Sul cartello crivellato di colpi infuria la polemica.

Il Sindaco Matarrelli ha comunicato tramite l’Agenzia LaPresse la rimozione di un cartello crivellato da colpi di arma da fuoco

che era da anni sulla Via di San Vito dei Normanni, dando vita ad una infuocata polemica sui social che ha coinvolto parecchi mesagnesi.

“Era diventato un simbolo oltraggioso per la luminosa storia di riscatto che la nostra città ha saputo conquistarsi nel tempo”. “C’è una stagione di cui quella targa è stata testimone e che non dimenticheremo, per non correre il rischio che si ripeta – scritto sui social -. Soprattutto, continueremo ad essere in tanti – ogni giorno e come accade ormai da anni – ad impegnarci affinché quella stagione non ritorni. Mai più”.

 

Solo per cronaca proponiamo l’articolo di Stefania De Cristofaro apparso su LaPress, quello di Pinotti sul Corriere della sera ed alcune considerazioni di Manuel Marchionna per il Movimento Libero e Progressista.

Ci interesseremo della questione e diremo la nostra, in seguito.

---

Mafia, sindaco del Brindisino rimuove cartello crivellato da colpi pistola (Agenzia LaPresse)

Antonio Matarrelli, primo cittadino di Mesagne: "Simboleggia la vittoria delle istituzioni sulla criminalità”

Il sindaco di Mesagne (Brindisi), Antonio Matarrelli, ha fatto rimuovere il cartello crivellato da colpi di pistola, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, nel periodo delle guerre intestine in seno all’associazione di stampo mafioso Sacra corona unita che lasciarono lunghe scie di sangue.

“La rimozione del cartello con la scritta Mesagne simboleggia la vittoria delle istituzioni sulla criminalità”, dice Matarrelli a LaPresse.

La targa era posta all’inizio di via Tancredi Normanno: “E’ un oltraggio per la luminosa storia di riscatto che la nostra città ha saputo conquistarsi nel tempo”, prosegue il primo cittadino.

“C’è una stagione di cui quella targa è stata testimone. E quella stagione non la dimenticheremo per non correre il rischio che si ripeta. Soprattutto continueremo in tanti, ogni giorno come accade da anni ormai, a impegnarci affinché quella stagione non ritorni più. Mai più”, conclude Matarrelli.

Il cartello è stato sistemato nella stanza del comune di Mesagne, riservata all’ufficio di gabinetto del sindaco.

di Stefania De Cristofaro

---

Corriere della sera: Mesagne, il sindaco rimuove l’insegna crivellata dai colpi della mafia: da 30 anni nessuno la toccava

Il cartello, che dava il benvenuto nel Comune del Brindisino, era segnato dai proiettili sparati dai clan durante la guerra degli anni Ottanta-Novanta. «Un oltraggio». La sfida del primo cittadino in un territorio dove anche oggi le intimidazioni non mancano

di Ferruccio Pinotti

Mesagne, il sindaco rimuove l'insegna crivellata dai colpi della mafia: da 30 anni nessuno la toccavaIl sindaco di Mesagne (Brindisi) col cartello crivellato dai colpi (Lapresse)

 Il sindaco di Mesagne cittadina in provincia di Brindisi — teatro di guerra di mafia e di infiltrazioni di Sacra Corona Unita e persino di ‘ndrangheta — Antonio Matarrelli, ha fatto rimuovere ieri il cartello all’ingresso della città crivellato da colpi di pistola, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, nel periodo delle guerre intestine in seno all’associazione di stampo mafioso Sacra Corona Unita, che lasciarono lunghe scie di sangue. «La rimozione del cartello con la scritta Mesagne simboleggia la vittoria delle istituzioni sulla criminalità», ha dichiarato Matarrelli a LaPresse.

---

"Mesagne: la sfida del Sindaco ai clan"

A leggere il titolo del Corriere della Sera ho pensato di essere ritornato indietro nel tempo, agli anni 80/90.

L’aver rimosso una banale insegna stradale, diventa occasione di marketing spendibile sulle testate nazionali a scapito della nostra Mesagne.

Mi metto nei panni di un cittadino di Bitonto che legge l’articolo e ne ricava due scontate conclusioni:

  1. Mesagne è città di mafia in cui regnano ancora i clan;
  2. Il Sindaco è un novello Peppino Impastato che lotta contro la mafia;

Fosse vero, tanto di cappello.

Ma ci sono gli ultimi 30 anni a dimostrare che non è così.

In verità, detta ricostruzione è offensiva nei confronti di chi - per davvero - ha lottato contro la mafia. Mi riferisco a quella buona politica mesagnese che si è spesa per riqualificare un centro storico in mano ai clan, ma anche (o forse soprattutto) alla magistratura brindisina che ha letteralmente smantellato quella che era definita la Sacra Corona Unita.

Pubblici ministeri quali De Castris o De Nozza, che hanno sacrificato la loro libertà personale nel solo interesse del territorio.

I clan a Mesagne non ci sono più, così come non esiste più una quarta mafia.

Certo bisogna sempre tenere alto il livello di attenzione, ma d’altra parte non si può accettare così supinamente il titolo del Corriere.

Mi piacerebbe che il Sindaco prendesse posizione pubblica sull’argomento, redarguendo il Corriere per una rappresentazione dei fatti profondamente errata.

In difetto, si avallerebbe una posizione che già galoppa in città, ossia che il Sindaco abbia messo in atto una vera e propria operazione di marketing pro domo sua sulle spalle della città che amministra.

Manuel Marchionna per il Movimento Libero e Progressista

Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego in conformità della nostra Cookie Policy.