Salvini, hai ragione: ho paura! (Homo Videns)

Non so se ve ne siete accorti, ma da quando c’è un nuovo Matteo al Governo, in Italia siamo tutti più sicuri:

prima di lui c’erano orde di Unni con le armi in pugno, Saraceni con le scimitarre, Turchi armati di coltelli affilati… Ora, finalmente, non ci sono più!

Col vecchio Matteo i nemici erano gli organismi di base, i sindacati, l’art.18..., i famosi “corpi intermedi”: bisognava fare pulizia di tutto questo; e la chiamò rottamazione. Ovviamente, i peggiori nemici erano tutti coloro che non si piegavano ai suoi diktat.

Col nuovo Matteo i nemici erano sono gli africani, gli stranieri, i diseredati di tutto il mondo (Ah! dimenticavo: ci sono pure i terroni, che ora sono stati messi fra parentesi): bisogna fare pulizia di tutto questo; e la chiamò prima gli italiani. Anche per questo nuovo Matteo i peggiori nemici sono coloro che non si piegano ai suoi diktat.

I due Mattei sono quarantenni entrambi, non hanno vissuto la tragedia della guerra civile strisciante (rubricata sbrigativamente come “anni di piombo”). E sottovalutano l’importanza che la guerra fredda aveva per l’Italia. Non hanno nella loro memoria il modo come si è potuto evitare che la guerra civile “scoppiasse”. Chi c’era, sa bene che giornalmente si lottava per isolare gli aspiranti guerriglieri di destra e di sinistra; lo si faceva fin dal mattino presto, nei luoghi di lavoro, nei luoghi di studio, nelle assemblee, nelle riunioni, nei famosi “corpi intermedi”. E anche coloro che in quegli anni ci sono passati per caso, trascinati dagli eventi, lo sanno bene, per così dire a naso, ossia perché la paura si viveva “a pelle”. La paura della guerra civile si intrecciava con la paura della guerra fredda, di una catastrofe nucleare. Anche per questo, nel 1987 vinse il referendum contro l’energia nucleare.

E oggi, non c’è il pericolo di una nuova guerra civile?

Non ancora. Ma le premesse ci sono tutte: la nuova guerra fredda tra USA e Cina (con la Russia che non sta a guardare); l’Africa post-coloniale che sta per scoppiare; l’Europa che sta in mezzo a tutte queste problematiche. Vanno affrontate una per una. E, invece, l’Italia che fa? Contro tutti: specialmente contro la Francia, contro la Germania; e contro l’Europa. Ma, a che serve strillare? Serve a risolvere qualcosa? Non sono bambinate?

Ci rinchiudiamo nel nostro piccolo orticello, mentre sappiamo che stiamo in mezzo al Mediterraneo, e che siamo il crocevia di tutte queste problematiche. Manca una politica estera; perciò facciamo finta che la causa dei nostri problemi siano gli stranieri che lavorano in Italia, nelle campagne pugliesi e campane, nelle stalle del Lazio o dell’Emilia.

È ovvio che tra gli stranieri che vivono in Italia ci siano persone di ogni tipo; e anche delinquenti incalliti. Ci troviamo di fronte a situazioni che vanno governate, con le dovute azioni, come qualcuno ha fatto (vedi Riace). Ci sono malfattori, ma ci sono anche persone che si uccidono: alcuni giorni fa a Brescia Prince, un giovane nigeriano si è ucciso sotto un treno, per non essere rimandato nel suo paese di origine. Ci sono gli spacciatori; ma altri si sono distinti per: aver salvato persone, aver trovato portafogli e averli restituiti…

Salvini, io ho paura:

ho paura che qualcuno decida di mettersi a uccidere gente all’impazzata, come è successo in Francia, Belgio, Germania;

che si mettano a far esplodere camion;

che ti facciano un attentato e colpiscano anche gente innocente; o colpiscano dei passanti, e che fra quei passanti ci possa essere un mio figlio, un nipote, oppure io stesso.

Ho paura che i diseredati di questo mondo vedano gli Italiani come la peggior gente del mondo. Ho paura che con le chiacchere non vengano poste le condizioni per affrontare seriamente la sorte dell’Africa, dopo tutti i disastri fatti dal colonialismo.

Salvini, ho paura; i tuoi atti politici non aumentano la sicurezza nazionale; sono una minaccia alla sicurezza nazionale.

Salvini, ho paura; ho paura di te!

(Homo Videns)

Ndr. Homo videns aveva allegato alle sue riflessioni una vignetta di Altan pubblicata recentemente su l’Espresso. Chiunque volesse vederla può andare sul link appresso indicato.

http://espresso.repubblica.it/altan#7

https://www.facebook.com/mesagne.net/

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