Scrutatori ossia populismo di bassa lega (Tolleranza zero).
Così tra comunicati stampa, perbenismo e populismo di bassa lega si è conclusa la vicenda delle nomine degli scrutatori. Sì proprio così: un populismo di bassa lega che allontana sempre di più la gente dalla politica e da una classe dirigente dei partiti che cerca credibilità con argomenti legati più al bisogno del "disperato" che alla effettiva esigenza della realtà.
E quanto accaduto nel passato per Mesagne non ha storia ed anche il ricordo è stato rimosso. Nominare gli scrutatori non significa nominare il quondam munito di semplice certificato di disoccupazione. Essere in un seggio elettorale significa addossarsi delle responsabilità non generiche ma abbastanza complesse.
Ironia della sorte proprio Mesagne ha pagato un prezzo salato per l'episodio verificatosi nella sezione n. 7 di Latiano delle elezioni politiche che videro defenestrare l'on. Cosimo Faggiano proprio per un errore commesso dal seggio elettorale che nel verbale scambiò i voti ottenuti dai due candidati Sardelli(F.I.)-Fagiano(Pds), nonostante le consultazioni del Senato avessero dato risultati diametralmente opposti.
Tale episodio ha cambiato non solo gli equilibri e, di conseguenza la storia del Pds poi diventato Pd locale, ma ha anche leso legittime rappresentanze della città di Mesagne. Non è il caso di ricordare che la successione a tali eventi portò in seguito alla nomina di Tommaselli che come parlamentare in terra di Brindisi non ha certo offerto opportunità al nostro territorio.
Proprio la mancanza di esperienza, la scelta populista fatta attraverso partiti e comparaggi vari, ogni anno portano nelle sezioni una pletora di persone che alcune volte non hanno visto nulla che appartenga all'ambito amministrativo ed in particolare al settore elettorale.
Forse se i partiti politici mandassero alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. una loro segnalazione di affidare i seggi elettorali alla pubblica amministrazione ed ai suoi dipendenti avremmo non solo un margine di errore molto minore ma anche un concreto risparmio economico, senza andare ad intralciare il lavoro dei partiti con i loro rappresentanti di seggio a difesa dei propri interessi e delle proprie rappresentanze.
I commenti che sono stati nominati “i soliti noti” hanno la stessa valenza di coloro che hanno chiesto la precedenza per i disoccupati. Non sono queste le strade per combattere la disoccupazione ed i partiti politici farebbero bene a valutare ben altri filoni che non quelli degli scrutatori. Non ho visto nessuno porsi il problema di quanto sia il costo di tutta la competizione elettorale, quanto sia stato previsto per straordinario elettorale e quali unità lavorative saranno impiegate nei vari mesi di preparazione, consultazione e dopo elezioni.
Ben altro, quindi avrebbero da fare i partiti che non andare all'accattonaggio del voto nel ricercare la nomina di scrutatori con lo status di disoccupati ben sapendo che ci sono motivi tecnici che impediscono la realizzazione di tale richiesta e che ben altre cose come la competenza sarebbero necessarie per tali nomine.
Continuando di questo passo l'antipolitica farà ancora più proseliti e la voglia di distruggere quanto democraticamente realizzato avanza sempre di più.
E sarebbe ora che i politici (forse meglio dire i politicanti) crescessero e si interessassero di argomenti molto più concreti.
Di questo ne parleremo nei prossimi giorni.
Tolleranza zero