Quando le piccole banche crescevano e Mesagne c'era con Samuele De Guido (di Giuseppe Giordano)
Le Casse di Risparmio, istituzioni senza fini di lucro sorte agli inizi dell’Ottocento, erano in origine enti nei quali convivevano due anime:
l’esercizio del credito e la filantropia.
Entrambe erano rivolte prevalentemente verso le comunità di riferimento e quindi si differenziavano dalle banche private rappresentando una specie di istituto di credito con il fine di raccogliere “il piccolo risparmio” da investire in operazioni poco rischiose quali la concessione di prestiti ipotecari e fondiari e l’acquisto di titoli di stato.
Le prime Casse di Risparmio in Italia furono costituite in Veneto e in Lombardia nel XIX secolo (la prima fu la Cassa di Risparmio di Venezia, fondata il 12 gennaio 1822).
A promuoverne la fondazione furono in alcuni casi gruppi di privati cittadini, in altri i Comuni, il più delle volte i Monti di Pietà o altre istituzioni di beneficenza esistenti nelle località dove furono istituite.
Nel 1912 le Casse esistenti costituirono l’“Associazione Casse di Risparmio Italiane”, associazione volontaria, apolitica, senza fini di lucro tesa a coordinare le attività filantropiche della categoria e nel 1921 l’ “Istituto di Credito delle Casse di Risparmio Italiane”, istituto di credito di secondo livello con lo scopo di investire la liquidità in eccesso raccolta dal sistema delle Casse di Risparmio.
Con atto per dr. Italo Garzilli, notaio in Roma, repertorio. n. 5950 progressivo 2514, il 7 luglio 1949 è stata costituita, come recita l’articolo 1 di detto rogito “ per iniziativa della Associazione fra le Casse di Risparmio e con un fondo di dotazione iniziale di lire 20.000.000 (ventimilioni)”, ricevute “a questo scopo dagli enti Associati…, come meglio e analiticamente risulta dall’elenco che si allega a questo atto alla lettera B” (trattasi di 57 casse oltre l’ACRI stessa e l’Istituto di Credito delle Casse di Risparmio Italiane), la Cassa di Risparmio di Puglia con sede in Bari.
L’articolo due stabilisce che la Cassa di Risparmio di Puglia sia amministrata da un Consiglio d’Amministrazione composto da un Presidente, un Vice presidente e da cinque consiglieri e che “Tutte queste cariche sono gratuite, danno diritto soltanto al rimborso delle spese di viaggio e ad una diaria, nella misura che sarà determinata dal Consiglio stesso, tenendo conto delle disposizioni vigenti in materia”.
Come siamo lontani dagli stipendi milionari oggi riconosciuti agli Amministratori ed ai Manager bancari!!
La Banca fu operativa dal gennaio del 1950 ed ebbe, così, inizio una impetuosa crescita a sostegno dell’economia locale e nel contempo svolse, nel rispetto dei fini della categoria, una attività di beneficenza in favore delle comunità locali grazie ad una attenta, oculata e professionale gestione della stessa.
Gli Organi di controllo, Banca d’Italia e Ministero del Tesoro, riconobbero il suo sviluppo e le consentirono l’incorporazione nel 1960 del Monte di credito su pegni San Giuseppe di Rutigliano e in questo modo la Cassa di Risparmio di Puglia poté esercitare il credito su pegno sottraendo molti cittadini in difficoltà agli esosi gestori privati del servizio.
Ancora nel 1966 gli Organi di controllo, apprezzando le capacità professionale e gestionale della Cassa, la autorizzarono ad assorbire il Credito Mesagnese e le attività della Cassa rurale e artigiana di Acquaviva delle Fonti, in crisi a causa della cattiva e personalistica gestione degli Amministratori, salvando così il posto di lavoro ai dipendenti ed assicurando una vita serena anche alle loro famiglie.
La crescita equilibrata della Cassa è proseguita negli anni successivi, tanto che agli inizi degli anni ‘70 del secolo scorso, la Cassa di Risparmio di Puglia, ormai la prima per raccolta ed investimenti nella nostra Regione, sempre autorizzata dagli Organi di Controllo che mostravano di apprezzare sempre più il management della Banca per i risultati economici e sociali realizzati, consentirono l’acquisizione dell’intero pacchetto azionario del Credito Agricolo e commerciale Fasanese, S.p.A., in crisi di liquidità ed in grosse difficoltà gestionali, consentendo anche in questa circostanza la prosecuzione dell’attività bancaria a servizio dell’economia locale ed il salvataggio dei posti di lavoro dei dipendenti.
Alla crescita ed allo sviluppo di questo Istituto di Credito, caratterizzato dall’essere al servizio dei piccoli e medi imprenditori locali così da favorire l’espansione dell’economia regionale, ha concorso in modo notevole un nostro concittadino l’avv. Samuele De Guido, scomparso il 15 dicembre 1975, immeritatamente dimenticato.
L’avv. De Guido fu nominato Consigliere d’Amministrazione della Cassa nel 1953 e dal 24 ottobre 1963 vice presidente vicario ed in questa funzione, di fatto, guidò la Banca durante la lunga malattia del presidente pro-tempore dr. Nicola Mitolo, realizzando scelte di notevole importanza per il personale, da Lui ritenuto artefice fondamentale dei successi della Banca.
Infatti, dopo un lungo, proficuo e costruttivo confronto fra l’avv. De Guido, assistito dal Servizio Personale della Banca, e le Organizzazioni Sindacali fu istituito, a decorrere dal 5 agosto 1971, il fondo pensioni per il personale della Cassa ed i loro familiari, integrativo delle prestazioni erogate dall’Inps.
Il nostro Concittadino resse la Cassa dopo la morte del dr. Nicola Mitolo, deceduto nel giugno 1972, fino all’ottobre 1974 periodo nel quale fu componente dei Consigli d’Amministrazione dell’Associazione della Casse di Risparmio Italiane e dell'Istituto di Credito delle Casse di Risparmio Italiane.
La gran parte degli ambienti economici non solo regionali riteneva che l’avv. De Guido, per l’attività ultraventennale svolta nella Banca, il Suo determinante concorso ai prestigiosi risultati raggiunti dalla stessa e le Sue doti umani e professionali, fosse l’uomo più appropriato a presiedere la Cassa di Risparmio di Puglia; ma nell’ottobre 1974 fu inaspettatamente nominato Presidente della Cassa il senatore avv. Mauro Pennachio.
Già allora la politica imponeva il criterio dell’“appartenenza” che tanti danni produsse successivamente alla Banca ed al Paese intero!!
Di seguito pubblichiamo il discorso dell’avv. Samuele De Guido, nella sua veste di vice presidente della Cassa di Risparmio di Puglia, pronunciato il 15 gennaio 1967, in occasione dell’inaugurazione della nuova, prestigiosa sede dell’Istituto in corso Roma a Brindisi, alla presenza del Ministro del Tesoro on. Emilio Colombo.
L’inaugurazione della nuova sede di Brindisi della Cassa di Risparmio di Puglia, con la presenza di un autorevole uomo di governo e impegnato meridionalista, conferiva alla cerimonia il significato dell’alto riconoscimento alla funzione dell’Istituto nel quadro del suo più ampio processo di sviluppo della regione pugliese e del Mezzogiorno e un ulteriore affermazione della volontà della Cassa di rendere sempre più attivo e inconfondibile il suo ruolo di pilastro dell’economia locale.
Giuseppe Giordano
Foto tratta dalla prima pagina del quotidiano "La Gazzetta del Mezzogiorno" del 16 gennaio 1967, da sn. l'Arcivescovo di Brindisi Mons. Nicola Margiotta, l'avv. Samuele De Guido vice presidente della Cassa di Risparmio di Puglia, il Ministro del Tesoro on. Emilio Colombo e il dott. Nicola Mitolo presidente della Cassa di Risparmio di Puglia.
15 gennaio 1967: Inaugurazione nuova sede della Cassa di Risparmio di Puglia di Brindisi
Il discorso introduttivo dell’avv. Samuele De Guido
Signor Ministro,
questa cerimonia inaugurale, alla quale Ella pur presa da tanti impegni sul piano nazionale ed internazionale rivenienti dal Suo alto e responsabile incarico di Governo si è compiaciuto presenziare, assume una importanza ed un aspetto particolare non solo per i compiti di vigilanza che il Ministro del Tesoro esercita sugli Istituti di Credito, e quindi delle Casse di Risparmio, ma anche e soprattutto perché Ella in ogni tempo e in ogni circostanza è stato ed è autorevole, sincero e prezioso amico del Mezzogiorno, della Puglia in particolare.
L'interesse che Ella ha sempre dimostrato ai problemi della nostra regione e delle nostre provincie, ai risultati raggiunti e alle nostre possibilità e aspirazioni è per noi motivo del più vivo orgoglio anche perché questo incontro ci dà la concreta sensazione di essere al centro della Sua attenzione. E’, pertanto, con quest’animo che io, su delega del mio infaticabile ed ottimo presidente dr. Nicola Mitolo, il quale ha consentito a me, rappresentante della Provincia di Brindisi, di rivolgere questo breve indirizzo di saluto sicuro di interpretare l'intima convinzione dello nostre popolazioni pugliesi e brindisina in particolare, Le porgo il più caloroso e sincero benvenuto nella certezza che questo gradito ed atteso incontro, mettendo in evidenza gli sforzi compiuti e la nostra volontà di progredire, serva anche da parte nostra a dimostrare il desiderio e la volontà di portare il nostro modesto contributo alla politica che i governi democratici hanno decisamente apportato per la soluzione dei secolari e insoluti problemi del Mezzogiorno. Questa cerimonia d’inaugurazione dei nuovi locali della sede di Brindisi della Cassa di Risparmio di Puglia assume un significato che trascende il materiale e semplice cambiamento d'abito per divenire un’ulteriore affermazione della volontà della Cassa di Risparmio di rendere sempre più fattiva ed inconfondibile la propria funzione di pilastro della economia locale.
La circostanza odierna segna una nuova positiva tappa dell’ormai non breve cammino che la nostra istituzione ispirata a finalità altamente umanitarie e sociali, anche se estrinsecantesi in forme adatte ai tempi ed alla evoluzione del sistema economico, percorre da oltre tre lustri nell'interesse della regione pugliese e, quindi, dell'intera economia nazionale.
Sottolineata l'importanza dell'avvenimento in tale quadro e con tali premesse, mi sia consentito rendere omaggio prima di tutto a Lei sig. Ministro, al nostro Arcivescovo Mons. Margiotta, al Sottosegretario Agrimi, agli On. Parlamentari, all’autorevole rappresentante del Governatore della Banca d’Italia, dr. Roma, al sig. Prefetto che segue con particolare competenza ed interesse i problemi della nostra Provincia e la vita degli enti locali che attraversano un momento particolarmente difficile, a tutte le autorità, agli operatori economici ed a quanti, accettando l'invito, hanno ritenuto di esprimere i loro sentimenti di stima e di simpatia verso l'istituto che ci onoriamo di rappresentare.
L'occasione mi offre la possibilità, sig. Ministro, di mostrarLe in concreto i risultati raggiunti con particolare riferimento alla provincia di Brindisi impegnata solo da pochi anni in un serio processo di trasformazione, di sviluppo economico e di evoluzione sociale. L'odierna realtà, che poco fa ha potuto constatare direttamente sia pure panoramicamente, si impone all'attenzione e meditazione di tutti e suscita unanimi apprezzamenti, testimonia lo sforzo costante che nel breve arco di tempo compreso fra il 1959 ed il 1966 i pubblici poteri, gli operatori economici privati e le aziende statali hanno compiuto per questa nostra zona di Puglia quasi prevedendone la funzione nuova e predominante nell'economia della Regione e del Mezzogiorno tutto. Sforzo che dovrà continuare ad intensificarsi nel prossimo decennio per il raggiungimento dell'obiettivo che ci siamo proposti: dare un assetto più equilibrato o moderno alle strutture produttive ed economiche, realizzare le condizioni per la creazione di 58mila nuovi posti di lavoro, 25 mila per l’industria e 33mila nel commercio, nonché per la modernizzazione del settore agricolo in misura tale da consentire lo sfollamento di circa 16 mila addetti. A questo fine sono stati calcolati gli investimenti necessari, ossia, gli investimenti aziendali in tutti e tre i settori della produzione, gli investimenti in infrastrutture tecniche collettive diretti a favorire gli investimenti aziendali e gli investimenti di carattere sociale per adeguare l'ambiente provinciale agli sviluppi ipotizzati. Su queste direttive ci siamo mossi raggiungendo i risultati cui fugacemente accennerò traducendoli in cifre sintetiche.
Investimenti per opere varie per circa 15 miliardi che hanno consentito di realizzare le infrastrutture di base e creare il presupposto necessario per l'insediamento delle industrie; investimenti aziendali nell’ambito dell'agglomerato di Brindisi per oltre 200 miliardi con creazione diretta di circa 6.500 nuovi posti di lavoro. Tutta l’economia brindisina ha subito un riflesso positivo da questa nuova condizione. Il segno più tangibile del processo di miglioramento della situazione generale, altamente significativo, è quello relativo al reddito pro-capite passato da circa 211mila nel 1961 a 365mila nel 1964, anno in cui la provincia di Brindisi ha quasi sfiorato l'indice medio nazionale registrando nei confronti delle altre provincie la più alta percentuale di incremento rispetto all'anno precedente.
Questi risultati confermano la capacità di sviluppo della provincia, l'efficacia della politica del governo seguita nel Mezzogiorno e soprattutto mettono in evidenza l'alto grado di produttività degli investimenti già effettuati. In tutto questo fervore non è mancata nè mancherà la presenza della Cassa di Risparmio di Puglia che va sempre più affinando la sua azione adeguandola all'importanza dei propri mezzi e qualificando le proprie erogazioni creditizie verso i comparti economici più rappresentativi.
Quest'opera intelligente, capillare e costante ha già dato considerevoli risultati. L'Istituto ha già conseguito, nel suo pur ancor giovane arco di vita, un continuo e progressivo accrescimento dei propri mezzi amministrati, che al 31 dicembre 1966 hanno largamente superato i 60miliardi, ed ha sempre più allargato, conseguentemente, la propria sfera di investimenti economici, incrementando la propria rete operativa che oggi è rappresentata da 57 filiali, 16 gestioni esattoriali, 2 servizi di prestito su pegno e oltre 80 servizi di tesoreria di enti pubblici e di enti morali. Tali dimensioni sono destinati ad ulteriori accrescimenti. Nell'anno, infatti, inizieranno la loro attività altri 8 sportelli. In tutto questo processo di crescita e di consolidamento aziendale non è stata trascurata la provincia di Brindisi, attualmente servita dalla sede del capoluogo, da 11 gestioni esattoriali, tra cui quella del Comune di Brindisi, da 13 servizi di tesoreria e da 5 agenzie di cui tre provenienti dal cessato Credito Mesagnese. A questi ultimi sportelli andranno ad aggiungersi quanto prima altre 2 filiali. La presenza, quindi, della Cassa di Risparmio di Puglia nell'economia e nel processo di sviluppo in questa nostra provincia è già notevole e ne costituiscono valida testimonianza i considerevoli importi investiti in tutti i settori, l’effettiva e ponderata assistenza creditizia, caratterizzata da un particolare sostegno ai comparti più attivi, più meritevoli e più bisognosi. Ma non ci siamo limitati, come era naturale, alla sola erogazione del prestito; un Istituto sorto con finalità altamente sociali non poteva trascurare di considerare l'opera di esaltazione dello spirito di previdenza e di educazione al risparmio ed a tale missione ha ampiamente assolto raccogliendo nel brindisino una gran massa di depositi, più che proporzionale a quella realizzata nella regione pugliese.
Nè si può sottacere infine la vasta e provvida azione benefica svolta attraverso numerose e talvolta cospicue elargizioni che, determinate da regolare norma statutaria, hanno fatto sentire a tanti umili e diseredati tutto il calore dell'umana solidarietà. Quello che è stato ed è rappresentano comunque un punto di partenza: gli obiettivi che la Cassa si propone sono molto impegnativi e si armonizzano pienamente con i programmi di sviluppo economico in atto in tutto il paese.
Questa nuova sede di Brindisi, che dà dignità, prestigio e decoro a questa città in crescita, è tangibile manifestazione del vasto processo di affinamento degli strumenti operativi e della precisa volontà dell'Istituto di prodigarsi con accresciuto entusiasmo, dinamismo e ponderazione quale valido strumento creditizio per il migliore decollo dell'economia brindisina e regionale.
Sicuri di essere assistiti in questa opera dalla fiducia della clientela, dalla stima e dalla collaborazione dell'autorità e, soprattutto, dall’affettuoso attaccamento al dovere del nostro personale, cui rivolgiamo l'affettuoso augurio di buon lavoro. Così operando siamo certi di non servire cause settoriali o interessi di campanile, ma l'intera nostra Puglia che può sempre più sviluppare in concorde intesa ed attraverso una linea politica programmata la sua economia nell'interesse di quella nazionale e comunitaria, quale ulteriore segno di buona volontà e di anelito alla pace che anima tutti noi al pari di tutti gli altri cittadini d'Italia.