Emiliano e Fitto: le dichiarazioni dopo l'ultimo consiglio regionale

Dopo la conclusione dell'ultimo consiglio regionale del 28 luglio ecco le dichiarazioni di Emiliano e Fitto:

 

Emiliano:

Mi assumo la responsabilità politica di non essere riuscito a convincere la maggioranza in Consiglio ad approvare la doppia preferenza di genere che è un punto essenziale del nostro programma. In questi anni sono stati presentati alcuni disegni di legge in tal senso, in particolare dal Pd, che però non sono mai arrivati in aula arenandosi nei meandri dell’assemblea.

Per tale ragione ho visto con favore e persino sollecitato il Governo ad intervenire per indurre il Consiglio regionale ad approvare i disegni di legge sulla doppia preferenza di genere.

Nel momento in cui finalmente la mia proposta di legge ieri è arrivata in aula per la discussione, il centro destra ha messo in scena un devastante ostruzionismo presentando 2000 emendamenti che non hanno consentito di approvare la legge nell’ultima seduta di questa legislatura.

Il Consiglio regionale ha una sua autonomia, i poteri di un presidente si fermano davanti a quelli dell’organo legislativo, posso dare un indirizzo ma non imporre nulla.

Ieri, in quell’aula, ho provato gli stessi sentimenti di sdegno che oggi tante pugliesi e tanti pugliesi stanno esprimendo. Ho già contattato in piena notte il Governo per informarlo di quanto accaduto e dando il mio pieno consenso all’emissione di un provvedimento che introduca la doppia preferenza di genere.

La battaglia continua.

 

Fitto:

In Puglia sul tema della legge elettorale relativamente alla parità di genere si sta consumando un pericoloso gioco politico-elettorale che mette a rischio la tenuta democratica delle Istituzioni. E’ necessario fare chiarezza ricostruendo i fatti: per tutta la legislatura, Emiliano e la sua maggioranza non hanno mai affrontato il tema.

Nei giorni scorsi dopo la diffida del Governo, la Giunta regionale approva un testo di legge che prevede la doppia preferenza di genere. La Commissione approva il testo della Giunta all’unanimità e lo invia in Consiglio regionale. Il centrodestra pugliese in Consiglio regionale avrebbe votato e voterebbe il testo della giunta Emiliano senza discussione.

In Consiglio invece vengono presentati molti emendamenti che nulla hanno a che fare con la parità di genere. A questo punto l’opposizione di centrodestra ne presenta oltre 2000 (pronti a ritirarli in un minuto) non per ostruzionismo, ma con il chiaro obiettivo di votare solo ed esclusivamente il testo della Giunta e niente altro. Tra tanti  emendamenti ne viene approvato uno (il cosiddetto emendamento Lopalco) con il voto segreto sul quale la maggioranza si spacca e vota con buona parte dell’opposizione. Emiliano va su tutte le furie e decide di abbandonare l’aula con buona parte della sua maggioranza. Manca il numero legale e quindi termina il Consiglio! Basta leggere il verbale con le dichiarazioni finali per trovare riscontro. Questi i fatti!

Cosa c’entra la parità di genere con tutto questo? Come possono Emiliano ed il Pd chiedere l’intervento sostitutivo del governo dopo aver abbandonato deliberatamente l’aula ed aver fatto venir meno il numero legale dopo 5 anni di inerzia? C’è mai stato in passato un intervento sostitutivo di questo tipo da parte del governo nei confronti di una regione su qualsiasi altra materia? Quando e come sarà pubblicato il decreto di indizione delle elezioni? Oggi siamo al 29 luglio ed entro il 4 agosto DEVE essere pubblicato diversamente che facciamo? Rinviamo le elezioni?

Il Presidente del Consiglio, Conte, ed il Ministro dell’Interno, Lamorgese, diano risposte chiare e garantiscano il corretto funzionamento della macchina elettorale. Al presidente del consiglio regionale Loizzo chiedo di convocare il consiglio ad horas per approvare in 10 minuti non una nostra legge ma esattamente il testo approvato da Emiliano e dalla sua giunta qualche giorno fa.

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