Sui rimborsi TARI … cauto ottimismo e alcune… precisazioni
In merito alla recente ipotesi prospettata dal Sindaco, di procedere ai rimborsi TARI
riferiti alla quota variabile delle pertinenze, degli anni che vanno dal 2014 al 2017, esprimiamo cauto ottimismo. Come è noto, Italia in comune (già Progettiamo Mesagne e Mesagne Attiva), ha fatto una lunga battaglia sulla questione - con gazebo in Villa comunale e varie interrogazioni – mettendo, fra l’altro, in evidenza come autorevoli pareri di Dipartimenti del Ministero delle Finanze e pronunciamenti di varie sezioni della Corte dei Conti (Toscana e Lombardia) avessero indicato la strada per procedere ai rimborsi. Come è noto, a seguito di vari nostri solleciti e pressioni mediatiche, si arrivò alla decisione, da parte della giunta Molfetta, di deliberare a favore dei sospirati rimborsi attraverso l’atto giuntale nr. 128 del 27 Giugno 2018.
Nel novembre 2018, Italia in Comune, con formale interrogazione, sollecitò nuovamente il Sindaco a dar seguito alla decisione assunta con atto giuntale; Interrogazione a cui l’ex Sindaco Molfetta rispose in seno al consiglio comunale del 30 novembre 2018, sostenendo che non si stava procedendo ai rimborsi perché erano intervenuti fatti nuovi che gli imponevano prudenza, in particolare il respingimento del primo ricorso sulla questione esaminato dalla commissione tributaria di Milano (Milano era uno dei comuni che si era per primo reso disponibile a procedere ai rimborsi). Nel 2019 vi è stato un notevole aumento di ricorsi rigettati da parte della commissione tributaria di Milano, ritenendo, la Commissione, che il “legislatore non avesse mai precisato il concetto di “pertinenzialità…” e ad oggi pare che nessun Ente, richiamando tali sentenze, abbia ancora proceduto a rimborsare i contribuenti coinvolti. A tal proposito, in merito alle notizie apparse in questi giorni, circa gli atti relativi a rimborsi già liquidati per la questione delle pertinenze, ci sembra doveroso sottolineare che probabilmente si è fatta un po’ di confusione, primo perché il comune citato, Francavilla Fontana, non rientra in quei comuni che hanno interpretato erroneamente la norma (come dimostra l’art.34 del regolamento IUC approvato dallo stesso comune nel 2015) ed anche perché la determina 1955 del 08.10.2018 afferisce, probabilmente, a rimborsi rivenienti da calcoli errati di agevolazioni/riduzioni non applicate vista anche l’esiguità dell’importo.
La circolare n° 3 del 22 novembre 2019 del MEF, a nostro avviso, non aggiunge moltissimo da un punto di vista giuridico semmai, nel prospettare possibili soluzioni della vicenda, si riafferma che, al di la degli esiti relativi ai ricorsi presentati alle varie commissioni tributarie, gli enti locali coinvolti, laddove c’è la volontà, e aggiungiamo noi, per un senso di giustizia(!), possono cercare soluzioni per procedere ai rimborsi. L’unica percorribile, a nostro avviso, è quella di coprire il costo dei rimborsi ricorrendo alla fiscalità generale. Procedere con una richiesta di parere preventivo alla sezione competente della Corte dei Conti, prospettata dal Sindaco Matarrelli, ci sembra un passaggio corretto. Tuttavia faremo pervenire all’attenzione dell’amministrazione, nei prossimi giorni, una proposta ragionevole riguardo a questa oramai annosa vicenda.
Il coordinatore di Italia in comune Mesagne
Angelo Josè Pacciolla