Autismo, Pellegrino e Vizzino (IC): “Il nuovo regolamento della Giunta conferma criticità del precedente.
Vanificato il lungo lavoro della Commissione sanità”.
Una nota degli esponenti di Italia in Comune alla Regione Puglia, il presidente Paolo Pellegrino e il consigliere Mauro Vizzino.
“Nell’ultima delibera della Giunta regionale del 10 aprile scorso e relativa al nuovo regolamento (il numero 7) sulla gestione dei disturbi dello spettro autistico non possiamo non manifestare alcune perplessità. Sia di merito e sia di sostanza. Ferma restando la piena e legittima autonomia gestionale e di indirizzo politico in capo all’esecutivo, questo atto non tiene assolutamente conto dei suggerimenti formalizzati dalla Commissione Sanità a chiusura del lunghissimo lavoro svolto, con cicli di audizioni e approfondimenti che hanno visto coinvolti tutti i soggetti interessati. Un lavoro nato dalla necessità di rivedere e correggere, nello spirito della collaborazione istituzionale, alcune parti del precedente regolamento varato nel 2016. Certo, la commissione esprime un mero parere consultivo, ma la decisione autonoma della giunta rischia a nostro avviso di vanificare il lavoro della Commissione, che ha suggerito le osservazioni (disattese dalla Giunta) all’unanimità.
Questo regolamento conferma purtroppo la stessa criticità del precedente. L’aspetto più rilevante è quello che riguarda la dichiarata inammissibilità per le strutture (che si occupano di autismo e che siano già possesso del parere favorevole di compatibilità) di ottenere altre autorizzazioni per altri modelli assistenziali. Ad esempio una struttura attualmente abilitata per un modulo ambulatoriale, non avrebbe, come invece deciso dalla giunta, la possibilità di ottenere l’autorizzazione per strutture diurne e residenziali. Si tratta di circostanza rilevantissima perché la sindrome da spettro autistico richiede una flessibilità assistenziale che non può essere eliminata, come sembra fare il nuovo regolamento. Infatti, i disturbi dello spettro autistico non sono una patologia acuta, che si esaurisce in un arco temporale definito. Si tratta invece di una patologia cronica la cui gestione deve necessariamente passare da una presa in carico continuativa e diversificata e quindi da moduli di assistenza differenziati e flessibili. Moduli che invece questa delibera trasforma in mere scatole chiuse, che non fanno assolutamente bene a soggetti così fragili e complessi come gli autistici. Per questo confidiamo che la giunta regionale voglia riconsiderare il provvedimento alla luce delle considerazioni esposte dalla Commissione Sanità”