Governance di Apulia Film Commission: l’audizione della presidente Simonetta Dellomonaco in II Commissione
La situazione attuale della governance di Apulia Film Commission è ritornata all’attenzione della seconda Commissione,
convocando in audizione nella seduta odierna la presidente della Fondazione Simonetta Dellomonaco, che ha relazionato abbondantemente sulle criticità riscontrate nel corso della sua presidenza, emerse con particolare intensità nell’ultimo anno e che, a suo dire, rappresentano le reali motivazioni delle difficoltà gestionali, riscontrabili nell’apparato amministrativo di AFC.
La presidente ha da subito fatto presente che è urgente rivedere le deleghe attribuite alla direzione generale dall’attuale Statuto, rappresentando un’evidente anomalia rispetto all’attribuzione di ruoli e funzioni, in considerazione dell’ampliamento di poteri e funzioni in capo al direttore generale, che da organo operativo con funzione di supporto e collaborazione nel riguardi del CDA, è diventato organo gestionale ed esecutivo, accentrando ogni potere e svuotando il ruolo del Consiglio, determinando quindi la paralisi dell’attività dell’Ente.
Lungo l’elenco apportato da Dellomonaco rispetto alle criticità generate dal blocco delle attività o dalla gestione, definita opaca, del direttore generale. A tal proposito, è stato fatto riferimento al bando “Apulia Film Fund”, secondo cui una gestione opaca e irrazionale delle tempistiche, ha determinato numerosi attacchi verso la Fondazione da parte delle Associazioni di categoria.
Altra grave criticità evidenziata ha riguardato la mancata pubblicazione dell’Avviso relativo alla produzione dei festival e rassegne cinematografiche in Puglia “Apulia Cinefestival Network”, rilevando che, nonostante il deliberato del Cda, il direttore in maniera arbitraria non ha mai proceduto all’emissione del bando, generando una situazione di stallo per l’attuazione di venti festival in tutta la Puglia. Con la precisazione che nei fatti, i festival risultano ancora non eseguiti proprio dallo stesso direttore generale che, nell’organigramma della Fondazione, è anche un dirigente di livello Q2 addetto ai festival.
Sui Cineporti di Puglia è stata dedicata una particolare attenzione, dato che sono stati uno degli asset di innovazione più rilevanti della Fondazione fin dalla sua legge istitutiva. Considerato che alcuni di essi sono in completo stato di abbandono e in alcuni casi versano in condizioni fatiscenti e insalubri, la presidente ha fatto presente che il Cda ha deliberato i progetti di riqualificazione degli stessi con relativi quadri economici, che sono stati peròlasciati inevasi sempre da quel direttore generale che, come dipendente della Fondazione è anche responsabile della gestione, comunicazione e coordinamento dei Cineporti.
Secondo quanto relazionato dalla presidente di AFC, permangono bloccati dal direttore generale, nonostante già deliberati dal Cda, numerosi altri progetti della Fondazione. Tra questi, “Apulia Film Forum” per la selezione di progetti filmici provenienti da tutto il mondo; il progetto del “Polo produttivo del digitale” per l’ampliamento della filiera produttiva cinematografica, finanziato dalla Regione, ma fallito a causa della sua non esecuzione; “Apulia digital days” previsto per il prossimo novembre, ma bloccato a livello esecutivo e non avendone più i tempi neanche per realizzarlo; Social Film Production Con il sud i cui prodotti filmici sono stati selezionati alla mostra del Cinema di Venezia; l’evento di portata internazionale “East Gate Otranto” che porterebbe la Puglia ad essere l’unico interlocutore in Italia per le politiche cinematografiche nei Balcani.
Numerose le inadempienze o infrazioni denunciate dalla presidente Dellomonaco a carico del direttore generale, relativamente alla gestione del personale e al funzionamento dell’organigramma. A tal proposito, sono state rilevate alcune illegittime attribuzioni ai dipendenti difformi dal CCNL e che configurano un danno erariale, come gli straordinari senza un criterio ben preciso, l’erogazione di buoni pasto in assenza di una contrattazione decentrata sindacale. Altro tema posto all’attenzione della Commissione, ha riguardato il perimetro delle consulenze esterne, rimarcato dai sindacati i quali hanno più volte ribadito che prima di accedere all’esterno bisogna verificare all’interno dell’ente l’esistenza di personale già in possesso di requisiti per ricoprire determinati ruoli, evitando un aggravio di costi.
Infine, la presidente Dellomonaco ha ribadito che la sua disponibilità a proseguire il mandato è subordinata ad una esplicita, chiara ed urgente sanatoria a livello esecutivo, e quindi delle gravi criticità e pedisseque inadempienze a carico del direttore generale.
Alla luce di quanto relazionato e della documentazione prodotta dalla presidente di AFC, la Commissione ha deciso di inviare il tutto agli organi competenti (Procura della Repubblica e Corte dei Conti) per una più puntuale verifica sulla gestione della Fondazione.
Nella seduta che sarà convocata per la prossima settimana, saranno ascoltati anche il direttore generale e i componenti del Consiglio d’Amministrazione.