La questione del venditore ambulante. Tolleranza zero dice la sua!
Ho seguito con molto interesse la polemica per il “Paninaro” di Piazza Vittorio Emanuele (al secolo Porta Grande) e ritengo che la questione sia degenerata in modo insulso! Ricordando qualcosa dobbiamo dire che l'Amministrazione comunale ha deciso di riqualificare l'area di Piazza Vittorio Emanuele ed ha fatto un progetto. Come sia stato fatto tale progetto non interessa, alcuni danno per certo che sia stato fatto “in fretta e furia”, altre “alla sinfasò”. Comunque sia, è stato elaborato un progetto e noi lo diciamo con l'Amministrazione che è stato fatto secondo i dettami, le procedure e quanto necessario proprio per un progetto! Resta il fatto però, ed è innegabile che se ti rechi in quella Piazza, magari ti siedi a bere un caffè da Pignatelli (il bar dell'angolo di Via Ten. Ugo Granafei) ti accorgi che qualcosa non va!
Il progetto, con molta probabilità seguiva ed era stato elaborato secondo una logica di simmetria che in questi casi è d'uopo. Sulla piazzuola di destra (guardando la Porta Grande) sono state allocati alcuni alberi (non so di che specie e non mi vergogno accusare la mia ignoranza in questo campo) e ce ne sono ben sei tre a sinistra e tre a destra. Orbene logica vuole che anche nella piazzola di destra il progetto prevedesse la stessa cosa. Non è così, invece perché all'osservatore attento appare che nella piazzola di sinistra (sempre guardando la Porta Grande) gli alberi sono stati piantati solo a sinistra (ce ne sono tre) mentre mancano dalla parte destra, una cosa che si nota durante le ore diurne in assenza dell'automezzo che vende i famigerati panini.
In quella piazza se l'Amministrazione Comunale ha inteso spendere dei soldi pubblici per una riqualificazione di tutto il contesto non può essere condizionata da una concessione data quindici anni fa, magari senza valutare, all'epoca la situazione, nel complesso, in una Mesagne che non era neanche considerata “città turistica”.
Forse sarebbe stato il caso di porsi il problema prima di effettuare la progettazione ed il conseguente intervento, di affrontare i problemi senza ricorrere a squallidi ricatti morali come quelli del lavoro o consorterie simili del venditore di panini e delle famiglie lì interessate. Non interessa che siano passati quindici anni perché per i commercianti ambulanti è molto nebuloso il concetto dell'avviamento commerciale tutto da dimostrare come danno emergente e sulla base di reddito prodotto effettivamente.
Detto questo vale la pena fare alcune domande, considerando il fatto che quasi certamente il permesso è stato dato a domanda, magari con il parere del Comandante dei VV.UU.:
-la concessione ha un limite di tempo come tutte le concessioni o è in modo anomalo considerata di quelle a “tempo illimitato”, magari con diritto di successione agli eredi?
-se ci sono cambiamenti urbanistici in atto il Comune deve risarcire eventuali danni?
Ma ancor di più:
-è una concessione in via esclusiva o possono chiedere di parcheggiare in quella piazza altri esercenti
-quando viene emessa una ordinanza relativa ad “ordine pubblico” tale ordinanza vale per tutti o esclude il camion del paninaro a posto fisso (vedasi quanti accaduto lo scorso mese di luglio in occasione del Carnevale mesagnese).
Quanto poi a quel che è la polemica di questi ultimi giorni con esposti relativi a fumi di fritture ad odori sgradevoli la questione è di una scelta di campo e cioè evitare che tali venditori siano nell'ambito dei trecento metri dai monumenti storici ed, al limite che vengono autorizzati al loro commercio solo in occasione di fiere mercati e sagre.
In molte città c'è già una scelta n tal senso e nei centri storici (e zone limitrofe in funzione della tipicità del territorio) c'è una ordinanza di assoluto divieto di tali ambulanti.
Forse è il caso che anche Mesagne si attrezzasse perché diversamente sarà un problema da risolvere rifiutare una concessione a coloro che hanno maturato l'interesse di posteggiare con il loro camioncino in Piazza IV Novembre, in Piazza Orsini del Balzo, in Piazza Garibaldi anche se solo nelle ore serali od addirittura nella stessa Piazza Vittorio Emanuele.
L'interesse di una città non può essere violentato dall'interesse di un singolo. Quanto poi al lavoro, non mi sembra che la vendita dei panini possa avvenire solo in Piazza Vittorio Emanuele.
Un'ultima cosa: non scarichiamo sul Comando dei Vigili urbani il parere per la concessione o meno di tali vendite. Gli amministratori facciano delle scelte di fondo e sanciscano che tali attività avvengano fuori da determinate zone anche per coloro che in tempi non sospetti abbiamo ottenuto benefici vari.
Sarebbe un momento di responsabilità ma anche di rispetto per l'intera comunità.
Tolleranza zero