8 marzo 2021 - Verso l'Agenda di genere della Regione Puglia
La Regione Puglia celebra la Giornata Internazionale della donna con l’avvio del percorso per la redazione dell’Agenda di Genere.
Ispirandosi ai principi e alle azioni dell'Agenda 2030 dell’ONU e alla strategia per la parità di genere 2020-2025 dell’Unione europea, l’Agenda di genere della Regione Puglia, prevista dal Programma di Governo, vuole definire una strategia regionale integrata per il superamento dei divari di genere individuando i suoi assi prioritari nella dimensione del lavoro di qualità e della formazione, nella sostenibilità e nell’innovazione, nell’istruzione e nel welfare, nella qualità della vita e nel contrasto agli stereotipi e alla violenza di genere.
L'Agenda vede il pieno coinvolgimento di tutti gli assessorati e si basa sull'incrocio delle risorse finanziarie dei vari programmi e piani (PNRR – POR - Next generation UE).
Perché un'Agenda di genere?
Malgrado un contesto normativo particolarmente avanzato e gli investimenti sostenuti, la Regione Puglia è tutt’ora caratterizzata da livelli di divario di genere particolarmente critici e che investono le donne in tutte le dimensioni: politica, sociale, culturale ed economica, ma anche una disuguaglianza territoriale tra Nord e Sud del Paese che naturalmente acuisce ancora di più la disuguaglianza di genere.
Nel Sud l’occupazione non è solo sempre più scarsa che nel Nord, ma anche sempre meno intensa in termini di ore lavorate, sempre meno stabile e sempre meno qualificata. In Puglia, i principali indicatori evidenziano drammatici tassi di disoccupazione femminile, un significativo divario di genere nell’istruzione in confronto alle regioni del Nord, ampi fenomeni di sommerso nei settori a prevalente presenza femminile, contesti organizzativi e di lavoro non orientati al genere che determinano una bassa qualità dell’occupazione femminile (lavoro sotto-pagato, precario, frequenza maggiore di ricorso al part time) con ripercussioni sulle prospettive di carriera, una infrastrutturazione sociale e socio-assistenziale inidonea a rispondere ai bisogni di conciliazione vita – lavoro.
La crisi socio-economica derivante dalla pandemia da Covid 19, si è riversata prevalentemente sulle donne con un ulteriore e pesante arretramento rispetto alla propria condizione di vita e di lavoro, persino rispetto al recente passato.
L’agenda di genere si prefigge, quindi, di delineare una strategia che intervenga contemporaneamente sia sull’emergenza da COVID 19 con interventi di salvaguardia dell’occupazione, sia sul divario strutturale con percorsi di sviluppo per una presenza qualificata delle donne nella vita economia e sociale con misure che interesseranno tutte le politiche regionali: dal welfare, alla formazione, dalla cultura ai trasporti, dallo sviluppo economico all’ambiente, paesaggio e politiche abitative.
L'agenda sarà frutto di un percorso partecipato per la condivisione di obiettivi, interventi, risorse e strumenti finanziari, una redazione condivisa con tutte le strutture regionali, il partenariato istituzionale e socio-economico, l’associazionismo e i movimenti femminile per diventare parte integrante di tutti i futuri documenti di programmazione.