De profun-zes (di Carlo Ferraro)

Nel suo comunicato stampa del 5 settembre scorso, il consigliere regionale Enzo Colonna, di “Noi a Sinistra per la Puglia”,
annuncia con soddisfazione il completamento dell’assegnazione delle aree ZES (Zone Economiche Speciali), ai vari distretti industriali pugliesi, e la firma da parte del Presidente del consiglio del decreto di istituzione della ZES Adriatica.
La ZES Adriatica costituisce una delle due macroaree geografiche del territorio regionale (l’altra è quella “Jonica”), collegate a una o più aree portuali, per le quali sono previste specifiche misure (benefici fiscali, incentivi, semplificazioni amministrative) finalizzate a creare un contesto orientato alla crescita di imprese, all’attrazione di investimenti, all’incremento di scambi commerciali ed export.
Purtroppo scorrendo la lista dei comuni inseriti, nella provincia di Brindisi vi troviamo il nostro capoluogo, Ostuni e Fasano e…null’altro.
La nostra Zona Industriale, pur così strategica, posta com’è sull’asse che collega lo Jonio e l’Adriatico, non c’è.
Eppure durante la campagna elettorale di maggio l’assessore allo Sviluppo Economico Mino Borracino, è venuto a Mesagne a dare ampie assicurazioni sull’inserimento della nostra città nel Piano, dando un grosso endorsement all’aspirante sindaco Matarrelli, assicurando che la nostra Zona Industriale sarebbe stata inclusa nelle aree “perché posta strategicamente nella provincia”.
Eppure, a seguito delle proteste del Presidente della Camera di Commercio di Foggia, per la zona della Capitanata, non inclusa in un primo momento nelle aree, era stato riaperto il bando di evidenza pubblica il 25 luglio, dando la possibilità, a chi avesse presentato richiesta e documentazione, di essere inserito nell’assegnazione dei 261 ettari rimasti a disposizione.
Eppure il presidente della V commissione (Ambiente, Assetto ed utilizzazione del territorio), nonché segretario delle Commissioni consiliari allo sviluppo economico e alla cultura, lavoro e formazione professionale, è un mesagnese doc, il consigliere regionale Mauro Vizzino, eletto nella circoscrizione di Brindisi per la lista Emiliano Sindaco di Puglia; e neanche questo è bastato?
Cosa è successo ai piani alti della regione? Erano quelle solo promesse elettorali? E l’aver frequentato le stanze del potere, l’avere degli agganci a Roma, a cosa è servito? Contiamo davvero così poco nel panorama regionale?
Mi viene in mente la storia della cicala e la formica: usciamo da un’estate che ha visto una Mesagne rutilante sugli scudi per presenze turistiche, per attività ludiche, spettacoli e quant’altro, ma non si può fare a meno di pensare che abbiamo perso un’occasione ben più importante per il futuro economico della città.
Adesso arriverà l’inverno, e sarà “l’inverno del nostro scontento”, perché finita l’offerta di lavoro stagionale, che arricchisce solo i gestori delle attività di ristorazione e di accoglienza, i nostri giovani dovranno andare verso altri lidi per trovare un lavoro più stabile, quel lavoro stabile che solo una robusta zona industriale avrebbe potuto dare.
A quanto pare non abbiamo formiche a Mesagne, che pensino seriamente all’economia della città.
Ora che la sbornia di pallettes e lustrini è passata, dovremo capire cosa non ha funzionato: le perimetrazioni delle aree ZES avvengono in base alle manifestazioni di interesse ed alle candidature da parte dei comuni, e “non sono soggetti alla discrezione di alcuno” (almeno così afferma l’ass. Borraccino). Questa manifestazione di interesse è stata inoltrata alla Regione? O il nostro comune non rispettava i requisiti previsti dal bando?
I cittadini di Mesagne aspettano chiarimenti da parte del Sindaco.
Carlo Ferraro