l’ho abbracciato a ‘ccore a ‘ccore, e l’ho accompagnato all’aereo, che doveva annà in Germania”.
Poi ho saputo che in Germania l’hanno ricoperto di armi e di soldi; mentre io nel sogno me so messa a gridà; “sono una donna, sono una mamma, sono un’alpina, sono la mamma degli alpini, sono la Madre Patriaà!”. E ppoi ancora più forte: “sono la Papa, anzi io so’ er Papaà, lo volete capì, ssì o nnò?”.
(di Homo Videns)
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