Mesagne, quell'orgoglio cittadino chiamato "Concerto bandistico" (di Giuseppe Giordano)

Tra un mese esatto, festa nazionale, la musica de «La leggenda del Piave»,

con il celeberrimo inizio «Il Piave mormorava...» ridesterà una pagina di storia nazionale grazie al suono degli strumenti a fiato della banda musicale. Non ci può essere corteo che da palazzo di città muova verso il Monumento ai Caduti che non sia ritmato dal sono della banda.

Ed a Mesagne, del resto, ci sono alcune cose che diventano nel tempo punto di riferimento per una intera comunità. Nella tradizione pugliese, ma più in particolare, nel Salento, una banda cittadina racconta una tradizione che dura nel tempo e che, è fonte di ricordi particolari.

Una tal cosa è anche, a detta di molti la banda di Mesagne, ora denominata «Fasano-Leo».

Da poco tempo è scomparso il suo direttore, il prof. Benito Baldari; non lo si vedeva in giro da qualche tempo per motivi di salute. Aveva 82 anni ed aveva insegnato per molti lustri presso la scuola media «Aldo Moro».

Probabilmente qualcuno non conosce la storia della banda di Mesagne e l’importanza che ha rivestito nel corso dell’ultimo secolo. Fu costituita il 17 dicembre 1883 su iniziativa dell’Amministrazione comunale, allora guidata dal Sindaco Antonio Pasimeni con apposita delibera del Consiglio Comunale.

Con il passar del tempo, si impose facendosi strada in tutta la Regione Puglia avendo aggregato periodicamente direttori di grossa risonanza e considerazione nel contesto musicale.

Nei primi anni del secolo scorso, a dirigere il concerto di Mesagne fu chiamato Ferdinando Fasano, mesagnese, un valente compositore che riuscì a costituire un gruppo di elevata capacità e che, addirittura nel 1915 fece vincere, a Lecce, il primo premio assoluto in un concorso nazionale per bande musicali.

A seguire negli anni Cinquanta e Sessanta la banda si affermò dappertutto anche perché ebbe come direttore il maestro Gioacchino Ligonzo uno tra i migliori maestri e compositori che la Puglia abbia registrato in quegli anni.

Nel biennio 1962-1963 la direzione del concerto fu affidata ad un allora giovane Gino Bello altro direttore di vaglia ed affermato anche come compositore.

La banda ritornò al suo fulgore negli anni Ottanta per l’impegno profuso dall’Amministrazione che affidò al maestro Oronzo De Giorgi, l’incarico di riorganizzare il tutto su una base di professionalità.

E De Giorgi non deluse nel suo impegno realizzando un grande concerto musicale scritturando Salvatore Saetta come flicornino concertista .

Da ricordare, poi, che negli ultimi anni sono passati i maestri Sabina Stella, Salvatore Mauro e Paola Vizzi.

Solo la malattia del direttore Benito Baldari, e la presenza di una ulteriore esperienza giovanile locale ha fatto segnare il passo all’attività della banda ed attualmente bisogna impegnare tutte le forze vere della città a sostenere quella che è stata da sempre un’organizzazione che ha tenuto in alto, dappertutto il nome di Mesagne. Il 25 aprile scorso avrebbero dovuto suonare per le vie della città com’era sempre accaduto. Poi ci fu - Guareschi ci perdoni - il «contr’ordine compagni» ed ora per il 4 novembre non si sa nulla, anche se il sodalizio ha programmato a fine novembre l’appuntamento per la «Festa della musica» (S. Cecilia) e il «Concerto di Natale». Divenuto associazione «Concerto bandistico “Fasano-Leo”», infatti, il sodalizio è presieduto da Giuseppe Pizzuto, mentre la cura artistico-musicale della stessa, con i sempre validi corsi di tutti gli strumenti (pianoforte compreso benché non faccia parte degli strumenti usuali di una banda) è affidata ai prof. Francesco Poci e Raffaele Leo.

Giuseppe Giordano

 

L'articolo è apparso sulla Gazzetta del mezzogiorno del 5 ottobre 2022.

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