Canile municipale: interrogazione urgente a risposta scritta depositata da tutti i consiglieri di opposizione.
Entro giugno potrebbe essere tutto risolto per il canile municipale di contrada Casa Calva, sequestrato dai Nas nell’ormai lontano 7 marzo 2018
per alcune carenze strutturali. La notizia comunicata nelle scorse ore dal sindaco non sposta la validità dei cinque quesiti posti a base dell’interrogazione urgente a risposta scritta, depositata da tutti i consiglieri di opposizione Giuseppe Indolfi, Francesco Rogoli, Rosanna Saracino, Pompeo Molfetta, Carmine Dimastrodonato e Carlo Ferraro.
Era intuibile che si potesse chiedere quando sarebbero state complete le opere, ma «l’urgenza dell’interrogazione è motivata dalla rilevanza amministrativa del procedimento attesa a tutt’oggi la mancata contrattualizzazione del servizio posto a gara», scrivono i consiglieri sopra citati ed infatti, con ben cinque pagine di narrativa degli eventi succedutisi dal marzo 2018 ad oggi, i sei rappresentanti dei cittadini chiedono innanzi tutto «per quale motivo, a distanza di 3 anni dal sequestro, nonostante la dichiarazione che “il fine che si intende perseguire è quello di richiedere l'immediato dissequestro della struttura per la realizzazione immediata di tutti i lavori occorrenti ” e nonostante il completamento dei lavori idrico-fognanti e il ripristino funzionale del canile sanitario, il dissequestro» ciò non sia ancora avvenuto.
Ma si va oltre: «A quanto ammonta il numero dei cani randagi attualmente ospitati nelle strutture private? - chiedono - A quanto ammonta il costo medio mensile dovuto alla retta giornaliera di ricovero?». E ancora: «Per quale motivo, nonostante l’avvenuta aggiudicazione della gara alla ditta M.A.P.I.A. s.r.l., il relativo contratto del servizio di ricovero e mantenimento dei cani randagi e gestione del canile rifugio e sanitario comunale non è ancora stato sottoscritto?». Quindi gli ultimi due interrogativi: «La ditta M.A.P.I.A s.r.l, è ancora interessata alla sottoscrizione del contratto o, a causa della perdurante riduzione del numero dei cani ospitati, sta considerando di rinunciare al servizio? Ed in subordine con quale modello gestionale si intende proseguire il servizio? Quali provvedimenti - infine - si intendono mettere in atto per la risoluzione delle problematiche sopra menzionate?».
Ed accade, infatti, che in questo lasso di tempo il Comune è stato necessitato a ricorrere a strutture private che - sembra - abbiano costituito un costo rilevante decisamente elevato per la casse dell’Ente locale e per un periodo che è risultato alle opposizione oltremodo lungo e con uno stop alla fine del percorso che rischia di far allungare ancora di più i tempi per normalizzare una questione che, risolta più di venti anni addietro quando il Comune pagava rette elevate ad altra struttura privata senza mai sapere quanti fossero i cani ospitati, profuse numerose energie per realizzare il canile, affidandolo a una cooperativa sociale, in modo che l’opera di quei soci avesse un valore che andava anche oltre l’effettività della prestazione dell’opera. Poi il sequestro probatorio nei Nas, la nuova gara per l’affidamento, e l’incompiuta che è sotto gli occhi di tutti. Fino a giugno prossimo, se va bene. [g. giord.]