Emiliano: "Io vi stupirò!" ... cominciamo con il dire ...
Si è insediato Michele Emiliano, sindaco di Puglia, governatore, o per meglio dire sceriffo, dopo tribolate verifiche di verbali elettorali!
Ed è una persona difficile da definire! Me lo ricordo sempre con l’identico portamento ovviamente adeguato all’età, massiccio un po’ guascone con la battuta facile, sempre uguale sia che andasse a mangiare con gli amici universitari molti anni fa al “Buco”, classica trattoria del “si mangia bene e si spende poco” sia che facesse doposcuola ai ragazzi emarginati del rione popolare di Bari vecchia con l’Unità sotto il braccio.
Ed una sua caratteristica peculiare era ed è quella di spiazzare sempre e comunque. Lo stupire, infatti è una delle sue armi preferite, un elemento guida delle sue presenze, dovunque sia andato: “Fu Rosario Livatino a ricevermi quando arrivai ad Agrigento nel luglio del 1988 alla Procura della Repubblica di quella città. Fu lui ad insegnarmi i primi rudimenti del mestiere e fu lui a salutarmi nella cena d'addio nel luglio del 1990 quando fui trasferito a Brindisi in tutta fretta dopo che avevo denunciato il Capo della Procura per varie malefatte. Gli sono debitore di insegnamenti straordinari”, dichiarò un un amarcord sul giudice-ragazzino. E le stesse caratteristiche le ha sempre mantenute anche presso il Tribunale di Brindisi, ed ultimamente come Sindaco di Bari. Diciamo che per Renzi nella ragnatela delle battaglie del Pd ci sarà pane per i suoi denti!
Ed ora, senza mezzi termini, il primo giorno di uscita ufficiale, dichiara: “Pugliesi io vi stupirò!”
Ero casualmente davanti al televisore alle 14 e qualche minuto in un sabato, ieri 27 giugno 2015, che non prevedeva, nel pomeriggio, particolari impegni se non quello di rassettare il mio disordinato ufficio ed eccolo seduto, Michele, accanto alla conduttrice del Tg regionale, deciso ed austero dichiarare: “I primi provvedimenti da affrontare sono:
-1) la Yxilella per salvare la nostra economia, la nostra storia, le nostre tradizioni;
-2) Questione Ilva e tutto il nesso e connesso con Taranto e la questione ambientale;
-3) la Tap di Melendugno perché non si può decidere senza il consenso dei cittadini.
Non si pretende in poche parole affrontare tutti i problemi ma Michele, forse hai dimenticato qualcosa? Forse la nostra Ceranobyl (come fu chiamata la centrale Federico II), dopo gli eventi della Russia, unitamente al Petrolchimico che ancora insiste sul territorio!
Non è da decenni una questione primaria al pari dell’Ilva ed ancor più della Tap?
I nastri trasportatori a cielo aperto, il trasporto con occultamento delle ceneri, il danno documentato da organizzazioni benemerite (vedi Salute pubblica e tutte le associazioni ambientaliste locali), l’aggressione al territorio che viene perpetrata ininterrottamente dalla Montecatini di Brindisi a partire dal 1971 non sono forse questioni da affrontare prioritariamente e senza mezzi termini?
E dobbiamo aspettare Renato Curcio con le sue indagini e le sue pubblicazioni per riconsiderare una questione che sta distruggendo dal punto di vista dell’ambiente una popolazione (quella brindisina) con un aumento di tumori oltre ogni limite ed ogni misura.
E’ vero! Lo disse Aldo Moro, Brindisi non ha mai avuto politici lungimiranti e generalmente i rappresentanti a vari livelli sono da sempre considerati “i peones” di turno idonei a produrre clientele, ordini del giorno senza individuare attività dirompenti e di rottura a difesa del territorio e della popolazione salentina e senza aver capito la lezione che da molti anni ci ha dato la Lega Nord..
Allora rettifica caro Michele e comprendi anche la piccola ex provincia di Brindisi nelle tue attività!
Sarebbe un inizio promettente perché quanto meno si comincerebbe a porre sul tappeto una questione urgente e non più procrastinabile!
All’epoca (anni ’70-80)non si sa cosa sia veramente accaduto. La firma delle convenzioni i rumors dissero che fu rilasciata in una baracca vicino mare (per intenderci quella di proprietà del Presidentissimo dell’allora Banca Popolare di Brindisi); la promessa di agevolare la popolazione con una riduzione considerevole nella bolletta dei consumi rimase solo una promessa di marinai ,la millantata garanzia di strumenti da usare non inquinanti ed a norma (esclusione di nastri trasportatori all’aperto, non utilizzo di carbone grondante sangue proveniente dal Sud Africa dell’Aphartied e tra le altre cose non si sa se pregno di radiazioni).
Generalmente si dice che in politica si distinguono due categorie di persone: quelle che amano il potere, l’esibizionismo, l’importanza personale con la speranza di avere, a futura memoria, qualche strada intestata (fra poco a Mesagne inaugureranno anche la tengenziale) e quelle che mostrano di avere come diceva Montanelli, gli attributi!
Noi gradiremmo conoscere qualcuno che magari mostri gli attributi!
Scrivo da Mesagne dove ci ritroviamo da pochi giorni con nuovi amministratori, capeggiati da un Sindaco bellicoso e con un programma zeppo di ottimismo e volontà riformatrice.
Allora, forse è il caso di cominciare ad agitare le acque, unire le forze e magari al Sindaco Pompeo Molfetta chiedere di fare pressione su Michele, per la questione ambientale del brindisino, visto che lo stesso Michele a Mesagne è stato ospite del suo raggruppamento “diamociunamano” mentre ha nicchiato su un invito rivolto direttamente dal Pd per il tramite dell’on. Cosimo Faggiano!
Mauro Vizzino? Non l’ho dimenticato! È ancora coinvolto nei festeggiamenti di rito, a prendere contezza degli affari regionali ed è stato impegnato in questi giorni ad ospitare una delegazione proveniente dall’India.
Incontrando Quartarieddu, nostro collaboratore ed acuto osservatore delle cose locali, con il solito umorismo saccente mi ha detto: No’ eti ca Mauru si sta ‘mpara cu faci l’indianu, no? Ca ancora è subbutu!
Il viandante azzurro.