Festa di Liberazione: lettera del sindaco alla città
Carissimi concittadini,
la celebrazione del 75° anniversario del 25 Aprile sarà celebrata anche nella nostra città in modo diverso. La nota a firma del Prefetto di Brindisi richiama la necessaria discontinuità con gli anni precedenti, rimandando alle restrizioni legate all’emergenza sanitaria: non ci saranno cerimonie che ci impegneranno di persona, né momenti di incontro per riflettere insieme sui principi che fondarono la Democrazia del Paese.
Proprio il tema della libertà - così legato al valore più importante della ricorrenza che onoriamo – oggi sembra assumere un significato nuovo, sconosciuto alla nostre abitudini solo fino a poche settimane fa, inedito rispetto al nostro modo di intendere la storie individuali e quelle della comunità in cui viviamo. Il nostro pensiero è così assorbito da ciò che in questo momento di emergenza sanitaria manca – relazioni, possibilità di spostamento, certezze del futuro – che potrebbe subentrare la tentazione di distrarsi dall’importanza che questa data deve continuare ad assumere. Come ha ricordato Papa Francesco poche settimane fa, nessuno si salva da solo: uniti si superano le prove più difficili, come i mesagnesi stanno facendo in questa battaglia inaspettata che il contrasto alla diffusione del Coronavirus impone.
Il doveroso pensiero rivolto alla storia ci rammenta quanto insegnamento si può trarre per il presente guardando alle gesta di sacrificio di coloro che rischiarono e persero la vita per costruire orizzonti di coraggio e benessere: furono i giovani, soprattutto, a combattere per liberare l’Italia dalle barbarie della dittatura, per contrapporre la forza delle coscienze critiche alla dannosa disarmonia delle violenze e degli estremismi. A proposito di giovani generazioni, sto seguendo con attenzione il contributo che gli insegnanti e gli studenti della nostra città hanno prodotto in occasione di questa data, commentando con produzioni originali il patrimonio ideale che emana dalla Costituzione e lo interpreta.
Il 25 aprile 1945 fu una data di passaggio: la conquista della libertà dopo l’orrore della guerra, l’intenso bisogno di democrazia dopo l’oscurità del periodo nazifascista. Per garantire quel passaggio la lotta di Liberazione e il movimento di Resistenza furono decisivi.
Adesso più che mai la festa di Liberazione è la festa di tutti gli Italiani. Confidando in una nuova, imminente liberazione dalla pandemia, vi invito a festeggiare questa festa da casa, utilizzando tutti gli strumenti che il periodo consente, perché insieme, vicini e solidali, ce la faremo. Viva il 25 aprile, viva la libertà!