Il sindaco di Ostuni Guglielmo Cavallo contesta la trasformazione del nosocomio di Ostuni in Ospedale Covid.

Il primo cittadino ha scritto una nota indirizzata al Prefetto di Brindisi, al direttore generale dell’Asl, al Presidente della Regione e alla presidente della Provincia di Brindisi.

 

«La decisione di destinare l’intero nosocomio di Ostuni a Ospedale Covid – scrive Guglielmo Cavallo – si caratterizza per l’assoluta arbitrarietà e irrazionalità. Solo chi non conosce il bacino di utenza del nostro ospedale, ignora che anche le comunità dei paesi limitrofi hanno Ostuni come polo ospedaliero di riferimento.

È evidente che, così com’è strutturato, l’Ospedale di Ostuni non può accogliere reparti Covid in contemporanea con gli altri già in funzione. Infatti, è impossibile delineare percorsi dedicati. Da questa evidenza, nasce probabilmente la scelta della Regione e dell’ASL di rendere l’ospedale di Ostuni un centro esclusivamente dedicato al Covid ma anche questa ipotesi non sembra percorribile.

La mancanza acclamata dei servizi igienici in tutte le stanze che si intendono adibire per ospitare i pazienti Covid – continua Cavallo – la persistenza di un cantiere aperto nel reparto di ortopedia (nonostante le finte inaugurazioni), la mancanza di un sistema di videosorveglianza per monitorare i pazienti e l’insufficienza delle stanze a pressione negativa evidenziano l’inopportunità di ricoverare malati di Covid nell’ospedale di Ostuni.

A queste evidenti deficienze deve essere aggiunta la riflessione che il Covid non è l’unica patologia che ha bisogno di essere curata in questo periodo e che, una larga parte del territorio, tutto quello costiero da Brindisi a Monopoli, rimarrebbe sguarnito di un pronto soccorso, oltre che di reparti di ortopedia, medicina e chirurgia, per non parlare dei servizi di dialisi, radiologia e di tutti gli ambulatori del distretto sanitario. A questo quadro che non può trovare smentite, deve aggiungersi l’evidenza che il personale in servizio presso l’ospedale di Ostuni non è formato per operare in un reparto come quello che si intende avviare.

 Per tutti i motivi sinteticamente illustrati, si esprime contrarietà alla destinazione del P.O. di Ostuni come ospedale Covid e si chiede l’impegno immediato della Regione e dell’ASL a rivedere la scelta in senso più razionale e rispettoso del diritto alla salute del nostro territorio oltre che ad ultimare tutti i lavori previsti e avviati da lustri (c.d. “Piastra”) e assumere il personale necessario (cardiologi, anestesisti in primis) per dare attuazione al piano ospedaliero.

Le Autorità politiche locali non sono state coinvolte nella decisione ma hanno appreso il piano e la tempistica nell’attuazione solo a cose fatte. È evidente la volontà di Regione e ASL – conclude il sindaco – di non condividere con i rappresentanti del territorio la responsabilità di certe scelte, mentre è facile prevedere che le conseguenze nei ritardi di programmazione della seconda fase dell’epidemia ricadranno su tutti».

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