Quando l'Ospedale di Mesagne era l'Eccellenza della provincia di Brindisi e dell'alto Salento! (18 dicembre 1960)
Oggi 15 dicembre ricorre l’anniversario della dipartita dell’avv. Samuele De Guido avvenuta nel 1975,
che tra i vari incarichi che ricopriva era Presidente dell’Ospedale civile di Mesagne.
Riportiamo la notizia dell’inaugurazione del padiglione centrale dello stesso Ospedale ed abbiamo rintracciato il discorso che Samuele De Guido pronunciò alla presenza del Ministro della Sanità Camillo Giardina.
Si, proprio così, un tempo venivano i Ministri nella nostra Città per esprimere elogi per quanto si realizzava a Mesagne e il suo ospedale negli anni diventò un centro di Eccellenza, punto di riferimento di tutta la Provincia di Brindisi e di tutto l'Alto Salento.
La realtà, ora è sotto gli occhi di tutti!
A seguire la notizia di quel famoso 18 dicembre 1960 che visse la nostra città ed il discorso pronunciato del Presidente dell’Ospedale Civile avv. Samuele De Guido
«Il giorno 18 dicembre 1960 il nostro ospedale, dopo un intenso lavoro di riverniciatura, ha ricevuto l'alto onore di una visita del Ministro della Sanità: On. Camillo Giardina.
Era accompagnato dal Direttore generale degli ospedali d'Italia comm. Cramarossa, dal Prefetto di Brindisi e dalle autorità tutte della Provincia.
Il Segretario di Sua Eccellenza l'Arcivescovo di Brindisi, Mons. Armando Franco, ha benedetto ufficialmente il nuovo padiglione anche se era stato già fatto prima dell'introduzione dei malati.
Il Ministro, dopo la relazione del nostro Presidente avv. Samuele De Guido, scrupoloso ed ottimo amministratore, ha tenuto un elogio veramente sentito all'indirizzo degli Amministratori, come pure dei Sanitari e delle Suore. Si è compiaciuto dei passi veramente da gigante che in poco tempo questo piccolo ospedale del Meridione ha saputo fa re, e per i nuovi ampliamenti in via di esecuzione; ha promesso un valido aiuto ed una seconda visita a lavori ultimati.
Il Presidente ha fatto noto al Ministro che questo Ospedale, in occasione dell'inaugurazione della nuova entrata verrà battezzato: "Ospedale civile San Camillo" e nel centro della facciata troneggerà un bassorilievo del Santo.
Il discorso dell’avv. De Samuele Guido
Eccellenze Onorevoli Signori,
Ritengo doveroso rivolgere a S.E. il Senatore Camillo Giardina, Ministro della Sanità, il grato saluto dell'Amministrazione ospedaliera che mi onoro presiedere per aver Egli - con la sua presenza dato prestigio e solennità a questa cerimonia.
A S.E. l’Arcivescovo di Brindisi il nostro devoto omaggio per essersi compiaciuto accettare l'invito di tendere la sua mano benedicente su questa nuova opera a pro dei sofferenti.
A S.E. il Prefetto, al Sig.Medico Provinciale al Sig.Commissario straordinario al Comune, a tutte le Autorità ed a tutti i convenuti il più cordiale saluto ed il più vivo e caloroso ringraziamento per aver voluto accettare il nostro invito a questa manifestazione, unico ambitissimo premio che abbiamo chiesto a completa soddisfazione della nostra attività sorretta e confortata dall'ineguagliabile impegno di tutta l'organizzazione ospedaliera.
L'occasione odierna mi consente di accomunare nel saluto le passate Amministrazioni che tanto degnamente hanno retto l'Ente proponendone ed attuandone lo sviluppo e tutti coloro che in questa cittadina hanno avuto a cuore e sono stati fautori e custodi gelosi di una altamente umana tradizione ospedaliera, vanto di questa secolare Istituzione.
In modo particolare mi sia consentito manifestare all’ amico avv. Antonio Cavaliere, mio incomparabile predecessore, col quale per un quadriennio fummo legati alle fortune dell'Ente, tutto il nostro apprezzamento per il lavoro veramente proficuo, per l'opera veramente meritoria ed appassionata che egli ha svolto nel raggiungimento di finalità di esclusivo interesse pubblico, con quel senso di equilibrio e quel dinamico zelo che lo hanno in ogni occasione caratterizzato.
Con lui gli amministratori che lo hanno affiancato, preziosi collaboratori nella soluzione concorde dei più scottanti problemi amministrativi, finanziari ad organizzativi.
Chiamati a reggere le sorti dell'Ospedale or sono nove anni fa, comprendemmo quale vasto compito ci attendeva per collaudare le nostre modeste capacità e fummo davvero fortunati, se percependo nella giusta intensità, l'afflato di progresso che pervadeva la cittadinanza, ne individuammo l'istanza e la fiduciosa attesa di riportare nel suo valore più effettivo l'unità ospedaliera affidataci.
Compito invero arduo, specie se si considera che in ogni settore occorreva ricostruire, riordinare, riorganizzare secondo le più moderne esigenze e l’evoluzione dei tempi.
Basterebbe ricordare che il complesso ospedaliero era costituito dal solo edificio conventuale, con scarsi ed inadeguati servizi, con una modesta attrezzatura tecnico-scientifica, con ridottissimo personale (8 unità) pur esperendo opera prodigiosa nella cura degli infermi.
La situazione economica del tutto statica, viveva di ricordi patrimoniali con i suoi titoli svalutati dal tracollo monetario del dopoguerra, nè permetteva alcuna possibilità e tranquillità di gestione per l'addensarsi dei problemi più immediati da risolvere.
Ogni programma, ogni progettazione acuiva la ricerca dei mezzi finanziari, nè l'avventura poté far presa sulla parsimonia.
Le provvidenze governative e parlamentari furono sollecite e grazie alle agevolazioni che venivano offerte dalla mai abbastanza lodata Legge Tupini del 2 luglio 1949, n° 408, si potè ottenere la mutuazione della somma necessaria alla costruzione del nuovo padiglione-tipo.
Il Consiglio comunale, squisitamente sensibile alla richiesta dell'Ospedale, aderì di buon grado alla proposta di garantire il contraendo mutuo e la pratica potè iniziare il suo corso burocratico e, con il nostro giornaliero impegno sostenuto da tanti, cui rivolgo un caloroso ringraziamento, si è data concretezza ai programmi con i risultati che oggi ci è dato definitivamente di constatare.
In concomitanza, non si tralasciò di attingere anche alle possibilità offerte dallo Stato, ottenendo cantieri di lavoro per disoccupati mercè i quali fu possibile, nel breve volgere di un anno, attuare il primo ampliamento dell'edificio ospedaliero con la costruzione di un reparto di maternità.
Fu quest'ultima una realizzazione veramente in economia giacchè una eletta schiera di benefattori fece affluire oblazioni ed elargizioni che consentirono l'immediata provvista di presidii ed arredi. La loro generosità, il loro senso civico restano indelebilmente scolpiti nelle pagine liete di questa istituzione, testimonianze di cristiana solidarietà verso i sofferenti.
Il credito riscosso attraverso le incondizionate attestazioni ed approvazioni che pervennero da ogni dove e dalla constatazione del continuo progressivo accorsamento dell'ospedale, è stato il più convincente stimolo per addivenire alla studio ed alla pregettazione di programmi di attività sempre più aderenti alla dinamica della vita moderna.
Tutto questo, invero, discende dalla fertile ed appassionata collaborazione degli amministratori, sanitari, funzionari e personale tutto e m'incombe, in proposito, segnalare la Direzione sanitaria, affidata al Ch.mo prof. Pier Giannino Montemartini, per la spiccata competenza nei problemi organizzativi, il Segretario ed i funzionari amministrativi per il particolare impegno esplicato nella riorganizzazione dei servizi di loro competenza.
Sia altresì dato giusto merito ai sanitari che, in passato seppero svolgere la loro preziosa opera fra disagi ambientali, tecnici ed economici con comprensione e spirito di sacrificio esemplari, ed oggi concorrono all'affermazione e allo sviluppo dell'Ospedale.
Per un solo momento mi sia permesso distogliere il silenzio dalla impagabile e trascendente carità cristiana delle amorevolissime e piissime Suore, vero moto perpetuo di questa organizzazione.
Accanto ad esse, il personale salariato che finalmente ha conseguito un inquadramento quanto più aderente alle possibilità ed attività dell'Ente.
Eccellenze, Signori
Il padiglione-tipo che oggi ha completato il suo definitivo assetto, permette di raggiungere una recettività complessiva di 160 posti-letto distribuiti sui due reparti uomini e donne con le divisioni di chirurgia generale, sezione di ortopedia e traumatologia, divisione di medicina e sezione di pediatria, divisione di ostetricia e ginecologia.
Questo ampliamento, che in origine comprendeva nell'impegno di spesa di lire 50.000.000:
1°) Opere da muratore, pittore e fabbro ………………… £. 23.746.750 =
2°) Opere da falegname……………………………………… £. 4.000.000 =
3°) Impianti tecnologici ……………………………………… £. 13.860.000 =
4°) Impianto elettrico………………………………….... £. 1.000.000 =
5°) Allestimento sala operatoria …………………………… . £. 2.625.420 =
6°) Impianto di montalettighe e montavivande………………£. 2.500.00.0 =
7°) Lavori in economia …………………………………………£. 517.830 =
8°) Spese generali (direzione, progetto, contabilità)……… £. 1.750.000 =
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TOTALE COMPLESSIVO ……………………….. £. 50.000.000.=
dopo le approvazioni ottenute sulle perizie di variante e supplementari e le progettazioni delle successive sopraelevazioni, ha raggiunto la considerevole spesa di £. 70.000.000 per :
1) Nuove opere murarie ed affini di sopraelevazione ..……… £. 12.000.000 =
2) Nuovi impianti termo-igienico-sanitari …………………… £. 1.200.000 =
3) Nuove opere di falegnameria ……………………………… £. 1.800.000 =
4) Spese per nuovi arredi, attrezzature tecnico-scientifiche
e presidi medico-chirurgici £. 5.000.000 =
Totale di spesa suppletiva………… £. 20.000.000 =
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A sussidio dei nuovi reparti di cura sono stati attivati una sezione di radiologia, un centro cardiologico, un laboratorio, di indagini cliniche e chimiche.
Tuttavia, resta ancora molto da operare e da rielaborare con particolare attenzione ed attinenza alla sezione di radiologia e ciò per effetto delle mutate condizioni tecniche ed ai nuovi indirizzi terapeutici della moderna medicina, ed anche in relazione allo sviluppo dell'Ospedale ed al conseguente maggior numero di assistiti cui si deve provvedere.
Infatti, se un tempo la pratica ospedaliera era prevalentemente indirizzata ad individuare il male in atto ed alla cura, oggi questa è divenuta centro di studio e di diagnosi precoce dell'individuo apparentemente sano, in stretta aderenza con la pia vasta funzione sociale di prevenzione cui l'Ospedale è chiamato assolvere.
Valga, inoltre, l'osservazione che la diffusa avversione verso gli ospedali è ormai debellata ed una precisa indicazione viene proprio dal raffronto delle medie di degenza giornaliera nell'ospedale che oggi si aggira sulle 83 unità giornaliere nei confronti delle 29 che si verificarono nel 1952 anno in cui già l'incremento notevole fu premonitore del positivo sviluppo della coscienza ospedaliera nella cittadinanza.
Le giornate complessive di degenza del 1952 furono 10.495 oggi si preventivano oltre 30.000 degenze al 31 dicembre 1960 quasi triplicando quell'attività che nel bilancio di previsione si conteneva in 26.000 degenze.
Quest'ultima constatazione ha praticamente schiuso le possibilità a venire nel centro ospedaliero e conseguentemente ha determinato l'immediata soluzione della ancora insufficiente capacità recettiva dell'Istituto, con la progettazione di un nuovo padiglione in avanzato corso di costruzione sulla Via Labanchi che possa offrire oltre a nuovi 40 posti-letto, una più adeguata sistemazione degli uffici amministrativi, agli ambulatori ed ai reparti operatori.
Il nostro compito, pertanto, non si è esaurito e nuovi problemi ci assillano: non basta aver dato all'Ospedale uno scelto corpo sanitario, un personale tecnico e di assistenza efficiente, delle Suore sempre cristianamente affettuose verso gli infermi, dei funzionari ed impiegati solerti; è necessario che le esigenze della moderna medicina sociale siano continuamente assecondate e realizzate.
Perciò confidiamo nella sagace opera del Governo centrale ed in particolare dell'Ecc. il Ministro della Sanità e dei suoi collaboratori perché al più presto intervengano le annunziate riforme della legislazione ospedaliera ed assistenziale per una più consona affermazione del diritto sanitario nel Paese e perché gli Ospedali ne risentano i benefici effetti tanto attesi ed auspicati.
L'opera che oggi si inaugura è la risultante di questi anni di nostra laboriosa attività e la concretizzazione più recente di quella "Politica sanitaria e tutela della salute pubblica” che il Governo propugna e trova in noi i più convinti seguaci ed assertori.
Questo nuovo padiglione si affianca alle antiche costruzioni conventuali quasi a continuarne idealmente i compiti e ad esplicare quell'amore cristiano verso il prossimo che i Francescani piamente qui riuniti predicavano.
E noi siamo qui convenuti per consegnarlo ai Medici tutti, sia a quelli componenti il corpo sanitario ospedaliero che a quelli che operano all'esterno, alle Suore, agli infermieri ed al personale tutto, perché loro possano ribadire la loro promessa di fede agli ideali dell'umana solidarietà verso i sofferenti.
Nella foto, in prima fila l'avv. Samuele De Guido, presidente dell'Ospedale Civile di Mesagne, nella chiesa della Madonna di Loreto per la celebrazione della S. Messa per la festa di S. Camillo de Lellis 1971.