Matarrelli ed il "sogno lucido" di Tolleranza zero.
Qualcuno li ha chiamati “venti di guerra”, altri sono propensi a definire il tutto una resa dei conti. Rimane il fatto che Mesagne, al momento c’è una sinistra dilaniata, con interessi politici tra i più disparati che spingono opposte fazioni ad esseri “fratelli” con coltelli alla mano.
Cercando di capire come stanno le cose appare abbastanza chiaro che la questione più importante si riferisce all’Amministrazione comunale ed alla Giunta Scoditti. Eletta, questa, quattro anni fa perché non vi erano altre prospettive per evitare a sinistra “il fuoco amico” che avevano falciato Faggiano e Molfetta, con una destra allo sfascio per le numerose defezioni nella coalizione Incalza, il sindaco Scoditti fu eletto a primo scrutinio, facendo ben sperare in un futuro diverso e di riscatto della città.
Ma le cose non sono andate nel verso auspicato e sulla strada sono rimasti trafitti numerosi Assessori e consiglieri comunali in un contesto che si è rivelato inconsistente ed inadeguato per la città.
Anche l’ultima soluzione con il defenestramento di Walter Zezza e Maria De Guido e la nomina di tecnici fuori dei partiti non ha sortito risultati migliori con finanze economiche massacrate, cultura ai minimi termini e, novità degli ultimi giorni rappresentata da veri e propri gioielli come la Masseria Belloluogo.
Detto questo appare chiaro che nessuno si azzarda in ambito politico a riproporre la candidatura Scoditti a Sindaco e tramontano anche quelle di chiunque sia stato presente in questa amministrazione qualunque sia stato il ruolo di assessore e/o di presidente del consiglio.
In una situazione del genere bisogna porre attenzione al PD ma anche al parlamentare Tony Matarrelli con un piede dentro e l’altro fuori di Sel.
Gli ambienti romani hanno agevolato Matarrelli e le amicizie maturate hanno fatto in modo da individuare e strutturare strategie politiche. L’onorevole sa che i partiti legati all’uomo , al “capo” chiunque esso sia non hanno durata oltre un decennio e ci sono varie esperienze (Segni, Mastella, Di Pietro ed il prossimo sarà Vendola) e raramente quando ci sono interessi extra politici possono arrivare ad un ventennio (Mussolini e prossimamente Berlusconi). Stranamente questo lo aveva detto all’interno di Sel, Maria De Guido assumendo anche una posizione critica nei confronti di Vendola e di Matarrelli. Dopo aver visto la chiusura di tutte le “fabbriche di Nichi” e registrato il deflusso dell’entusiasmo sul politico Vendola, Maria De Guido aveva chiesto al partito una strategia che non guardasse solo l’uomo ma anche l’uomo e facesse della sussidiarietà e di altri simili valori la piattaforma di una sinistra che nascesse dentro Sel ma che avesse un respiro molto più ampio nell’ambito della sinistra (il tutto ovviamente al di là del “ritorno di fiamma di questi ultimi giorni).
Adesso cerchiamo di ricostruire gli eventi succedutesi nel tempo: alla fine dello scorso anno la situazione era diventata insostenibile, l’assessorato alle Finanze gestito da Sel doveva essere lasciato per non assumersi responsabilità di aumento tasse e poi, i rumors dicevano che Pompeo Molfetta aveva chiesto di sostituire Maria De Guido, la quale, per tutto il periodo dell’Assessorato era diventata la calamita delle responsabilità delle cose che non andavano.
Al di là se le cose siano andate effettivamente così di fatto … lo scorso 31 dicembre arrivarono quelli che dovevano essere “i salvatori della patria”. Il giudizio su di loro è meglio lasciarlo ai cittadini!
Per Matarrelli, da allora, è cominciato un nuovo percorso dopo gli auguri fatti tramite facebook il 31 dicembre scorso che per chi ha la memoria corta vorremmo ricordare. Infatti, Tony disse: Io so che ognuno di voi, in questo periodo, anche tra i miei amici più cari, dentro di sè, in fondo al proprio cuore, odia la casta, vorrebbe cancellare il Parlamento, appenderebbe per i piedi i politici. È un momentaccio, mica non lo so. E quindi so che il mio augurio perché il nuovo anno possa essere migliore, più leggero, più sereno, più sicuro, potrebbe comunque innervosirvi. Ma io voglio bene a ciascuno di voi e quindi gli auguri ve li faccio ugualmente. Rischio. Auguri, amiche ed amici miei, ce la faremo.
L’amicizia con Pippo Civati è diventata molto solida (qualche tempo fa l’avevamo anticipata) … Tony comincia a parlare di politica in termini concreti e tra le altre cose comincia a programmare e ad intravedere anche una sua presenza nel PD. Ma come fare con Sel, non ha la forza di Migliore a Napoli, lui vive in una città dove la politica molte volte viene condotta da persone alla stregua di “Pezza-pezza” e “Tappa-tappa” ed allora comincia a pensare: interventi pochi, calibrati e ricchi di contenuti politici, ogni tanto qualche botta all’Amministrazione comunale destinata all’autodistruzione come la borghesia nei film di Salvatore Samperi, e con Sel un rapporto bivalente, staccato con Vendola su alcune questioni ma sempre presente nel partito.
Con Civati l’amicizia diventa sempre più stringente e viene cementata con una manifestazione culturale nel chiostro dei Celestini a Mesagne e nel rapporto con il Pd comincia a fare le prime scelte decidendo, e su questo bisogna dire che ha mostrato scaltrezza ed acume politico, di appoggiare Emiliano come candidato della sinistra alle prossime regionali. Questa scelta pare abbia fatto incazzare ferocemente il caro Nichi e quando glielo hanno comunicato le urla dalla Presidenza della Regione si sentivano fino al termine del lungomare Nazario Sauro ma pare che il fido Fratoianni abbia detto a Nichi che Tony pensava di essere in un partito democratico e bivalente. Infatti per logica stringente in quella circostanza fu detto a Nichi: Se è stato accettato “democraticamente” l’appoggio di Fabiano Amati (Pd) nelle primarie del 2005, beh! … ogni tanto le “corna” dobbiamo accettarle e tenercele, nell’ambito del centro sinistra anche noi.
Quale è il senso dell’alleanza con Emiliano. Michele questa volta ha giocato d’anticipo e dopo i bidoni renziani di Emiliano Ministro e di Emiliano capolista per il sud alle ultime europee per non essere messo da parte anche per la Regione, ha proposto la candidatura per le primarie prima ancora che Renzi proponesse il suo amico l’imprenditore Vito Pertosa! Come dire: 'Na vota ccappa 'Cola, all'atra vai alla scola, come disse Cola a Pernia!
Tony Matarrelli sa che Emiliano ha un partito che vuole rifondato che, al momento, ci sono brandelli di Margherita, di vetero-comunisti, di una sinistra che vorrebbe raggrupparsi intorno al “bene comune” (Rivista Mulino Bologna)che stava alla base del Pd nella sua fondazione e Mesagne, guarda caso è una di quelle Sezioni che deve essere rifondata ossia svuotata da una pletora di personaggi che basta la presenza per perdere voti, una presenza tra le altre cose tenace e persistente.
Così Matarrelli senza alcun contratto con Emiliano da qualche mese ha cominciato il lavoro di svuotamento del Pd (ovviamente è un suo tentativo). Prima ancora che cominciassero i movimenti per le candidature ecco avanzare Pompeo con il ritornello: “dopo tanti anni di Pd adesso un’alternanza è d’uopo!” con reazioni anche scomposte, se vogliamo.
La candidatura Molfetta ha chiuso il ciclo Scoditti-Orsini destinati ad un pensionamento d’ufficio dopo la gestione amministrativa totalmente fallimentare di questi ultimi anni (e questo è palpabile nei commenti della gente comune) e questo al di là delle dichiarazini di “indisponibilità delle ultime ore. Ma chi conosce quanto sia fantastico l’entroterra politico sa tranquillamente che i giochi non sono fatti.
Anzi … una candidatura tanti mesi prima crea il legittimo sospetto che i piani siano altri. L’obiettivo primario di Tony Matarrelli non è quello di avere un Sindaco dalla sua parte che, con il tempo, per i giochi naturali della politica potrebbe diventare anche suo nemico, ma continuare la sua esperienza politica come parlamentare e uscire fuori dalla fascia dei “peones” che, in Parlamento, sono solo alza mano per le votazioni. Lui ritiene di avere acume e spessore culturale politico e probabilmente, al di là delle posizioni politiche alcune doti bisogna riconoscergliele al di là di alcuni atteggiamento di giovanilismo!
Matarrelli sa che a Mesagne gran parte della classe dirigente vetero-comunista conta ben poco ma sa anche che almeno due politici sono ancora autorevoli e rappresentano una sinistra concreta e progettuale ma che soprattutto ha sintesi nella operatività e nel porre in cantiere progetti.
Il primo ha problemi di salute ma la politica è la sua vita, aggiornato ogni giorno con tutti i giornali locali e nazionali sotto il braccio e con un amico che gli scarica le novità di Internet che lui non sa utilizzare. E' un interlocutore molto ascoltato nelle sedi opportune, dotato di esperienze ampie perché ha percorso i vari gradini della politica a livello di cariche e di responsabilità.
Il secondo è un gestore dell’entroterra culturale della sinistra (dovrebbe conservare da quel che si dice l'archivio storico cartaceo del vecchio PCI), parco nelle azioni ma nello stesso tempo dinamico, gestore di interessanti progetti ed istituzioni agganciati al territorio, lontano dai frastuoni ma nello stesso tempo, presente negli appuntamenti importanti.
Da qualche tempo un neo-renziano viene spinto per una candidatura a Sindaco. Lo si sente dappertutto ed è di ampio gradimento in molte fascie del Pd locale. I sondaggi lo considerano una persona dal taglio umano molto elevato di professione medico, disponibile con tutti coloro che avessero bisogno di aiuto (anche nel giorno di Natale e di altre feste comandate). Delusioni politiche nel passato, al momento, forse anche consigliato, conduce la sua vita politica fuori da incarichi sia anche marginali.
Ma prima di portarlo nell’arena nel Pd occorre risolvere la questione della “Giunta Scoditti”, cosa che Francesco Rogoli, in termini diplomatici e con grossa operatività sta cercando di fare mostrando molto impegno nel traghettare il partito verso lidi migliori.
E questa situazione diventa interessante … per Matarrelli che con la fine di Vendola alla Regione, e con pochi spazi di rientrare in Parlamento con Sel, ha la possibilità di realizzare l’ingresso nel Pd, ovviamente da protagonista. Come? Al Pd il nuovo sindaco e la possibilità di ricostruire il partito con l’avallo di Emiliano. Ai due politici locali la possibilità di dire ancora la loro per un'altra consiliatura, (dopo si vedrà!) non esponendosi in prima linea, a Toni Matarrelli la strada spianata per una carriera politica, nel futuro, in un partito storico.
Beh!, però ci sono gli altri attori nella scacchiera politica della sinistra: Pompeo Molfetta ad esempio. Tutto può essere superato: ci sono le candidature regionali in alto mare e Mesagne, comunque, questa volta non può e non deve essere assente dagli scranni di Bari!
E c'è anche il gruppo di Maria De Guido che lo scorso 31 dicembre si autosospese da Sel in termini di correttezza senza creare fratture o pubblicità inutile, che Lunedì 13 ottobre prossimo avrà l’incontro con Nichi Vendola a cui partecipa anche una componente ex PD nell'Auditorium del Castello di Mesagne per la presentazione di Dario Stefano alle primarie!
Su questo argomento in molti aspettano i risultati della prossima “conta” e sulla base di tutto questo i mediatori potranno entrare in funzione.
Nel Pd, ormai è entrata una logica a dir poco democristiana: quella della mediazione tra gli iscritti e gli interessi comuni, una logica che nel passato in altri partiti è diventata patrimonio che ha permesso decenni di visibilità politica.
E su questa impostazione che la cautela è d'obbligo! In molti dissero il 31 dicembre di Maria De Guido alla stregua di 'Ntognu Pia (vecchio e indimenticabile sacrestano della Chiesa Madre): “No' è cipodda ca uska!” Tony Matarrelli non la pensava proprio così e gli auguri di Capodanno ne sono una dimostrazione. Aspetta di vedere gli assetti e quanti del vecchio Pd confluiscano in questa “nuova” area”. Poi nessuno esclude che possa indossare le vesti del “Cunctator” e aspettare.
Il tempo non è stato mai generoso con i pasdaran!
Alternative? ... liste civiche ... ma questa è un'altra storia!
Chiedo scusa: son caduto dal letto in modo rovinoso, Questa mattina mi sono incontrato con il direttore della testata www.mesagne.net e gli ho raccontato il sogno (tutto quello che ho scritto innanzi) e quanto lo stesso seguisse una logica politica forse non troppo lontana dalla realtà.
Il direttore mi ha detto: “vedi, Tolleranza zero, i sogni belli, generalmente non si avverano mai, e da noi si dice “no’ da’ retta a suenni!”.
La mia idea è quella che il tuo sia stato ciò che alcuni studiosi chiamano “sogni lucidi”, cioè sogni che sono agganciati, più del necessario alla realtà, e che tra fantasia e realtà possono realizzarsi alcune volte, anche in parte.
Senti - ha continuato il direttore - adesso pubblichiamo tutto quel che ti è successo poi … vedremo come andrà a finire.
Ho ringraziato, consegnato la mia memoria.
Mi farebbe piacere che qualche altro concittadino intervenisse magari con qualche altro sogno!!!
Tolleranza zero