Il mondo visto di Profilo (di Carlo Ferraro)

Nel mio resoconto dell’incontro del 13 febbraio con il comandante dei Vigili Urbani

avevamo avanzato una proposta, limitata nel tempo e nello spazio, relativamente all’attuale percorrenza del centro storico. Con una importante premessa: “fermo restando che la sua totale o parziale chiusura attiene all’ambito decisionale politico”.

È bastato pronunciare la parola “centro storico” perché il sig. Profilo cominciasse ad agitarsi; quando poi ha visto le cartine del centro contrassegnate da due percorsi in rosso, gli è partito l’embolo e, senza leggere il testo, o perlomeno quella dovuta premessa, è partito lancia in resta a difendere le antiche chianche, montando proditoriamente una perfetta fake new in danno del nostro Movimento: “i 5 Stelle vogliono la riapertura del centro storico al traffico!”

Se il sig. Profilo me lo permette, vorrei garbatamente ricordargli che mentre lui era alle elementari, nel lontano 2002, io difendevo il centro storico dallo spoglio selvaggio delle sue chianche con numerosi articoli di denuncia sui giornali, cercando di far capire alla gente di quale bene prezioso fossimo depositari, e rendendomi inviso all’amministrazione comunale di allora, garantendomi ab eterno l’esclusione perpetua da qualsiasi incarico professionale pubblico come architetto.

Per cui vorrei sapere quali battaglie ha condotto lui per la salvaguardia del centro storico, e se ha mai pagato il prezzo che io ho pagato per le mie idee.

Se oggi il sig. Profilo può parlare di beni culturali, e viverci di rendita, lui e sua moglie che fa la guida turistica, è perché molto tempo fa, quando questi temi non erano ancora sdoganati e a livello di coscienza pubblica, qualcuno ha fatto le dovute battaglie in solitario.

E siccome, a causa di quelle battaglie, sono stato lontano per un po' dalla mia città, mi può dire il sig. Profilo chi lo ha nominato, e quando, difensore ufficiale del centro storico di Mesagne?

È da quando il Movimento 5 Stelle ha presentato il progetto per lo slargo di Porta Grande che egli non prende pace, e non manca occasione per contrastare quella idea in tutti i modi. Dovevamo chiedergli il permesso?

Gli ho spiegato altrove la differenza tra “critica” ed osservazione, ma sembra non averla capita, visto che ora arriva a costruire fake news sul Movimento per mettere in cattiva luce la nostra proposta. Il ragionamento che vuol far passare è questo: i grillini vogliono il traffico nel centro storico- i grillini quindi sono cattivi- e dunque anche la loro proposta è cattiva.

Peccato che il suo sillogismo si fondi su una enorme menzogna: che i 5 Stelle vogliano la riapertura al traffico del centro storico.

Peccato che il programma elettorale dei 5 Stelle, che farebbe bene a leggersi prima di dire certe sciocchezze, dica ben altro, e ponga il nostro centro storico al centro di tutta una serie di azioni per la sua riqualificazione come motore economico per la città (di cui la proposta per Porta Grande fa parte integrale).

Per uno che dirige una agenzia pomposamente chiamata “Promocultura”, affrontare un dibattito culturale prevaricando le idee altrui tramite la menzogna, non è il massimo della promozione.

Capisco che il sig. Profilo si sia fatto le ossa nelle feroci battaglie che accadono nei seggi elettorali, quando ci si disputa le schede incerte fino all’ultimo sangue, e lui come rappresentante di lista ha dimostrato in questo di esser un vero cerbero, ma un dibattito culturale non è assimilabile ad una partita di calcio o ad una scazzottata in cui vince il più forte: nella cultura non c’è il bianco o il nero, i buoni ed i cattivi.

Un dibattito culturale, e democratico, ha ben altre regole, tiene conto di mille sfumature, e soprattutto passa attraverso il rispetto delle idee altrui. Tiene conto della realtà da tutti i punti di vista, non solo di profilo.

Carlo Ferraro

Portavoce Movimento 5 Stelle

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