Centro per l’Impiego di Mesagne: la posizione del sindaco
Nonostante la ferma opposizione dei sindaci di Mesagne, Latiano, S. Pancrazio, Torre S.S. ed Erchie il presidente della Provincia Maurizio Bruno insiste nella determinazione di chiudere il Centro Impiego di Mesagne,
accorpando personale ed utenze ai Centri di Brindisi e Francavilla F.na. E' una decisione che muove esclusivamente dalla necessità di riorganizzare i servizi in funzione del pensionamento di dodici unità complessive previste per il 31 ottobre p.v.
E' del tutto evidente che ciò determinerà gravissime difficoltà alle popolazioni afferenti al bacino d'utenza del Centro e costringerà tanta gente disagiata, disoccupata e precaria ad un pellegrinaggio forzoso presso altre città. Noi riteniamo questa scelta iniqua e debolmente motivata sul piano tecnico, giuridico e politico.
Ѐ discutibile sul piano tecnico poiché il Centro Impiego di Mesagne vanta un bacino d'utenza, una produttività, un assetto del personale (nessun pensionamento previsto al 01/10/2015) migliori rispetto ad altri Centri come Francavilla F.na che ha minore utenza, peggiori indici di produttività e tre pensionamenti alle porte. I tecnici della Provincia - cui a mio avviso artatamente è stata attribuita la responsabilità della scelta - hanno sposato, invece, un criterio di territorialità assai discutibile che rafforza l’asse strategico Brindisi-Francavilla-Ostuni e penalizza tutto il versante sud della Provincia.
Non ha alcun fondamento giuridico poiché la normativa vigente in materia di riassetto dei «Centri per l’Impiego e politiche attive del lavoro» assegna la responsabilità giuridica ed economico-finanziaria allo Stato in primis e alla Regione poi. Sarà dunque compito della Regione legiferare e disciplinare il nuovo Piano di Riordino nei prossimi mesi muovendo da valutazioni che afferiscono all’Osservatorio Regionale; la Provincia in questo processo ha esclusivamente funzioni gestionali.
Sul piano politico reitera una perniciosa volontà consolidata nel tempo di centralizzare funzioni e servizi essenziali per la vita dei cittadini in alcuni territori della Provincia a discapito di altri, così che Mesagne e il territorio afferente hanno perso nel tempo: Ospedale, Giudice di Pace, Tribunale, Acquedotto Pugliese ed ora rischiano di perdere l’Ufficio di Collocamento.
Nonostante queste valutazioni, pur comprendendo le difficoltà organizzative che ci sono state presentate, non ci siamo arroccati in una posizione campanilistica ma abbiamo offerto alla valutazione del Presidente della Provincia una proposta di mediazione che prevedeva che tutti e quattro i Centri per l’Impiego provinciali si facessero carico delle difficoltà attraverso una riduzione equidistribuita degli orari di servizio e attraverso la mobilità interna del personale.
Questa proposta non è stata neanche considerata, pertanto noi opporremo ferma resistenza alla scelta operata dal Presidente della Provincia, impugnando se necessario l’eventuale provvedimento di accorpamento (chiusura) e portando un Ordine del Giorno specifico ai Consigli Comunali dei Comuni coinvolti.
Pompeo Molfetta
sindaco di Mesagne