Messaggio natalizio dell’Arcivescovo Caliandro: “Festeggiare con le luci ha poco valore se non si accoglie la Luce”
Amati figli,
Due elementi caratterizzano tradizionalmente le festività natalizie: le luci e lo stare insieme. Il Natale è collocato nel mese in cui si toccano i giorni più “brevi” dell’anno, quelli in cui prevalgono le ore della notte. Dopo il solstizio d’inverno, il sole torna a illuminare più a lungo la nostra giornata e ciò fa rifiorire speranza nell’uomo, perché la luce è simbolo di vita.
Festeggiare con le luci ha poco valore se non si accoglie la Luce che sorge nella storia e si rivela ai nostri cuori. Nel Vangelo secondo Luca, l’anziano Simeone gioisce nel vedere il piccolo Gesù ed esclama: «I miei occhi hanno visto la tua salvezza, […] luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele» (Lc 2, 30.32). Simeone aveva atteso con ansia la manifestazione del Messia e la sua vita trova senso e si compie nel momento in cui Cristo, vera Luce, si fa incontro a Lui. Ancora oggi, purtroppo, la Luce viene combattuta. Siamo circondati da tante luci sfolgoranti, che chiedono attenzioni, con l’illusione che più si è luccicanti, più si è felici: sono i bagliori del denaro e del successo, della gloria umana che illude gli uomini, facendoli sentire divi. Quante volte, però, la storia di personaggi famosi si è spenta nella solitudine. La differenza tra Cristo, Luce del mondo, e le luci effimere create dagli uomini sta proprio in questo: Dio vuole che l’uomo non sia solo, ma crei unità, non quella fondata sul piacere o sul divertimento, ma quella costruita sulla carità.
Da qui l’importanza di vivere le feste insieme. Il Natale è l’occasione per recuperare i buoni rapporti familiari che possono essere stati perduti; è il momento per aprire il cuore alla fede, che può essersi indebolita; è il tempo per avere uno slancio nella carità, aprendo le porte a chi è solo. Nell’epoca in cui si può avere facilmente tutto, sperimentiamo la fatica della solitudine. L’evangelista Giovanni così scrive nell’apertura del suo Vangelo: «Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio» (Gv 1, 9-12).
Ecco la grandezza del Natale: il Verbo Dio, facendosi carne, viene in mezzo a noi, per strapparci dal potere delle tenebre, che sono piene di avidità, di bugie, di false notizie, di egoismo e di superbia. Chi vive per Cristo non ha paura della verità, anzi è libero e si sente a casa nel mondo, con gli altri e con sé stesso. Il Signore Gesù viene a illuminarci, per costruire in Lui una sola famiglia. La nostra casa è la Trinità ed Egli viene a dimorare in noi, per farci dimorare in Lui. Nel bambino Gesù troviamo l’unità dell’amore e l’invito a venirci tutti incontro per fare casa e per sentirci in famiglia, superando ogni divisione e discordia.
Apriamo il nostro cuore a Gesù, perché le tenebre del peccato lascino per sempre il posto alla Luce della vita.
Auguri di Santo Natale e di felice anno nuovo,
+ DOMENICO CALIANDRO
Arcivescovo di Brindisi-Ostuni